La pedalata della solidarietà fa tappa a Cervignano

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redazione

30 Aprile 2023
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Otto tandem partiti da Trapani e diretti a Trieste per condividere messaggi di legalità e sfatare i tabù sulla disabilità

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CERVIGNANO DEL FRIULI – Si è fermata anche a Cervignano la carovana di Pedala e Vai, Una pedalata in tandem per sfatare i tabù sulla disabilità e inserire al meglio nel contesto sociale persone con difficoltà (fisiche o di dipendenza).

Il comitato di accoglienza presso la sede cittadina della Coop era composto da Ivan Mascarin e Luciana Bini di Coop Alleanza 3.0, Luisa Contin, Ezio Deluisa e Sarah Iob del Consiglio di Zona Annia, Risorgive, Buttrio e Cividale, Milena Cossar per ANPI, Egidio Cignolin e Marinella Furlan per AUSER Bassa Friulana.

Presenti anche i sindaci di Cervignano, Andrea Balducci, e Terzo di Aquileia, Giosualdo Quaini, che hanno simbolicamente pedalato assieme su uno dei tandem dell’iniziativa.

“È stato emozionante accogliere i ciclisti di questa iniziativa, sostenuta da Coop, che è sportiva, di legalità e solidarietà. Una buona pratica da diffondere. La presenza dei sindaci di Cervignano e Terzo fa ben sperare”, ha affermato Contin.

Questo è Pedala e Vai il format riabilitativo che si basa sulla terapia effettuata attraverso una attività psicomotoria, creato dall’associazione ciclistica dilettantistica Cycling Pangea di Mirano, con il supporto di Coop, Libera, della Azienda Sanitaria Beccaria di Vicenza (AULSS 8) e della Società Italiana di Montagna Terapia.

Si parte dall’idea innovativa di portare la terapia riabilitativa al di fuori del contesto sanitario abituale e di inserirla direttamente nella società. A questo si somma la dinamica della pedalata in tandem, che impone al team una perfetta sintonia e quindi la necessità di adattamento all’altro a prescindere dalle differenti abilità o difficoltà. E, infine, si aggiunge un percorso lungo tutto lo stivale italiano che dà spazio e visibilità ad altre realtà impegnate nel recupero, nella riabilitazione e nella messa a disposizione della collettività non solo di beni, ma anche di persone.

Ecco il progetto 2023 di Pedala e vai, il quinto step per l’associazione Cycling Pangea che dal 2017 si impegna nella diffusione di questo nuovo format riabilitativo. Un’idea nata dall’esperienza del presidente e fondatore dell’associazione no profit, Alessandro Da Lio, che assieme a suo cognato Lucio (che ha sfidato le sue disabilità), nel 2018, ha percorso in tandem 20mila chilometri, dall’Alaska alla Terra del Fuoco, estrema punta meridionale del continente americano.

Lo scorso 30 marzo sono stati 8 i tandem a partire da Erice, nel trapanese, alla volta di Piazza Unità d’Italia a Trieste, dove il percorso si concluderà lunedì 1 maggio. Una pedalata lunga 33 giorni per 32 tappe, 2.300 chilometri, in cui i componenti dei vari team si alterneranno in modo da dare la possibilità ad ognuno di avere un obiettivo sfidante ma comunque alla propria portata. Partner del progetto, Libera, che ha accolto i ciclisti in alcune delle sue cooperative e associazioni che si occupano del recupero dei beni confiscati alla criminalità.

“La sfida di questo progetto – osserva Alessandro Da Lio – è sfatare il tabù che la terapia si possa fare solo tra quattro mura e che certi tipi di diversità possano essere da impedimento per il raggiungimento di obiettivi, anche molto sfidanti, come può essere percorrere l’Italia in tandem. Si tratta di una esperienza di una comunità terapeutica in movimento oggetto di studio, dove persone che non pensavano di riuscire a portare avanti obiettivi di così lungo periodo e impegno, sia fisico che socio-relazionale, oggi lo fanno. È la forza di gruppo che risolve le varie problematicità individuali e le supera”.

Una condivisione che assieme al concetto di riabilitazione e recupero valorizza anche la collaborazione con Libera: “Dopo 27 anni dalla legge 109 – commenta Tatiana Giannone, responsabile nazionale Beni Confiscati di Libera – sono 991 soggetti dell’associazionismo, realtà del mondo religioso, gruppi dello scautismo e della cooperazione che, ogni giorno, danno una nuova vita ai beni confiscati, rendendoli sempre di più luoghi comuni. I beni confiscati alle mafie e riutilizzati socialmente sono, quindi, uno strumento consolidato per la lotta alle mafie e per il sostegno ai nostri territori. Aprire questi luoghi a iniziative come “Pedala e vai” ha per la nostra rete un significato profondo: trasformare i beni confiscati in beni comuni, spazi di inclusione e di animazione territoriale”.

 

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