Tecnologia friulana per lanciare il manifatturiero made in Italy

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redazione

23 Novembre 2016
Reading Time: 3 minutes
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Il boom della marchigiana DDM

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La presenza di una componente artigianale nell’industria manifatturiera è un valore aggiunto attraverso cui il Made in Italy può esprimere creatività e ottenere un vantaggio competitivo sul mercato, a patto di stare al passo con tecnologie e informatizzazione. È quanto emerge dalla case history di DMM, azienda di Montecalvo in Foglia (Pesaro Urbino), presentata al Global Summit Logistic & Manufacturing a Pacengo di Lazise, in provincia di Verona.

«DMM è un’azienda specializzata da oltre 40 anni nella lavorazione dei metalli per la realizzazione di rivestimenti su misura per qualsiasi tipo di settore, dall’arredamento all’edilizia. Abbiamo 115 dipendenti e un fatturato annuo di circa 12 milioni di euro. I nostri prodotti sono in prevalenza unici nel loro genere in quanto sono progettati, a volte anche a partire da un semplice schizzo su carta, dal nostro ufficio tecnico insieme con il cliente e gli architetti coinvolti. Inoltre studiamo e realizziamo finiture speciali per dare al metallo effetti cromatici particolari: tutte lavorazioni che possono essere eseguite solo manualmente da personale specializzato», spiega Giacomo Frulla, responsabile pianificazione della produzione in DMM.

In un anno DMM evade 16 mila ordini di produzione, realizza 2.700 prototipi e consegna 500 mila prodotti: «Numeri da industria, anche se la nostra azienda presenta una forte componente artigianale, in quanto per realizzarli è necessario ricorrere a lavorazioni manuali e a competenze specializzate», aggiunge Frulla.

Lavorando su commessa, pianificare la produzione è un’attività determinante per DMM al fine di garantire date di consegna affidabili al cliente finale ma, allo stesso tempo, molto complessa e dispendiosa in termini di tempo a causa delle peculiarità del processo produttivo dell’azienda.  «Fino al 2015 la pianificazione delle risorse era eseguita manualmente attraverso lunghe riunioni con i responsabili di reparto dove si definiva il piano di produzione sulla base delle priorità e della disponibilità delle persone coinvolte, tenendo conto delle competenze necessarie per il tipo di lavorazione richiesto. Gestendo centinaia di ordini al giorno, i problemi non mancavano, anche perché vi era una scarsa percezione del carico di lavoro e della disponibilità dei materiali a giacenza con conseguente difficoltà a rispettare le date di consegna; non era inoltre possibile gestire eventuali variazioni al piano in caso di urgenze o imprevisti. Abbiamo capito che, per restare sul mercato, competenze tecniche e personalizzazione non erano più sufficienti: era necessario migliorare anche l’efficienza e la puntualità nelle consegne, affidandoci alla tecnologia», afferma ancora il responsabile pianificazione della produzione.

DMM si è quindi rivolta a Tecnest, azienda di Udine che si occupa di soluzioni informatiche e organizzative per la gestione dei processi di produzione. «Abbiamo messo a punto una soluzione ad hoc basata sulla nostra suite software J-Flex per ridurre, attraverso la tecnologia, il tempo per la creazione del piano di produzione, tenendo conto dei vincoli legati alle competenze degli specialisti in fabbrica, migliorare la precisione delle date di consegna e gestire in modo dinamico eventuali emergenze, controllando e analizzando le performance», spiega Filippo Tonutti, project manager in Tecnest.

E i risultati non sono mancati: «Oggi – conferma Frulla – ci bastano pochi click per pianificare la produzione nel medio termine, gestendo anche le urgenze mediante la simulazione di diversi scenari. La puntualità è migliorata, così come la capacità di prendere rapidamente decisioni e di intervenire in tempo reale in caso di modifiche o urgenze. Con il sistema risparmiamo il 30% di tempo nell’attività di pianificazione, così possiamo dedicarci ad attività a maggior valore aggiunto. Insomma, l’informatizzazione, unita a maggior chiarezza e organizzazione delle procedure interne, ci ha aiutato a migliorare l’efficienza globale dell’azienda».

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