Marco Bruseschi: ambiente a sviluppo

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Dalla scorsa primavera è il nuovo presidente del Consorzio che coordina le aree industriali più importanti della provincia di Udine. Crescita industriale, occupazione, tutela del territorio: ecco le progettualità in elaborazione

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Marco Bruseschi

UDINE – La sua storia imprenditoriale parla da sola.

Così come il suo curriculum istituzionale all’interno di enti regionali quali Confindustria, Camera di Commercio e del mondo consortile.

Dalla scorsa primavera il palmarino Marco Bruseschi è il nuovo presidente del Cosef, il Consorzio di sviluppo economico del Friuli, che coordina le principali aree industriali della provincia di Udine: la Zona Industriale Udinese (ZIU), la Zona Industriale Alto Friuli (ZIAF), la Zona Industriale Ausa Corno (ZIAC), la Zona Industriale del Cividalese (ZIC), Zona Industriale del Manzanese (ZIMA), e la Zona Industriale di Mereto di Tomba (ZIMET).

Presidente Bruseschi, qual è attualmente lo stato di salute di queste zone industriali?

«In generale, con ovvie differenze dovute all’eterogeneità dei settori produttivi presenti, lo stato di salute delle imprese insediate è buono, pur in presenza di una congiuntura difficile, a causa delle tensioni geopolitiche in atto e, in prospettiva, dei possibili sviluppi protezionistici annunciati dalla nuova amministrazione USA. Quanto al ‘bollettino medico’ del Consorzio, per riprendere la metafora da lei utilizzata, è decisamente positivo, in virtù di un sostanzioso piano di investimenti, già programmato per il prossimo triennio».

Dal punto di vista produttivo e occupazionale, nei prossimi anni che futuro prevede per queste aree?

«I segnali sono positivi anche in prospettiva, pur tenendo conto della perdurante incertezza degli scenari internazionali. Noi stimiamo una crescita moderata degli insediamenti, motivata anche da un fenomeno, che stiamo già osservando, di re-industrializzazione di ritorno».

Nel 2022, con apposita legge costituzionale, la tutela dell’ambiente è entrata a far parte della Costituzione italiana. Il Cosef come opera per garantire che sviluppo industriale e salvaguardia dell’ecosistema possano convivere?

«Questo è un aspetto sul quale c’è una sensibilità ormai affermata nel mondo dell’industria, basata su un’evoluzione culturale nell’idea stessa di fare impresa e sull’esigenza di soddisfare un mercato che è sempre più attento a queste tematiche. Tale impostazione, per quanto ci riguarda, si traduce in numerose iniziative. A puro titolo d’esempio, posso citare le progettualità sulle bonifiche, la certificazione ISO 14001 per la maggior parte delle are industriali gestite da Cosef, il potenziamento della mobilità elettrica, la realizzazione di ciclovie, nonché le attività propedeutiche alla redazione del Bilancio di sostenibilità».

La ZIAC (Zona Industriale Ausa Corno), in particolare, si affaccia su un’area ambientale delicata: il transito delle navi che raggiungono Porto Margreth, infatti, coinvolge inevitabilmente l’ecosistema della Laguna di Grado e di Marano. Quali sviluppi sono previsti per garantire la tutela ambientale dell’area?

«Oltre agli esempi già citati, la prevista elettrificazione delle aree portuali e il corposo investimento di mitigazione ambientale a Punta Sud sono misure di impatto certo e rilevante».

Industria e ambiente, ma anche benessere dei lavoratori. Le zone industriali gestite dal Cosef danno impiego a quasi undicimila addetti. In tempi in cui la sicurezza sul lavoro è emergenza nazionale, quali strade state percorrendo in materia?

«Benessere e sicurezza dei lavoratori sono aspetti fondamentali, essendo centrale il ruolo delle risorse umane nell’era della doppia transizione, ambientale e tecnologica, che stiamo attraversando. Ne consegue tutta una serie di misure, che abbiamo già adottato e stiamo adottando, proprio in quest’ottica. La progettualità casa-lavoro, le ciclovie, gli interventi sulla viabilità, la segnaletica e l’illuminazione delle aree, di nuovo a puro titolo d’esempio, testimoniano proprio questa attenzione. Creare un ambiente di lavoro più centrato sulle esigenze dei lavoratori contribuisce a rafforzare l’attrattività di risorse umane qualificate per le aziende insediate. Questa è una priorità per le imprese e dunque è una nostra priorità».

Tutte le zone industriali si interfacciano con le comunità dei rispettivi territori di riferimento. Dal punto di vista socioeconomico, al di là dei salari garantiti sia ai lavoratori diretti che a quelli dell’indotto, quali visioni e quali benefici il Cosef mira a offrire alle popolazioni di riferimento?

«Le aziende non sono avulse dal contesto nel quale operano e lo sviluppo economico deve andare di pari passo con quello sociale. Questa visione è condivisa dal Consorzio e da tutti gli stakeholder con i quali si interfaccia nella sua attività, a partire dall’Amministrazione regionale, passando per i Comuni, le Associazioni di categoria e, più in generale, tutti i portatori di interesse e i centri di aggregazione sociale del territorio. Alle imprese il compito di generare valore, che poi viene distribuito sul territorio, in ter mini di lavoro, salari, fiscalità e dunque risorse da destinare alla collettività. La prossima realizzazione del nostro centro direzionale, che offrirà numerosi servizi anche alle persone, l’apertura di un asilo nido per i lavoratori delle aziende ospitate nel Consorzio, ma anche per i residenti dei comuni limitrofi, credo rappresentino due pietre miliari di questo disegno».

  • Zona Industriale di Mereto di Tomba
Logistica, ricerca, innovazione, export ed energia: sono le parole chiave nell’operato del Cosef. In ciascuno di questi settori il consorzio come si muove per ottenere i risultati migliori?

«Quelli che ha citato sono i principali driver di sviluppo e dunque stanno in cima alla lista delle priorità per il Consorzio. In sintonia con la Regione, gli investimenti realizzati e già programmati nel prossimo decennio sono enormi. Mi limiterò a ricordare soltanto i più rilevanti del prossimo triennio: la realizzazione di un nuovo raccordo ferroviario per la ZIU, nonché lavori infrastrutturali per la creazione di un centro logistico nell’area ex Eurofer e il risanamento di via Fermi in ZIAC. In ZIAF è invece prevista la costruzione di una rotatoria, con annesso parcheggio all’intersezione dell’uscita del casello autostradale con la SP 49, mentre in ZIMA sarà realizzata un’infrastruttura locale volta a migliorare il clima imprenditoriale nel distretto della sedia. Queste operazioni di infrastrutturazione sono necessarie per garantire alle aziende l’accesso a risorse stabili, monitorabili e sostenibili. A breve, infine, avranno inizio i lavori per la realizzazione di un centro direzionale volto a fornire tutta una serie di servizi legati al welfare aziendale (dalla mensa a servizio dell’area industriale, al polo medico e aree fitness) a disposizione dei collaboratori delle aziende insediate e del territorio».

Qual è l’obiettivo primario che Marco Bruseschi desidera raggiungere nel suo mandato alla presidenza del Cosef?

«Da imprenditore, animato dallo spirito del fare, le posso dire che obiettivo principale, per quanto mi riguarda, è quello di realizzare le cose che ci siamo ripromessi di fare. Sentiamo il dovere di mettere a terra i nostri progetti. Tradurli in fatti è il nostro impegno quotidiano».

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