Presentata la stagione del Teatro Verdi di Pordenone, con 55 nuovi titoli per adulti, giovani e giovanissimi, distribuiti fra il 3 settembre 2018 e il 21 maggio 2019.
Per la prima volta al Teatro Verdi la consulenza artistica di Natalia Di Iorio nel settore teatrale si incrocia a quella già consolidata di Maurizio Baglini nei settori musica e danza.
«Il Teatro Verdi di Pordenone – spiega il Presidente Giovanni Lessio – è sempre più luogo “identitario” della cultura del nostro territorio. Come tutti i grandi teatri, anche il Verdi di Pordenone rappresenta idealmente il centro della cultura non solo della città che lo ospita, ma dell’intera provincia che la circonda».
Il cartellone PROSA – con 30 proposte in programma, di cui oltre la metà in esclusiva regionale o triveneta, e spazio anche per progetti originali di produzione al debutto in prima nazionale – alzerà il sipario domenica 28 ottobre nel segno di un omaggio all’estrosa primadonna delle scene italiane, Piera Degli Esposti: “Wikipiera” si racconterà a Pino Strabioli, in una performance personale e altamente carismatica.
Punta di diamante della stagione teatrale la presenza di Declan Donnellan – maestro della scena europea (Leone d’oro alla carriera alla Biennale 2016) con l’eccezionale ‘pulp’ seicentesco “La tragedia del vendicatore”, di Thomas Middleton, nella riduzione di Stefano Massini messo in scena dal Piccolo Teatro di Milano. Per la sua prima produzione con attori italiani, il maestro della regia shakespeariana, ha scelto una tragedia fatta di intrighi, corruzione, lussuria, narcisismo e brama di potere in una corte del Seicento spaventosamente contemporanea che arriva al Verdi in esclusiva triveneto.
In Italia solo per poche date e tra queste Pordenone arriva un volto di notorietà planetaria, Isabella Rossellini, protagonista dell’ironico “Link Link Circus”, lo spettacolo da lei ideato, fortemente voluto e prodotto con il Teatre Akademia di Barcellona, ispirato al mondo animale.
Esclusiva tutta pordenonese sarà “Moving with Pina”, intensa conferenza danzata di Cristiana Morganti, per molti anni straordinaria solista del Tanztheater di Wuppertal e interprete-simbolo della danza di Pina Bausch.
Un focus sarà dedicato a quattro fuori classe che, nell’affrontare un gigante come Pirandello, sono riusciti a portare nuova linfa ai testi messi in scena. Carlo Cecchi, Spiro Scimone, Francesco Sframeli, Roberto Latini ‘traducendo’ la lingua dell’originale in una lingua teatrale a noi più vicina ottengono il miracoloso risultato di mostrarci un ‘Pirandello senza pirandellismi’, rinnovato, rigenerato, ma mai tradito.
Grandi interpreti si avvicenderanno sul palcoscenico pordenonese: Umberto Orsini, Marco Paolini, Franco Branciaroli e Lino Guanciale diretto da Massimo Popolizio. Li vedremo in scena con “Il costruttore Solness” di Ibsen, “Le avventure di numero primo” di Paolini e Bettin, “I miserabili” di Hugo, diretto da Franco Però e “I ragazzi di vita” di Pasolini.
Al Verdi due fortunati e longevi spettacoli del teatro italiano: il cult del Teatro dell’Elfo “Sogno di una notte di mezza estate” riletto da Elio De Capitani e impreziosito dalle idee musicali di Mario Arcari e Giovanna Marini e “L’istruttoria” di Peter Weiss nell’allestimento di Gigi Dall’Aglio per il Teatro Due di Parma, per la prima volta a Pordenone.
A completare il progetto Prosa “Va pensiero” di Marco Martinelli che racconta il ‘pantano’ dell’Italia di oggi in relazione alla ‘speranza’ risorgimentale inscritta nella musica di Verdi, con l’ensemble del Teatro delle Albe di Ravenna e la special guest del Coro Polifonico di Ruda, e una proposta nata dalla volontà di quattro attrici prime donne di trovare uno spazio per il loro lavoro collettivo, da anni frequentano i palcoscenici più importanti: Mitipretese porta a Pordenone “Roma ore 11”, prima di sbarcare a Milano con una retrospettiva dedicata a tutte le loro produzioni.
Nel cartellone c’è attenzione alla drammaturgia italiana contemporanea e oltre a Scimone e Martinelli, troviamo uno dei primi testi di Enzo Moscato: “Scannasurice” nella versione di Carlo Cercello, pluripremiata e acclamata da pubblico e critica, interpretata da Imma Villa. E per la prima volta a Pordenone, Aleksandros Memetaj incoraggiato da Giampiero Rappa, che lo ha anche diretto, ha scritto un testo divertente e commovente come “Albania casa mia” sul rapporto tra un padre e un figlio.
Dopo tanti applausi e successi in giro per il mondo arriva per la prima volta a Pordenone, la magia dei Colla, con un’edizione de “Il Trovatore” che lascerà senza fiato grandi e piccini. 218 marionette originali che si muoveranno sulle note dell’Orchestra e Coro del Teatro alla Scala diretti da Von Karajan con voci da leggenda: Maria Callas e Giuseppe Di Stefano.
«Quello di Pordenone – sottolinea Natalia Di Iorio che per il Verdi ha scelto anche molti allestimenti in spazi “inusuali” all’interno del Teatro, dove il contatto intimo tra pubblico e artisti amplifica l’emozione dello spettacolo – è un territorio culturalmente vivo e interessante sotto molti punti di vista. La volontà era di realizzare una Stagione senza confini e senza steccati dove tradizione e innovazione, drammaturgia classica e contemporanea non conoscono separazioni ma trovano sempre e comunque modo di dialogare per rinnovarsi e trarre da questo incontro nuovo vigore. A misurarsi Maestri e giovani interpreti destinati a diventare tali: forse saranno proprio loro a riservare alcune delle sorprese più gradite».
Le proposte di MUSICA e di DANZA, firmate dal consulente artistico Maurizio Baglini, danno spazio ad un cartellone “diverso”, costruito per il Verdi di Pordenone.
Per cominciare torna a Pordenone dall’8 al 16 agosto la Gustav Mahler Jugendorchester, in una nuova residenza che questa volta permetterà di allestire il tour che si aprirà di fatto in Friuli Venezia Giulia e si concluderà – dopo aver toccato il Festival di Salisburgo, la Elbphilharmonie di Amburgo e la Semperoper di Dresda – proprio al Teatro Verdi con due spettacolari concerti in programma lunedì 3 e martedì 4 settembre con la “star” Gautier Capuçon e la direzione del Maestro Lorenzo Viotti.
Il cartellone è tutto segnato da una concentrazione di grandi titoli. La Sinfonia “dal Nuovo Mondo” di Dvóràk, eseguita dall’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna sotto la direzione di Michele Mariotti che presenterà anche la Terza di Brahms, la “Patetica” di Čajkovskij, nel concerto della GMJO, la Quinta di Mahler, la Sinfonia n.1 di Beethoven; poi la Nona Sinfonia, opera immensa, preludio all’anniversario beethoveniano del 2020 che sarà eseguita dall’Orchestra della Radio Televisione Slovena con il Coro St. Nicholas Litija per la direzione di Micha Hamel
Tutti titoli che figurano in calendario tra settembre e maggio, con Orchestre e Direttori di prestigio mondiale: come il già citato Michele Mariotti, presenza ormai abituale alla Scala e al Festival di Salisburgo.
Tra gli altri appuntamenti: L’Histoire du Soldat di Stravinskij, rielaborata attraverso gli appunti di Pier Paolo Pasolini, alla Petite Messe solennelle, testamento spirituale di Rossini, in un nuovo allestimento di Michele Campanella. Magnifica incursione nel barocco e rispetto della tradizione con l’ensemble Europa Galante, e massima attenzione ai nuovi talenti, come nel caso del pianista prodigio russo Alexander Malofeev, a sedici anni già una vera e propria star del pianoforte che ormai può leggere il proprio nome nelle principali stagioni concertistiche, a fianco dei suoi più illustri colleghi.
Al Verdi anche il progetto Descansado firmato dalla vocalist, autentica stella del jazz, Norma Winstone con il pianoforte e gli arrangiamenti di Glauco Venier e il violoncello di Mario Brunello
Il cartellone DANZA attende grandi ospiti internazionali. Da segnalare su tutte il debutto regionale della compagnia Hervé Koubi, con un lavoro di alta suggestione ispirato al primo mattino del mondo, e il ritorno del Ballet Grand Théâtre de Génève con Une autre Passion, rilettura di Pontus Lidberg della sublime Passione secondo Matteo di Bach: lo spettacolo sarà a Verdi in prima nazionale, debutto che conferma la peculiarità di una Stagione che va ben oltre la normale circuitazione degli spettacoli.
Ampio spazio sarà confermato anche quest’anno al Teatro per le famiglie, i ragazzi e i bambini, con la rassegna Anni Verdi: dai pomeriggi a Teatro al Progetto Educational per le scuole dell’infanzia e primaria fino alle secondarie di secondo grado che può ormai contare su migliaia di presenze durante l’arco della Stagione con iniziative dedicate tra Prosa e Musica fino alla Lirica.
Il Teatro Verdi si conferma sede e motore di confronto culturale e di dialogo sulla più stretta attualità: dopo un primo appuntamento la scorsa primavera, tornerà il ciclo di incontri “R-evolution. Cronache dal futuro del mondo” progetto di conversazioni e approfondimenti sulla storia del nostro tempo che impegnerà il Verdi di Pordenone in sinergia con il Premio Luchetta, e la collaborazione dell’Ordine dei Giornalisti del Friuli Venezia Giulia. Un percorso che idealmente riprende il filo rosso delle Lezioni di storia promosse nelle ultime stagioni al Verdi, ma che si propone di focalizzare la proposta sul nostro tempo, con l’effetto di una coinvolgente “presa diretta” per il pubblico che vorrà seguire i temi via via in calendario.