Sono circa 60 gli eventi che la nuova stagione del Teatro Comunale di Monfalcone propone al pubblico, cui si affiancano 28 appuntamenti “Dietro le quinte”. Concerti, spettacoli di prosa, matinée per le scuole e rappresentazioni per i più piccoli e per gli studenti, con il meglio della scena musicale internazionale e di quella teatrale italiana.
A sostenere la nuova stagione sono il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Tursmo, l’Assessorato alla Cultura della Regione Friuli Venezia Giulia, l’Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia e la Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia.
Importanti realtà istituzionali cui si affiancano alcuni partner privati: Fazioli Pianoforti, partner del Teatro fin dalla sua inaugurazione, l’Associazione “Per il Teatro di Monfalcone”, il Kinemax, la Libreria Ubik e il Consorzio VivaCentro di Monfalcone, la Coop.
La STAGIONE MUSICALE diretta da Federico Pupo, che riceve il testimone da Filippo Juvarra, si apre con un omaggio a J. S. Bach. Sarà infatti la pianista Angela Hewitt a inaugurare, giovedì 26 ottobre, il cartellone dei concerti con un programma tutto dedicato al Maestro di Eisenach.
Il pianoforte è lo strumento anche di Gabriele Carcano (15 dicembre), già vincitore del Premio Venezia, del Borletti Buitoni Trust Fellowship e del Supersonic Award della rivista Pizzicato con la sua incisione delle opere giovanili di Brahms. E di Brahms Carcano propone lo Scherzo op. 4, insieme a pagine di Beethoven (la Sonata n. 15 op. 28, “Pastorale”), di Schumann e del giovane compositore Matteo Manzitti (classe 1983).
La stagione si conclude il 30 aprile – Giornata Internazionale del Jazz – ancora nel segno di Bach, con due pianoforti e due eccezionali pianisti per un viaggio attraverso la musica del compositore tedesco: un’audace contaminazione fra jazz e musica classica, lettura fedele e improvvisazione con Bach is in the air, concerto che vede insieme, sul palcoscenico del Comunale, Ramin Bahrami e Danilo Rea.
L’opera di Bach è protagonista anche del concerto per clavicembalo di Roberto Loreggian (22 gennaio), cembalista e organista che si esibisce, come solista e con ensemble, nelle sale più prestigiose del mondo. In programma le celeberrime Variazioni Goldberg che, insieme a L’arte della fuga, rappresentano il vertice nella composizione per strumenti a tastiera di J. S. Bach: un’architettura di 30 variazioni tecnicamente molto complesse, alcune delle quali richiedono incredibili incroci di mani.
Fra gli appuntamenti di “’900&oltre”, il ciclo dedicato alla musica del Novecento e contemporanea, spicca il concerto che vede Giovanni Sollima, compositore e violoncellista fra i più eclettici, al fianco dei Solisti Filarmonici Italiani, orchestra da camera che dialoga con le nuove generazioni intrecciando il repertorio tradizionale ai più diversi linguaggi della contemporaneità. Come nel concerto in cartellone al Comunale il 9 aprile, che affianca capolavori del repertorio barocco (Bach, Vivaldi) a sorprendenti pagine dello stesso Sollima.
Ospite della rassegna anche il Quartetto Guadagnini (20 novembre), giovane quartetto d’archi che nel 2014 si è imposto nell’ambito del Premio Franco Abbiati. Attento alla letteratura per quartetto del periodo classico e romantico ma anche a quella del nostro tempo, il Guadagnini apre il concerto monfalconese con il Kaiserquartett di Haydn, per dedicarsi quindi a pagine di Borodin, Wolf e del giovane compositore Gabriele Blasco (classe 1991), di cui eseguono il Quartetto di Cracovia.
Di altro genere il Quartetto capitanato da Max De Aloe, artista istrionico e visionario, armonicista fra i più attivi in Europa: la sua formazione si esibisce da oltre dieci anni in importanti sale e festival, in Italia e all'estero, contaminando il jazz con le altre forme espressive. Al Comunale propone Road Movie (16 aprile), un concerto di grande suggestione che rivisita in chiave jazz i grandi temi scritti da Nino Rota, Ennio Morricone, Henry Mancini e altri compositori per memorabili film.
Impreziosisce un film di Woody Allen, To Rome with Love, il cameo in cui Fabio Armiliato, vero e proprio fuoriclasse del belcanto, canta sotto la doccia. Tenore conteso dai teatri di tutto il mondo, grande interprete dei personaggi di Radames, Don José e Mario Cavaradossi, Armiliato presenta a Monfalcone, insieme al pianista Fabrizio Mocata, Recital Cantango: omaggio a Schipa e Gardel (23 marzo), spettacolo nato dalla comune passione per il tango, in cui le canzoni di Tito Schipa e Carlos Gardel si abbracciano per raccontare, attraverso il “recitar cantando”, l’emigrazione e la convivenza delle diverse tradizioni culturali nell’America Latina di inizio ‘900.
La voce è la grande protagonista del concerto che vede tornare sul palcoscenico del Comunale il Tölzer Knabenchor (5 novembre), il più celebre coro di voci bianche del mondo, che nel maggio del 1983 inaugurò il Teatro monfalconese. Nato nel 1956 quasi per gioco dall’idea di uno studente diciottenne, il Coro ha incantato nel corso degli anni il pubblico di tutto il mondo. Il concerto avrà luogo domenica pomeriggio, alle ore 16.00: un’occasione per festeggiare, adulti e bambini, cantori e non, la gioia del fare musica insieme.
E del concerto che celebra, lunedì 4 dicembre, i 450 anni dalla nascita di Claudio Monteverdi, compositore fra i più straordinari, che ha regalato al mondo meravigliose pagine di musica sacra e profana. Quell’augellin che canta è il titolo del concerto, un’originale scelta di Madrigali, che la Compagnia del Madrigale, il più accreditato gruppo madrigalistico a livello internazionale, dedica a questo genere musicale, diffuso fra il Rinascimento e il Barocco.
La musica antica torna, giovedì 8 febbraio, in odore di Carnevale, con il concerto-spettacolo Commedia, Commedia! – Commedia dell’Arte con la musica del Cinque e Seicento. L’Accademia Strumentale Italiana diretta da Alberto Rasi, specializzata nel repertorio rinascimentale e barocco, insieme all’attore Lorenzo Bassotto, esperto di teatro in maschera, ripercorre la storia della Commedia dell’Arte, esplorando il linguaggio e la satira di personaggi che fanno parte della nostra cultura, e riporta alla luce la meravigliosa musica in uso nelle corti italiane dell’epoca.
La grande musica da camera è rappresentata dall’ultimo appuntamento del ciclo dedicato alle Sonate per violino e pianoforte di Beethoven, affidato ad alcune delle migliori giovani violiniste italiane, che si chiude in questa stagione con il concerto della violinista Laura Bortolotto e del pianista Matteo Andri (27 novembre); alle quattro Sonate in programma, anche questa volta si affianca una nuova opera commissionata per l’occasione dal Teatro al giovane compositore Simone Corti (classe 1986).
La musica sinfonica, invece, trova spazio nel magnifico concerto che vede protagonisti, lunedì 8 gennaio, l’Orchestra Sinfonica della Radio Nazionale Ucraina – oltre 85 anni di attività con tournée in tutto il mondo – e il violinista Stefan Milenkovich, enfant prodige del violino che a soli 16 anni festeggiò la sua millesima esibizione e che oggi continua a incantare il pubblico internazionale. Il concerto, dall’eloquente titolo Viva España!, intreccia melodie e atmosfere spagnole elaborate non soltanto da compositori spagnoli ma anche da autori russi, abituati a sviluppare sonorità di origine popolare e influenzati dalla moda, giunta in Russia, di comporre musica all’ispanica.
Nel segno della contaminazione fra musica e altri linguaggi espressivi lo spettacolo Aida in 55’ (19 febbraio), fiore all’occhiello del repertorio dell’eclettico Gomalan Brass Quintet, fra gli ensemble di ottoni più interessanti del panorama internazionale. Il Gomalan Brass affronta l’inespugnabile fortezza della lirica e mette in scena il celebre capolavoro verdiano: un divertissement raffinato e leggero che intreccia musica e mimo, con 14 deliziosi arrangiamenti per quintetto d’ottoni collegati da quadri mimici che rimandano al cinema muto.
Da Verdi ai Beatles il passo è solo all’apparenza lungo. Venerdì 9 marzo approda al Comunale la Magical Mystery Orchestra, formazione che da oltre 25 anni propone alcuni fra i più amati successi dei Fab Four. Protagonista, a luglio di quest’anno, di un memorabile concerto per i 50 anni di Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club, alla Fenice di Venezia insieme all’Orchestra del Teatro, la Magical Mystery Orchestra propone The Beatles forever and ever!, un entusiasmante viaggio attraverso la sorprendente storia del Quartetto di Liverpool.
Torna ad arricchire il cartellone musicale la rassegna “Concerti per organo”, con tre appuntamenti in programma al Duomo di Monfalcone e alla Chiesa Beata Vergine Marcelliana: il concerto di Giovanni Fetrin (26 novembre), dedicato a marce e processioni nella musica per organo; quello di Enzo Marcuzo (25 febbraio), con pagine di compositori di area protestante e cattolica dedicate al tempo di penitenza; la proiezione del capolavoro di DeMille I dieci comandamenti, commentato all’organo da Ferruccio Bartoletti (8 aprile).
In via di definizione i concerti della domenica mattina, realizzati in collaborazione con i Conservatori “Tartini” di Trieste e “Tomadini” di Udine, che avranno luogo alla Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, a corredo delle mostre qui allestite e, novità di questa stagione, nei suggestivi spazi del MuCa – Museo della Cantieristica.
Due i concerti fuori abbonamento: quello dell’Orchestra Sinfonica del Conservatorio “Tartini” di Trieste (12 novembre), che presenta pagine di Mozart (l’Ouverture al Don Giovanni e la Sinfonia in sol minore n. 25) e di Puccini, e quello dell’Orchestra Filarmonica “Città di Monfalcone” (22 novembre), affiancata dal Coro “Città di Trieste” e dalla pianista Alessia Zucca, con un programma tutto dedicato a Beethoven (Sinfonia n. 5 e Fantasia in do minore op. 80 per pianoforte, coro e orchestra).
All’insegna della contaminazione fra teatro e musica l’apertura della nuova STAGIONE DI PRSA, realizzata insieme all’Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia, che si muove fra i grandi classici della storia della drammaturgia e il teatro contemporaneo, i diversi generi e le contaminazioni fra linguaggi.
L’inaugurazione (24 e 25 ottobre) è affidata all’energia e al glamour della disco music degli anni Settanta. Dopo il grande successo della passata stagione, torna sui palcoscenici italiani e approda al Comunale La febbre del sabato sera, il musical prodotto dal Teatro Nuovo di Milano che mette in scena, grazie ai migliori performer del musical italiano, l’indimenticabile storia di Tony Manero.
Diverse e di grande godibilità le commedie in cartellone. Celebre esempio di quella drammaturgia che suscita comicità attraverso un sapiente uso della macchina teatrale, L’anatra all’arancia, commedia cult tratta dal testo The Secretary Bird di William Douglas Home, viene ora proposta da Luca Barbareschi, regista e interprete al fianco di Chiara Noschese (9 e 10 gennaio). Storia di tradimenti, egoismo e incomprensione (celebre la versione cinematografica con Ugo Tognazzi e Monica Vitti), la pièce conquista per le soluzioni effervescenti, gli irresistibili dialoghi e il ritmo vorticoso.
È una pièce francese di grande successo Le prénom (Cena tra amici), che rappresentata a Parigi nel 2010 ottenne sei nomination al Prix Molière e fu subito adattata per il grande schermo (la versione cinematografica italiana è Il nome del figlio); prodotta dal Teatro Stabile di Genova (la versione italiana vanta la firma di Fausto Paravidino e la regia è di Antonio Zavatteri), la nuova messinscena de Le prénom (25 e 26 gennaio), complice l’ottimo cast, mantiene inalterati musicalità, ritmo e ironia della versione francese e si rivela una commedia divertente, dai dialoghi intelligenti e arguti, che racconta lo sbando di una generazione in bilico.
Commedia fra le più importanti di Eduardo De Filippo, Questi fantasmi! ha raccolto unanimi consensi in tutte le sue edizioni: un successo ascrivibile allo straordinario meccanismo del testo che, in perfetto equilibrio fra comico e tragico, mette in scena uno dei temi centrali della drammaturgia eduardiana: la vita sostituita da una maschera imposta agli uomini dalle circostanze. La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo, con questa versione della commedia diretta da Marco Tullio Giordana (27 e 28 marzo), continua nel rigoroso segno di Luca a rappresentare l’immenso patrimonio culturale di una delle più antiche famiglie della tradizione teatrale italiana.
Alla commedia del grande Eduardo si affiancano, a rappresentare la drammaturgia classica, altri tre testi. Elena Bucci (Premio Ubu 2016 come Migliore attrice) e Marco Sgrosso, figure fra le più originali del panorama teatrale contemporaneo, mettono in scena Le relazioni pericolose (28 e 29 novembre), il romanzo epistolare di Choderlos de Laclos la cui versione cinematografica firmata da Stephen Frears ha reso immortali le vicende della marchesa di Merteuil e del visconte di Valmont. Un’opera geniale, che attraverso le storie d’amore e sesso di qualche individuo traccia il ritratto di un’intera epoca alla vigilia di una rivoluzione che avrebbe cambiato la storia.
Con la messa in scena di Sei personaggi in cerca d’autore (11 e 12 dicembre), il regista Luca De Fusco prosegue il suo la
oro di contaminazione fra teatro e cinema. Lo spettatore vede, infatti, gli attori compiere delle azioni e, al contempo, ripresi in diretta dalle telecamere e proiettati sulla scenografia. Riletto in questo modo, il capolavoro pirandelliano rappresenta anche una riflessione sulla natura di due linguaggi, quello teatrale e quello cinematografico, il cui confronto si affacciava prepotentemente alla ribalta proprio negli anni della stesura del testo. A dare corpo a queste visioni, un cast di eccezionale bravura capitanato da Eros Pagni, Angela Pagano e Gaia Aprea.
Umberto Orsini, Massimo Popolizio e Giuliana Lojodice, diretti da Mauro Avogadro, ripropongono a distanza d’anni Copenaghen (6 e 7 marzo), la straordinaria pièce di Michael Frayn, vero e proprio classico del teatro contemporaneo, recensito da tutta la critica in maniera entusiastica e amata da un pubblico sempre numerosissimo. Asse portante attorno al quale ruota lo spettacolo è il motivo per cui il fisico tedesco Heisenberg fece visita al suo maestro Bohr, nel 1941 a Copenaghen, in una Danimarca occupata dai nazisti: un mistero per risolvere il quale la Storia ha avanzato svariate ipotesi.
È un classico anche Dieci piccoli indiani… E non rimase nessuno! (14 e 15 novembre), tratto dal capolavoro di Agatha Christie del 1939, romanzo dalla struttura perfetta, capace di tenere il lettore con il fiato sospeso fino all’ultima pagina. Nel 1943 la Christie adattò il romanzo per il palcoscenico (rimase in cartellone a Broadway per 426 repliche), trasformando il finale drammatico in un lieto fine, ma la versione teatrale diretta dal regista spagnolo Ricard Reguant, per la prima volta nella storia della commedia, ripropone il finale del romanzo. Sul palcoscenico, dieci grandi protagonisti della scena italiana, di generazioni e background artistici differenti, per la prima volta tutti insieme.
Alla rassegna “contrAZIONI” si sostituisce la rassegna “AltroTeatro”, dedicata ai diversi linguaggi espressivi (il teatro di narrazione, quello comico, la danza), nella quale trovano spazio anche gli artisti giovani ed emergenti. Ad aprire la rassegna è Un bès – Antonio Ligabue (3 novembre), storia di marginalità, arte e follia che Mario Perrotta, vero e proprio campione del teatro di narrazione, dedica al pittore Antonio Ligabue. In Un bès, prima parte di una pluripremiata trilogia (Premio Ubu come Migliore attore e Migliore progetto, Premio Hystrio come Migliore spettacolo, Premio ANCT al Progetto), Perrotta si inventa una straordinaria maschera verbale emiliana ed evoca lo stato di straziante solitudine che segna Ligabue e il suo delirio ossessivo.
Odyssey Ballet (19 gennaio), con la Mvula Sungani Physical Dance, è un innovativo spettacolo di danza in cui la physical dance di Mvula Sungani, originale artista italo-africano, si fonde con le musiche e le storie dell’area mediterranea. Il linguaggio coreografico intreccia tecniche classiche e contemporanee e le contamina con la danza etnica, le tecniche circensi, l’acrobazia e le arti marziali. Sulla scena, a eseguire le coreografie di Mvula Sungani, i bravissimi solisti della compagnia capitanati dall’étoile Emanuela Bianchini. Nell’opera di Mvula Sungani risuonano i temi, a lui cari, della diversità e dell’integrazione: attraverso l’Odissea greca si racconta anche l’odissea di chi nel mare ripone ogni speranza.
Giuliana Musso, autrice e interprete fra le più autorevoli e intense della scena contemporanea, nello spettacolo Mio eroe (6 e 7 febbraio) si ispira alla biografia di alcuni dei militari italiani caduti in Afghanistan e alla voce delle loro madri per raccontare l’orrore della guerra. Nell’alveo di questi racconti intimi, a tratti lievi a tratti drammatici, il dolore delle madri supera la retorica militarista e affonda con la forza dei sentimenti in una più autentica ricerca di verità sulla logica della guerra, sull’origine della violenza come sistema di soluzione dei conflitti, sul mito dell’eroe.
È dedicato alla poetessa polacca Wislawa Szymborska Sulla morte senza esagerare (27 febbraio), lo spettacolo del Teatro dei Gordi, compagnia fondata nel 2010 da alcuni giovani diplomati alla Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi” di Milano, fra i quali il monfalconese Sandro Pivotti. Lo spettacolo affronta il tema della morte in chiave ironica e divertente, attraverso un uso non convenzionale delle maschere. Sulla scena, infatti, cinque attori e dieci maschere contemporanee di cartapesta, che raccontano la morte, fra verità e leggerezza, oltre le barriere della parola.
Torna a caratterizzare la stagione di prosa monfalconese il teatro di Roberto Saviano, che firma insieme a Mario Gelardi, dopo la felice esperienza teatrale di Gomorra, lo spettacolo La paranza dei bambini, tratto dal suo ultimo best seller (22 marzo). La “paranza dei bambini” è la batteria di fuoco dei giovanissimi legati alla camorra, pesci talmente piccoli da poter essere cucinati solo fritti. Saviano e Gelardi mettono in scena la controversa ascesa di una tribù adolescente verso il potere, che impone regole feroci per perdere l’innocenza e diventare grande. Non a caso lo spettacolo nasce nel Nuovo Teatro Sanità, un luogo “miracoloso” nel cuore di Napoli.
I giorni 10 e 11 aprile chiude la rassegna “AltroTeatro” e la stagione di prosa Giuseppe Giacobazzi con Io ci sarò. Dopo le 65 repliche sold out della passata stagione, l’energico comico reso celebre dalla trasmissione Zelig torna nei teatri italiani. Una sorta di “videomessaggio” teatrale in cui Giacobazzi parla ai suoi possibili futuri nipoti, cercando di dare loro consigli che non verranno ascoltati e spiegando questo buffo movimento di sentimenti che è la vita.