Le Giornate del Cinema Muto a… New York

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redazione

24 Gennaio 2018
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Alla Scandinavia House

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Dopo la felice esperienza del Pordenone Silent Film Weekend, svoltosi per diversi anni alla Brooklyn Academy of Music (BAM), le Giornate del Cinema Muto tornano a New York grazie alla Scandinavia House. Nella sede del principale centro di cultura nordica negli Stati Uniti, dal 25 gennaio al 3 febbraio sarà riproposta la prima parte della retrospettiva biennale “La sfida della Svezia” presentata a Pordenone lo scorso ottobre, incentrata sui film prodotti fra il 1919 e il 1927 nei diversi paesi scandinavi avendo come modello il cinema svedese ed espressione della letteratura, del territorio e dei costumi nazionali.

Il pianista americano Donald Sosin, da molti anni nella squadra dei musicisti del festival, eseguirà gli accompagnamenti dal vivo insieme al figlio Nicholas, mentre a introdurre la rassegna al pubblico newyorkese sarà Magnus Rosborn dello Svenska Filminstitutet. In rappresentanza delle Giornate ci sarà il socio fondatore Paolo Cherchi Usai, attuale conservatore delle collezioni filmiche del George Eastman Museum.

Fra i sette titoli in programma, Glomdalsbruden (La fidanzata di Glomdal, 1926) di Carl Th. Dreyer, sorprendentemente moderno, il dramma rinascimentale Vem Dömer? (La prova del fuoco), tra i film meno visti di Sjöstrom, e il tormentato Morænen (La morena) di A.W. Sandberg.

La seconda parte della rassegna scandinava, che include altri sei titoli fra cui un altro Dreyer, Prästänkan (La vedova del pastore, 1920), si vedrà a Pordenone alla 37a edizione delle Giornate del Cinema Muto, dal 6 al 13 ottobre 2018, e poi nuovamente a New York.

A Rochester intanto il George Eastman Museum ha inaugurato nei giorni scorsi la mostra Dreaming in colour, dedicata alla collezione di fotogrammi in nitrato di Davide Turconi. L'insigne studioso, primo direttore e in seguito presidente onorario delle Giornate del Cinema Muto (carica che ha ricoperto fino alla sua morte nel 2005), aveva ricavato gran parte dei materiali negli anni Sessanta da un fondo di film delle origini (1897-1915) creato a Basilea dall'abate gesuita Josef Joye (1852-1919). La collezione Turconi è stata oggetto di un progetto pluriennale di conservazione, catalogazione e digitalizzazione partito nel 2003 e realizzato dal George Eastman Museum con le Giornate del Cinema Muto e la Cineteca del Friuli, e oggi gli oltre 23.000 ritagli di fotogrammi che la compongono sono consultabili in formato digitale sul sito della Cineteca: www.cinetecadelfriuli.org/progettoturconi.

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