Trieste, un cortometraggio sulla professione dell’infermiere

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redazione

30 Gennaio 2018
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Promosso da Ipasvi

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Quale significato ha oggi il “take care – prendersi cura” dei propri assistiti, e come potrebbe essere una storia che parla in qualche modo degli infermieri sul grande schermo? 

A Trieste se l’è chiesto IPASVI, l’Ordine che raggruppa oltre duemila infermieri professionali, assistenti sanitari e vigilatrici d’infanzia della provincia, insieme alla Casa del Cinema di Trieste.  Le risposte potrebbero arrivare dai soggetti per il cortometraggio che sarà prodotto i prossimi mesi, con l’obiettivo di presentarlo in anteprima assoluta il 12 maggio, Giornata mondale dell’infermiere, e subito dopo all’edizione 2018 di ShorTS (29 giugno/7 luglio), dove sarà di scena fra gli eventi speciali del festival.

Il bando per un soggetto capace di ispirare il cortometraggio prodotto da IPASVI con Casa del Cinema sarà accessibile dal primo febbraio al 15 marzo 2018, consultabile online sui siti www.casadelcinematrieste.it e www.ipasvitrieste.it. Il concorso è rivolto agli under 35 del Friuli Venezia Giulia. «Degli infermieri – spiegano i promotori – si vuole restituire la visione più moderna e dinamica, attraverso idee di soggetto da rappresentare nel “cinema breve”, il cortometraggio, rispecchiando una professione evoluta e attuale, fatta di assistenza costante alla cronicità dei casi, più che di “effetti speciali” nelle emergenze della vita».

I giovani autori interessati a partecipare avranno un mese e mezzo per tradurre la loro idea e le loro trame in un soggetto lungo non più di 3 mila caratteri, spazi inclusi, con iscrizione gratuita. Sette giurati selezioneranno gli elaborati pervenuti: sono il presidente di IPASVI Trieste Flavio Paoletti, la presidente di ShorTS IFF Chiara Valenti Omero, il regista Diego Cenetiempo affiancati da Cristiano Degano, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti FVG, e dai giornalisti Federica Gregori, Marinella Chirico e Umberto Bosazzi. Il comitato di valutazione annuncerà il vincitore entro il 31 marzo e subito dopo si procederà alle fasi operative della produzione del cortometraggio, a cura di IPASVI e Casa del Cinema di Trieste, attraverso l’allestimento di una troupe di professionisti del settore. L’autore dello script vincitore sarà premiato in occasione dell’anteprima della proiezione e riceverà un premio di 500 euro.

«Il 2018 – spiega Flavio Paoletti, presidente di IPASVI Trieste – si è aperto nel segno di una grande novità per la professione dell’infermiere: quella di un ordine professionale vero e proprio, quale è diventato IPASVI in Italia da fine dicembre 2017. Non più solo un Collegio, dunque. Nell’ultimo decennio l’infermiere ha esponenzialmente potenziato le sue competenze e le sue specializzazioni, senza per questo dimenticare l’importanza dell’aspetto relazionale, comunicativo e umano. Il fabbisogno formativo è salito a 350 posti universitari per infermieri e 25 posti per laurea magistrale solo in FVG, obiettivo verso cui stiamo lavorando d’intesa con la Regione. Ma esiste consapevolezza e percezione di questa nostra evoluzione nei cittadini e soprattutto fra i giovani? Proprio per entrare in empatia con la società civile e le nuove generazioni IPASVI ha ideato il progetto “Take care al cinema”, coinvolgendo l’istituzione di riferimento per concretizzarlo: la Casa del Cinema di Trieste».

«Con grande piacere ho accettato l’invito del presidente Paoletti di affiancare IPASVI nell’ideazione e realizzazione di questo progetto – sottolinea Chiara Valenti Omero –. In questa sede rappresento ShorTS IFF ma anche e soprattutto la Casa del Cinema di Trieste, che mette a disposizione le innumerevoli professionalità che la compongono oltre che nella formazione anche nella produzione di opere audiovisive.  Quella che proponiamo assieme a IPASVI è una sfida che invita i giovani, e per questo oltremodo interessante, ad avvicinarsi al mondo infermieristico attraverso l’ideazione di una storia che possa rappresentare una delle professioni al mondo più importanti soprattutto sul piano dei rapporti umani».

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