Quanti Friulani e Giuliani caddero nella Grande Guerra?

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redazione

5 Agosto 2015
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Progetto internazionale per scoprirlo

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Lassociazione IoDeposito, che portato a un partenariato stabile in Friuli Venezia Giulia il più prestigioso ente che nel mondo si occupa di catalogare, esporre e spiegare il primo conflitto mondiale (il World War 1st National Museum degli Stati Uniti d’America), è di nuovo al centro di un’importante collaborazione internazionale che valorizzerà la regione e le sue specificità culturali.

La controparte è la Ong internazionale The World Remembers, operante in Canada con all’attivo quello che forse è il più esteso progetto transnazionale sul primo conflitto. IoDeposito sarà il partner ufficiale di parte italiana del progetto, che arriva in questo modo a coinvolgere 10 nazioni in 3 continenti, e che consiste nella più grande azione di recupero e di memoria dei caduti del primo conflitto.

“Siamo contenti di essere riusciti, per la seconda volta, a portare sotto gli occhi del pubblico internazionale i trascorsi storici della nostra Regione, e il suo patrimonio legato alla Grande Guerra, ancora troppo sottovalutato nonostante la sua ricchezza e la sua importanza identitaria”, dice Chiara Isadora Artico, presidente dell’associazione.

Sodalizio che ha messo sul piatto del partenariato internazionale alcune clausole, accettate dai Canadesi: “Ufficialmente l’Italia è entrata in guerra nel 1915 – continua la presidente – in tutti i progetti di carattere internazionale, si considera quindi che il nostro paese inizi ad avere dei caduti nel 1915. Questo non va bene però per il Friuli Venezia Giulia, che fa caso a sé: nel 1914 larghe porzioni di ben 3 su 4 delle nostre province appartenevano all’impero austro-ungarico. Territori che oggi sono italiani, all’epoca non le erano, famiglie che oggi sono Friulane e Giuliane, hanno avuto dei caduti che, ufficialmente, erano austro-ungheresi. Questi caduti rischiano di essere dimenticati, se non riconosciuti dall’Austria (che perdette quei territori), né centralmente dall’Italia (che all’epoca non li possedeva, e quindi non li mette nel paniere ufficiale delle sue vittime). Abbiamo negoziato particolari attenzioni per questi caduti: la nostra identità di oggi si basa anche su questo accadimento”.

Il lavoro dell’associazione è quindi appena cominciato: “Iniziamo con un appello: chiunque in Friuli Venezia Giulia sia in possesso di un database che contenga nomi di caduti della Prima guerra mondiale, anche piccolo, si faccia avanti e ci contatti a info@iodeposito.org: i nomi dei nostri caduti meritano di essere digitalizzati, visti, proiettati, e di diventare parte integrante di interventi video che gireranno per tutto il mondo. Dobbiamo tenere viva la loro memoria qui, e farla conoscere all’estero, perché è con il loro sangue che è impastato il terreno sul quale siamo nati e cresciuti”.

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