Perfezione acrobatica

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Ad aprile Daniele Tria e Sofia Battauz voleranno in Florida per disputare i Campionati mondiali di cheerleading con la Nazionale italiana. Un appuntamento storico che i due atleti friulani vogliono affrontare al massimo

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CERVIGNANO DEL FRIULI – Da mesi il cuore e la testa sono già a Orlando.

La città di Disneyworld, in Florida, ospiterà dal 25 al 28 aprile i Campionati mondiali di Cheerleading. E tra gli atleti che faranno parte della Nazionale italiana, spiccano due friulani: Daniele Tria di Cervignano del Friuli e Sofia Battauz di Romans d’Isonzo, entrambi tesserati della società cervignanese Danze Sportive Olimpia.

Daniele e Sofia, il conto alla rovescia è ormai scattato. Che esperienza vi aspettate di vivere?

Daniele: «Conoscendomi sarò un agglomerato di ansia, adrenalina, energia, felicità… Il che renderà l’intera esperienza unica nel suo genere, soprattutto perché per ora ho solo visto video di questa competizione e ho sempre sognato di viverla in prima persona».

Sofia: «Mi aspetto di vivere un’esperienza stimolante ed entusiasmante, piena di emozioni intense. Sarà un’opportunità di crescita personale oltre che professionale, con la possibilità di confrontarmi con atleti di livello internazionale in un ambiente altamente competitivo».

Come vi state preparando all’evento?

D: «Sto seguendo un percorso di preparazione atletica con Daniele Malengo (ex giocatore di baseball professionistico). Inoltre, ogni due/tre settimane ci ritroviamo tra Alba, Cuneo e Milano per seguire i vari allenamenti con la Nazionale, con atleti provenienti da tutta Italia».

S: «Questi raduni ci permettono di allenarci intensamente insieme agli altri atleti. Inoltre, i nostri allenamenti proseguono con costanza presso la palestra Olimpia Danze di Cervignano del Friuli».

Il cheerleading è una disciplina che negli USA spopola da decenni e che solo da poco sta prendendo piede in Italia: dovessimo spiegare ai lettori di cosa si tratta esattamente, come lo spieghereste?

D: «Per cattiva informazione e poca diffusione della disciplina, si pensa ancora che siano le classiche ragazze pon pon, ma non è assolutamente così. Il cheerleading è uno sport completo che implica preparazione fisica, acrobatica (molti gli elementi del corpo libero della ginnastica artistica), forza per eseguire tutti i sollevamenti, piramidi e lanci».

S: «Il cheerleading è un’attività sportiva che combina elementi di ginnastica acrobatica e aerea e danza tra sollevamenti, lanci e piramidi umane, fornendo agli atleti che lo praticano un’importante piattaforma di espressione e creatività, e in cui il gioco di squadra e la fiducia tra i componenti del team è fondamentale. In Italia, il cheerleading sta guadagnando popolarità, con un numero crescente di atleti che si avvicinano a questa disciplina coinvolgente e stimolante».

Come vi siete avvicinati al cheerleading?

D: «Mi è stato proposto per poter portare evoluzioni e coreografie innovative per la zona ad alcuni eventi che seguivamo con la scuola di ballo. Una volta provato è stato amore a prima vista!»

S: «Ho iniziato a praticare cheerleading circa tre anni fa, su consiglio di alcuni amici che mi hanno invitato a provare una lezione insieme a loro. Sebbene prima non conoscessi questa disciplina, mi ha subito affascinata ed entusiasmata, e da allora la mia passione per il cheerleading è cresciuta sempre di più».

Oltre che eseguire coreografie, obiettivo del cheerleading è quello di coinvolgere il pubblico: come ci riuscite?

D: «Le coreografie del cheerleading hanno molti movimenti, evoluzioni e atteggiamenti che aiutano a richiamare il pubblico per seguire quello che accade nel campo gara, coinvolgendo le persone come se fossero lì a eseguire la routine con noi»

S: «Nel cheerleading, il coinvolgimento del pubblico avviene attraverso l’energia, l’entusiasmo e la coreografia delle esibizioni. Le squadre di cheerleading utilizzano movimenti coreografati, acrobazie spettacolari e lanci per catturare l’attenzione degli spettatori, creando un’atmosfera di coinvolgimento e partecipazione. Durante le competizioni o gli eventi, i cheerleader interagiscono attivamente con il pubblico attraverso cori, battiti di mani e grida, incoraggiandolo a tifare e a sostenere la squadra. Questo tipo di interazione non solo motiva gli atleti, ma rende l’esperienza dello spettatore ancora più emozionante e coinvolgente».

Come si svolgono i vostri allenamenti?

D: «Gli allenamenti con il team Italy sono suddivisi in più parti: una di riscaldamento, a seguire cominciamo a provare i vari elementi di acrobatica in sincro. Dopodiché iniziamo a definire e provare i lanci (chiamati basket), stunt e piramidi (sono dei sollevamenti) che vengono eseguiti nella maggior parte del tempo nella routine».

S: «Gli allenamenti si svolgono mediamente ogni due o tre settimane e consistono in due giorni intensivi, sotto la guida delle nostre allenatrici. Durante le sessioni ci concentriamo sul perfezionamento delle sequenze di stunt, delle piramidi e degli elementi acrobatici che intendiamo presentare in gara, con l’obiettivo di affinare ogni dettaglio e creare una routine competitiva e adatta al livello della nostra squadra».

La prima realtà di cheerleading in Italia è nata proprio in Friuli Venezia Giulia, a Trieste. Attualmente qual è il livello di questo movimento nella nostra regione?

D e S: «Il movimento ha conosciuto una crescita significativa negli ultimi anni, consolidandosi come una realtà sempre più presente e apprezzata. Oggi, il livello del cheerleading in Friuli Venezia Giulia è molto buono, con diverse squadre competitive che partecipano a campionati nazionali e internazionali, e un numero crescente di atleti che si avvicinano a questa disciplina».

Finora a quali competizioni avete partecipato?

D: «A livello internazionale sono andato solo al Campionato europeo federale di break dance nel 2018, posizionandomi quinto, ma non ha niente a che vedere con un evento di questa importanza».

S: «Questo è il mio primo progetto di tale portata. Fino ad ora avevo partecipato ai Campionati italiani e a qualche gara in Slovenia, ma questa esperienza è sicuramente la più importante a cui io abbia partecipato».

Oltre al cheerleading vi dedicate anche ad altre discipline?

D: «Pratico break dance da 17 anni. Negli ultimi tempi continuo ad allenarmi ma più per un piacere personale, perché mi interesso e seguo tutto il mondo che c’è alle spalle del breaking».

S: «Al momento non pratico altre discipline di danza e ballo. In passato prima di iniziare cheerleading ho praticato ginnastica ritmica per 15 anni».

Sul piano agonistico e sportivo quali sono gli obiettivi che vi ponete per il prossimo futuro?

D: «Fino a qualche mese fa pensavo che fossero i miei ultimi anni di sport a livello agonistico, ma questa esperienza mi sta caricando e motivando sempre di più, tanto da partecipare alle future selezioni per il team Italy. Ovviamente fino a quando l’età me lo permetterà. Questa era la motivazione che cercavo per non arrendermi e non mollare nello sport agonistico!»

S: «Negli ultimi mesi di preparazione per i Mondiali, l’obiettivo principale è migliorare e perfezionare la tecnica di tutti gli elementi che comporranno la nostra routine di gara. Vogliamo arrivare pronti alla competizione, cercando di rappresentare al meglio il livello del cheerleading in Italia, che, sebbene ancora in fase di crescita, vanta già atleti e squadre di grande valore».

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