Mobilità didattica in Europa, Conservatorio Tartini primo in Italia

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redazione

14 Settembre 2015
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Prestigioso riconoscimento dal MIUR

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Riconoscimento di prestigio per il Conservatorio Giuseppe Tartini di Trieste, premiato dal Miur – Ministero Istruzione Ricerca e Università e dalla sua Agenzia Nazionale Indire (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa) con il massimo contributo per le iniziative di mobilità didattica in Europa. Il Tartini è infatti risultato al primo posto fra le 94 candidature al finanziamento prese in esame, comprendenti 60 università, 29 Istituti AFAM, 4 SSML e 1 Consorzio.

Al Tartini sono stati assegnati dal Miur 305.460 euro, ovvero 1/7 dell’intera quota disponibile, spendibili nel biennio 2015/16 e 2016/2017. Relativamente alle spese di organizzazione sono stati destinati al Tartini ulteriori 25.200 euro. La candidatura presentata doveva ottenere almeno 70 punti in totale e il Tartini ha ottenuto 85 punti. I criteri di aggiudicazione erano basati sulla rilevanza del partenariato, sulla qualità di progettazione e implementazione dello stesso, sulla qualità di composizione del consorzio e degli accordi di cooperazione e sull'impatto e disseminazione successive.

Decisamente positivo, dunque, per il Conservatorio di Trieste il bilancio della prima call 2015 per la mobilità internazionale: il bando affiancava quello per la ordinaria mobilità Erasmus in Europa, proponendo di individuare diversi Partner extra UE con una scelta fra 13 aree, dai Balcani al Partenariato orientale  (Armenia, Azerbaijan,  Bielorussia, Georgia, Moldavia, territorio dell'Ucraina), al Mediterraneo meridionale (Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Libia, Marocco, Palestina, Siria, Tunisia) e dalla Federazione russa all’Asia, America centrale e  latina, Sud Africa, ma anche Stati Uniti d'America, Canada,.Australia, Hong Kong, Giappone, Nuova Zelanda, Singapore. «Il Conservatorio Tartini – spiega il direttore Roberto Turrin – ha stabilito di concentrare la propria attenzione sull'area balcanica, in considerazione della vicinanza geografica, dei legami storici e, non ultimo, del budget messo a disposizione dall'Agenzia Nazionale per l'azione K107. Riprendendo un'idea nata già nel 2010, che non ebbe allora seguito per mancanza di fondi, il Conservatorio ha così coinvolto nel progetto la Serbia (Accademia di Novi Sad e Belgrado), il Montenegro (Accademia di Cetinje), la Bosnia-Erzegovina (Accademie di Sarajevo e Banja-Luka), il Kosovo e l'Albania (ARTEVE di Tirana). Con questi partner sarà realizzato un sistema di mobilità parallelo a quello dell'Erasmus plus, destinato a studenti (mobilità per studio e Placement), docenti e staff amministrativo (mobilità per docenza e per Training)».

Il Conservatorio Tartini ha ottenuto un ulteriore riconoscimento: nell’ambito del Progetto Italia – Serbia, corposo percorso di scambi di didattica e produzione con le principali Istituzioni Musicali dello Stato balcanico, il Tartini è stato designato dal Miur quale coordinatore e regista sia per l’ideazione che per la realizzazione degli eventi in programma. A cominciare dalla tournée dell’ Orchestra Nazionale dei Conservatori Italiana prevista alla fine di ottobre in Serbia – a Belgrado, Novi Sad e Subotica  – ospite delle Accademie Musicali di Belgrado e Novi Sad, per la bacchetta del Maestro Giuseppe Grazioli. Gustosa anteprima dei concerti è già in calendario a Trieste, sabato 24 ottobre in Sala Tripcovich.

«Accogliamo con soddisfazione questi riconoscimenti ministeriali, che sono attestazione significativa del lavoro svolto in questi anni – ha dichiarato il presidente del Conservatorio Tartini Mario Diego –. Riscontri che siglano, con evidenza per tutti, la qualità delle iniziative didattiche e di formazione percorse fino ad oggi. La tournée sarà l’inizio di una serie di scambi di didattica e produzione tra le varie Istituzioni italo-serbe che si protrarranno fino a tutto il 2016, a riconoscimento, da parte del Miur, delle capacita’ ideative, progettuali e  realizzative del Conservatorio Tartini, nonché della sua vocazione al confronto internazionale e di una volonta’ strategica di considerare l’area Balcanica come punto di primario interesse e possibile futuro sviluppo».

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