In FVG una rete tra gli istituti agrari e il mondo dell’agroalimentare

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redazione

5 Ottobre 2020
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Incontro a Cividale

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Mettere in rete gli Istituti statali di formazione superiore ad indirizzo agrario della regione affinchè possano inserirsi con una voce univoca all'interno della filiera regionale dell'agroalimentare.

È questo l'obiettivo perseguito dalla Regione che oggi a Cividale del Friuli, nella sede dell'Isis Paolino di Aquileia, ha avviato un percorso di confronto tra gli assessori all'Istruzione, Alessia Rosolen, e alle Risorse agroalimentari, Stefano Zannier, e i cinque istituti superiori ad indirizzo agrario del Friuli Venezia Giulia (oltre all'Isis cividalese, anche l'Isis Il Tagliamento di Spilimbergo, l'Isis Linussio di Codroipo, il Fermo Solari di Tolmezzo e il Brignoli di Gradisca d'Isonzo).

Il progetto regionale è stato spiegato da Rosolen come “l'intento di costruire un sistema e una rete di scuole in grado di raccogliere una proposta di sviluppo e orientamento che guardi al futuro; un'associazione o un consorzio di scuole che garantisca agli istituti agrari regionali di fare un salto di qualità e alla filiera agroalimentare di cogliere nuove opportunità da un miglior raccordo tra formazione e mondo del lavoro”.

“Il sistema agroalimentare è fortemente frammentato – ha specificato Zannier – e necessita di un maggior dialogo tra produzione agricola e industria. La filiera tutta ha bisogno di una migliore strutturazione nel suo complesso e questa può partire, ad esempio, da una specializzazione degli istituti agrari che sia in grado di colmare la carenza di figure tecnico-professionali”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il percorso avviato oggi è un primo passo verso la creazione di un sistema organizzato di formazione, professionalizzazione, innovazione e messa in produzione dell'agroalimentare, dove la forte spinta tecnologica – quale ad esempio quella richiesta dall'agricoltura di precisione o dal biologico – è un elemento imprescindibile del futuro sviluppo del comparto.

Nel corso dell'incontro è stato evidenziato come, ad esempio, la produzione orticola regionale sconti ancora un difficile sbocco nel mercato anche per la mancanza di strutture logistiche che consentano lo stoccaggio e la distribuzione dei prodotti a consumo breve. Se da un lato la Regione è pronta a intervenire su questi aspetti per trovare soluzioni alla necessaria ristrutturazione della filiera, dall'altro si chiede agli Istituti statali di istruzione superiore di farsi protagonisti di nuovi modelli di formazione specialistica e all'avanguardia.

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