“Il lavoro del futuro? Scordatevi la postazione fissa in scrivania”

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redazione

20 Aprile 2020
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Il Solution Architect friulano Adam Strizzolo

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Uffici virtuali con postazioni anche per lavori complessi e ad alto tasso di segretezza industriale: al tempo di Coronavirus sono un imperativo. Restano un sogno?

«No, sono una realtà e la tecnologia per realizzarli, pur all’avanguardia, è consolidata e sicura», risponde Adam Strizzolo, il tecnico di beanTech, l’azienda con casa madre in Friuli Venezia Giulia che si occupa della Digital Trasformation delle imprese, che per il secondo anno consecutivo è l’unico Solution Architect italiano tra i 25 super esperti mondiali scelti per la NVIDIA vGPU Community Advisor 2020.

È la “comunità” voluta dalla corporation californiana produttrice di processori grafici, schede madri e componenti per prodotti multimediali, che opera la selezione dei candidati valutando i progetti di virtualizzazione realizzati e le pubblicazioni tecnico-scientifiche sul tema. Un team di specialisti in continuo contatto per scambio di informazioni e al quale è possibile accedere in anteprima a conoscenze tecnologiche legate alle soluzioni NVIDIA.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

«Si tratta di combinare la tecnologia vGPU, cioè la virtualizzazione delle schede grafiche, con la VDI (Virtual Desktop Infrastructure), cioè la virtualizzazione del posto di lavoro», premette Strizzolo. Nel concreto, «realizziamo infrastrutture VDI, cioè postazioni di lavoro virtuali che hanno la particolarità di essere all’interno del Data Center dell’azienda e permettono di far lavorare le persone in qualsiasi luogo si trovino».

Rispetto alle tradizionali connessioni da remoto, la VDI permette «un’accelerazione dei processi – precisa Strizzolo – con prestazioni altamente performanti, sia dentro che fuori l’azienda, per lavori complessi, dalla progettazione tipica degli uffici tecnici all’uso di immagini ad altissima definizione per gli ambiti scientifici. Inoltre, nella logica del principio del private Cloud, ogni informazione resta rigorosamente all’interno della propria azienda, garantendo la massima sicurezza nella gestione dei dati». La postazione di lavoro virtuale cui si acceda da qualsiasi luogo, infatti, è un «flusso video», ovvero il collaboratore può vedere solo ciò che la struttura tecnica aziendale ha deciso di mettergli a disposizione. Esemplificando: l’azienda può decidere di non consentire il copia e incolla di documenti, l’uso di chiavi USB, la connessione di rete, intervenendo su ogni minimo aspetto dei contenuti accessibili.

VDI e vGPU insieme consentono di creare, inoltre, un numero ragguardevole di postazioni di lavoro pronte per essere operative nell’arco di pochi minuti e, nel caso sorgano problemi, permettono ai tecnici aziendali di rifare la postazione lavoro «nell’arco di qualche minuto», sottolinea Strizzolo, abbattendo drasticamente i tempi e le risorse impiegate per l’assistenza. 

Se gli strumenti tecnologici per la virtualizzazione sono noti, ciò che fa la differenza è la capacità di progettare e realizzare l’architettura che consente alle aziende di attivare in pochi minuti e con semplici mosse tutte le postazioni in smart working di cui hanno necessità

Il profilo di Strizzolo è proprio quello del Solution Architect: «Penso, disegno, progetto e realizzo architetture estremamente complesse per una vasta tipologia di imprese, che debbano virtualizzare da poche decine di postazioni fino a diverse centinaia». Ogni architettura è costruita «come un abito sartoriale, bilanciandola a seconda della tipologia e necessità delle aziende».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’opportunità di poter accedere a conoscenze in anteprima, la solida esperienza e la grande passione che contraddistinguono Strizzolo contribuiscono a un ulteriore valore aggiunto rispetto alle soluzioni disponibili. «L’obiettivo è dare un servizio, cioè un posto di lavoro dal quale puoi operare ovunque, con efficienza e semplicità di gestione, a portata di tutti – afferma Strizzolo –. Credo molto nelle possibilità delle tecnologie adottate da beanTech e la nostra sfida è riuscire a portarle, attraverso le infrastrutture che creiamo, là dove nessuno ha ancora pensato di arrivare». 

Per le aziende che hanno già adottato questa tecnologia «attivare lo smart working per i propri lavoratori a seguito delle restrizioni anti Coronavirus non ha comportato alcun problema: è bastato il tempo di abilitare gli utenti. Si sono trovate cioè perfettamente pronte per affrontare una situazione inedita, ma aggredibile facilmente con le tecnologie oggi a disposizione». Il futuro «è davanti ai nostri occhi», aggiunge Strizzolo. «Saremo sempre più slegati dalla nostra scrivania, opereremo in maniera mista: dall’azienda, da casa, dal cliente, al bar…. Dobbiamo essere pronti, la VDI ce lo consente. Questa pandemia ci ha dato l’idea di ciò che può succedere e ha colto tante imprese impreparate». 

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