Shopping, i russi puntano sul Palmanova Outlet Village

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redazione

27 Marzo 2018
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Incremento del 4,8%

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La Russia si conferma il primo mercato per Palmanova Outlet Village. I dati 2017 relativi agli acquisiti tax free vedono gli acquisti dei turisti russi incrementare del 4,8% confermandosi la prima destinazione incoming. Anche i dati regionali decretano l’exploit della Russia, con +32,4% negli arrivi e il +18,2% nelle presenze.

“Pesa per quasi il 40% sul volume di spesa totale tax free – osserva la marketing manager del Palmanova Outlet Village, Giada Marangone –. Anche altri mercati lontani aumentano le quote: la Cina cresce del 25% con un potenziale molto alto di espansione dei ricavi”.

Tra marchi italiani della moda e del design più ambiti ed esperienze di turismo nell’area con i cinque  siti Unesco nella regione – Cividale del Friuli, Dolomiti friulane, Aquileia, Palmanova e Palù –, il territorio ha diversì elementi di attrattività. “È volontà del board del village promuovere il patrimonio artistico e contribuire a valorizzare quello che per la regione Friuli Venezia Giulia è un cluster importante come il turismo culturale”, aggiunge Marangone. Turismo lento e cicloturismo sono altri focus sui quali la Regione sta investendo e che si sposano con un’esperienza di shopping, a completamento di un’offerta che spazia dalle cime delle Alpi Carniche al mare di Lignano, Grado e Trieste.

In uno scenario complessivo che vede gli outlet italiani aumentare il valore degli scontrini dell’11% e Milano come la prima piazza per lo shopping con 33% del market share (sempre relativamente alle spese fuori campo euro), seguita da Roma con il 17%, Udine si difende attraendo turisti anche da aree emergenti come Israele. “Per quanto riguarda Palmanova Outlet Village, la crescita degli israeliani sul 2016 è pari al 50% – argomenta Marangone –, indubbiamente un target da monitorare considerate le caratteristiche di alto profilo dei consumatori”.

Con 8,4 milioni di abitanti, Israele è di grande interesse per gli operatori italiani del settore vista la propensione al viaggio e al turismo culturale. L’ultimo dato relativo al 2015 mostra che in 5,9 milioni si sono recati all’estero. Gli israeliani dispongono di elevate disponibilità economiche, la spesa media procapite per biglietti aerei è fra le più alte al mondo e nutrono un altissimo apprezzamento per l’Italia. Oltre al periodo estivo, le principali festività ebraiche si svolgono generalmente in momenti dell’anno considerati come periodi di bassa stagione per il Belpaese.

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