La cultura del FVG nelle stazioni ferroviarie

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redazione

22 Settembre 2022
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Presentata la app

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Si chiama “Stazione Confini” la prima applicazione targata Puntozero Società Cooperativa e realizzata con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia in collaborazione con le associazioni Continuo, Altrememorie, Bottega Errante, Bekko APS, Circolo Cas’Aupa e il Comune di Cividale del Friuli.

Il progetto è stato presentato da Lino's & Co di Udine, durante una conferenza stampa alla quale sono intervenuti Giovanni Chiarot di Puntozero e Demis Corvaglia di Mobile 3D Srl, la società che si è occupata dello sviluppo informatico. La presentazione al pubblico è invece in programma venerdì 23 settembre alle 18 a Cividale del Friuli, a Palazzo de Nordis, a cui seguirà, per chi lo desidera, una prova della app nella stazione della città Ducale.

«“Stazione Confini” è una app attraverso la quale i viaggiatori saranno accompagnati in una “mostra sonora” visitabile e ascoltabile (al momento) in cinque stazioni ferroviarie del FriuliVenezia Giulia: Cividale del Friuli, Gorizia, Pordenone, Trieste, Udine. A ciascuno scalo sono associati un racconto inedito e una composizione sonora ispirati al luogo, ai temi del confine e del viaggio, narrati dalle voci di Renato Rinaldi e Caterina Bernardi. L’ascolto di ogni traccia audio richiede circa 15-20 minuti», ha spiegato Chiarot, sottolineando quanto quella con Mobile 3D Srl, «rappresenti un esempio concreto di collaborazione virtuosa tra un'impresa creativa e una tecnologica. Una sfida che la contemporaneità pone sempre più in evidenza, per una ricerca di nuove strade che possano avvicinare il mondo dell’arte e della cultura a un pubblico sempre più ampio».

ARTISTI E SCRITTORI INSIEME – Per realizzare le tracce sono stati coinvolti cinque fra scrittrici e scrittori (Emilio Rigatti per Cividale del Friuli, Francesco Tomada per Gorizia, Lorenza Stroppa per Pordenone, Federica Marzi per Trieste, Anna Dazzan per Udine) con il compito di elaborare altrettanti testi capaci di combinarsi alle composizioni sonore di sound designer noti a livello internazionali (Antonio Della Marina per Cividale, Anna Stereopoulou per Gorizia, Karen Asatrian per Pordenone, Urkuma per Trieste, Andrey Kiritchenko per Udine).

Si tratta dunque di opere dal carattere site-specific, «realizzate appositamente – ha proseguito Chiarot – per evidenziare le specificità di ogni contesto e dei vettori culturali di cui ogni stazione è parte, individuando in questi spazi i luoghi più adatti a rappresentare la simbologia della partenza, dell’arrivo e dell’incontro fra culture».

OBIETTIVO E FINALITÁ – Si tratta di uno strumento digitale pensato per la valorizzazione della cultura di confine della regione Friuli Venezia Giulia attraverso una riflessione sul suo essere sempre stata nei secoli terra di transito e di contaminazione fra identità e appartenenze. «L’obiettivo è quello di affrontare la complessità di questo incrocio culturale con uno sguardo contemporaneo, lavorando sulla narrazione e sul suono, sull’immaginario che evocano, sulle emozioni che generano». Lo smartphone diventa un nuovo medium per l’arte, grazie a un sistema di geo-localizzazione che permetterà all’utente di ascoltare l’opera solo all’interno della stazione per cui è stata realizzata. Questa scelta porta lo spettatore a rimanere all’interno dello spazio per cui è stata creata l’opera, con l’idea di ricreare la modalità di fruizione di una mostra classica all’interno di un contesto inusuale e con un approccio più intimistico ed esperienziale.

COME FUNZIONA – «Una volta scaricata l’app – ha chiarito Corvaglia –, il viaggiatore avrà la possibilità di scegliere la stazione in cui recarsi per ascoltare la relativa opera sonora. Per ogni stazione potrà trovare i dettagli riferiti all’opera (titolo, durata, autori e autrici, biografie, sinossi e credits). A questo punto l’utente è invitato a trovare un posto tranquillo o una panchina su cui sedersi, per poi indossare le cuffie e ascoltare al meglio la traccia audio. Una volta terminato l’ascolto, l’utente potrà ascoltare la traccia altre volte e non più nella stazione associata».

 

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