Il manifatturiero della Carnia punta su brevetti e marchi

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redazione

25 Ottobre 2017
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Accordo tra l’Industrial Park e GLP

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La tutela della proprietà intellettuale si mette al servizio dell’industria con l’obiettivo di creare le basi di crescita e di sviluppo. Carnia Industrial Park, parco industriale con sede a Tolmezzo, e studio GLP di Udine hanno siglato un accordo di collaborazione per stimolare le oltre 200 aziende insediate sull’importanza di difendere le proprie invenzioni e idee. L’iniziativa è stata presentata agli imprenditori nell’incontro dal titolo “Come la protezione dei marchi, modelli e brevetti favorisce la leadership di mercato”, alla presenza del direttore del Carnia Industrial Park Danilo Farinelli e di Davide Petraz managing partner di GLP, studio che da 50 anni opera nel campo della tutela della proprietà intellettuale con oltre 7mila clienti e più di 100mila casi trattati e che fa parte del programma “Big Clients” dell’Ufficio Brevetti Europeo (EPO).

«È un nuovo servizio – ha spiegato Danilo Farinelli – che mettiamo a disposizione delle nostre aziende nella convinzione che la mission di un parco industriale non sia solamente quella di creare le infrastrutture per uno sviluppo industriale, ma anche offrire servizi di supporto e indirizzo che sono alla base di una crescita industriale. E la tutela della proprietà intellettuale è uno di questi».

«I diritti di proprietà intellettuale – ha sottolineato Davide Petraz – consentono di aumentare i profitti di oltre il 20-25%, secondo quanto riportato dall’ICC – la Camera di Commercio internazionale -, a parità di condizioni un’invenzione brevettata ha un valore economico doppio rispetto a una non brevettata».

Esiste anche una correlazione diretta tra la crescita di un’impresa e l’uso dei diritti di proprietà intellettuale: secondo lo studio “Intellectual Property Rights and Competitiveness: Challenges for ICT-Producing SMEs” tra le PMI europee attive nel settore ICT, il 61% di quelle che proteggono i propri assets registra una crescita di fatturato, rispetto al 51% delle PMI senza. Il 49% delle prime aumenta la propria quota di mercato, contro il 39% delle seconde. Inoltre ben il 42% di quante usano i diritti della proprietà intellettuale mostrano una crescita occupazionale, contro il 22% delle PMI che non li usano. «La tutela del proprio ingegno è un valore aggiunto; una leva di crescita e spesso anche un trampolino di sviluppo», ha concluso Petraz.

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