Romans, scoperto un pozzo della Grande Guerra

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redazione

21 Novembre 2014
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Nella frazione di Fratta

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I soci del Centro Ricerche Carsiche ‘C. Seppenhofer’ di Gorizia hanno ispezionato l’interno del pozzo rinvenuto durante i lavori di riqualificazione del centro di Fratta, a Romans d’Isonzo.

Il pozzo, sito nell’area pedonale oltre la chiesa di Santo Stefano, era celato da una spessa copertura in cemento armato: fatto curioso poiché la componente ferrosa era costituita da materiali riciclati, quali pezzi di filo spinato. “Questo – ipotizza il presidente del ‘Seppenhofer’, Maurizio Tavagnutti – potrebbe significare che la copertura sia stata fatta dopo la Grande Guerra”.

Mercoledì lo stesso Tavagnutti, assieme a numerosi soci, si è incontrato con il vicesindaco di Romans, Michele Calligaris, per concordare i lavori di ispezione del pozzo e, dopo una ricognizione esterna dell’antico manufatto, gli speleologi goriziani sono scesi per scattare delle fotografie e misurare l’interno della cavità, profonda 7,60 metri e con diametro di circa un metro e mezzo.

L’esplorazione tuttavia è stata ostacolata dalla presenza, sul fondo, di un bacino d’acqua profondo 2 metri, che ha costretto gli speleologi a effettuare i rilievi topografici restando appesi alle corde. “Da una prima analisi della struttura ipogea – spiega Tavagnutti – si è visto che le pareti sono interamente costituite da mattoni, assemblati a secco, che rendono più particolare l’elemento architettonico. Il ritrovamento non è una sorpresa assoluta: già le foto d’epoca mostravano la presenza, nella piazza, di una vasca per abbeverare gli animali. Mai si sarebbe pensato, però, che sotto il piano di calpestio esistesse un pozzo di queste dimensioni”.

La volontà del Comune di Romans è ora quella di valorizzare il pozzo, inserendolo nella maniera più opportuna nell’arredo urbano del paese.

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