Tradizione e contemporaneità sul confine orientale

Reading Time: 3 minutes

La fotografa Adriana Iaconig protagonista del progetto “Blumari – Maschere del Pust”: un viaggio nella storia delle Valli del Natisone

Condividi
Adriana Iaconig

Adriana Iaconig

SAN PIETRO AL NATISONEAllo SMO-Slovensko multimedialno okno ha inizio ufficialmente il progetto BLUMARI: MASCHERE DEL PUST tradizione e contemporaneità sul confine orientale promosso dal Circolo ARCI Cervignano APS finanziato dalla Regione FVG con il partenariato e sostegno del Comune di Pulfero, Comune di San Pietro al Natisone, Comunità di Montagna del Natisone e Torre e di numerosi sponsor privati, nonché in partenariato con l’Università di Udine e lo SMO Slovensko multimedialno okno, che vedrà la partecipazione della fotografa Adriana Iaconig con la sua più recente ricerca sui Blumari e le Valli del Natisone. Luoghi dove hanno conservato, nonostante il continuo spopolamento, una delle tradizioni più singolari dei carnevali alpini, il PUST.

Il seme del progetto – riferiscono le curatrici Eva Comuzzi e Orietta Masinnasce nel 2021 all’interno della Rassegna di arte contemporanea 20.21 – LIMINALITÀ – Betwixt and Between con la mostra ‘PUST DAN FANG-Volti, corpi e rituali: dalle maschere africane e friulane alla fotografia di Roberto Kusterle’. Una mostra presso l’Antico Convento di San Vito al Tagliamento che riuniva maschere e caschi cerimoniali africani, maschere di Rodda e altre provenienti dal Museo Ruttar di Clodig, il prezioso abito bianco dei Blumari e le complesse narrazioni fotografiche di Roberto Kusterle. Un legame con il contemporaneo che abbiamo poi proseguito nella rassegna 2023/2024 – IL GIORNO ARDENTE/THE BURNING DAY (tuttora in corso) che nei prossimi mesi proporrà allo SMO di San Pietro al Natisone, una mostra sulle maschere del Pust messe in relazione alle installazioni dell’artista Anna Galtarossa.”

 Per le curatrici l’occasione di approfondire ulteriormente il personale interesse sui rituali e pratiche costitutivi dell’identità del Carnevale delle Valli arriva dall’ultima ricerca sui Blumari della fotografa Adriana Iaconcig (nata a North York in Canada, ma da sempre residente a Cividale del Friuli) che in chiave contemporanea fornisce una visione inedita e originale di una delle tradizioni più singolari dei carnevali alpini.

Dall’incontro con Adriana Iaconcig nasce quindi BLUMARI: MASCHERE DEL PUST tradizione e contemporaneità sul confine orientale, presentato ufficialmente allo SMO di San Pietro al Natisone alla presenza delle curatrici, di Adriana Iaconcig, dei Blumari, della ProloLoco NediŠke Doline – Valli del Natisone e alcuni rappresentanti degli importanti partner coinvolti.

Diverse le professionalità che affiancheranno l’artista per un progetto fotografico che utilizzerà sia tecnologie contemporanee sia strumenti antichi quali il banco ottico riprendendo il lavoro degli studi fotografici dei primi del Novecento quando i fondali erano delle invenzioni pittoriche raffiguranti scene naturalistiche o storiche.

I Blumari saranno immersi in fondali paesaggistici naturali delle Valli del Natisone perché in questo progetto il territorio sarà ‘un attore’ altrettanto protagonista.

Infatti, non si può parlare dei Blumari senza dire Montefosca, piccola frazione del Comune di Pulfero che assieme alla borgata di Paceida sta conservando questa straordinaria tradizione nonostante il continuo spopolamento.

Il progetto di Iaconicg, originale e complesso, coinvolgerà, infatti, il paese di Montefosca in una sorta di censimento fotografico sia delle architetture abitative sia dei residenti. E non si può parlare di Pust senza dire delle Valli del Natisone e delle comunità locali ognuna con le proprie maschere a contraddistinguerle che affondano le radici nelle tradizioni più arcaiche, per un rito che è anche transfrontaliero. Riti e tradizioni che fanno parte della Storia del Novecento di questi territori che grazie a questo progetto potranno essere scoperti o riscoperti attraverso l’accesso a importanti archivi fotografici, tra i quali l’Archivio Di Giusto presente allo SMO.

Il progetto complessivo sarà introdotto nel mese di ottobre 2024 presso l’auditorium della Casa della Musica a Cervignano del Friuli a cura di Eva Comuzzi durante un talk con l’artista dove verrà presentato il percorso artistico della fotografa con immagini e video.

Mentre durante il carnevale del 2025 allo SMO-Slovensko multimedialno okno di San Pietro al Natisone e al Museo etnografico di Pulfero, sarà esposto, in due sezioni distinte, il lavoro fotografico conclusivo.

Un impegno per Adriana Iaconcig che, tra ricerche, sopralluoghi, individualizzione dei paesaggi, incontri, produzione e post produzione, è già inziato a marzo e prosegurà lungo tutto l’arco del 2024.

Sono previste visite guidate alla mostra e la pubblicazione di un catalogo.

Un progetto come questo non poteva, infine, non guardare a queste terre senza narrare la loro evoluzione anche attraverso la lingua. E lo farà durante un incontro a Casa Raccaro, nel paese di Biacis in comune di Pulfero, a cura della Casa editrice QuduLibri, affidato a Michele Obit, scrittore che utilizza la variante dialettale dello sloveno delle Valli.

Visited 40 times, 1 visit(s) today
Condividi