Il cane spezzato

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redazione

5 Gennaio 2018
Reading Time: 3 minutes
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La storia di Dimitri

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Ci sono storie di violenze inaudite che ti tolgono il fiato, storie che ti lasciano l'amaro in bocca e di fronte alle quali vorresti urlare, o piangere, o fare qualcosa ed invece te ne resti lì, impotente, a guardare i protagonisti di quel macabro film chiamato realtà.

A volte ti piacerebbe semplicemente girarti dall'altra parte e fingere di non aver visto, di non aver sentito, di non sapere, perché magari sarebbe più facile andare avanti ignorando quanta crudeltà passeggia indisturbata tra di noi.

Dimitri è un cane spezzato. Letteralmente.

Da chi non lo sappiamo, come nemmeno. Sta di certo che difficilmente le sue lesioni possono essere compatibili a un “incidente”. Più probabile che le sue zampe siano state volontariamente rotte, “piegate all'indietro” se così vogliamo metterla, in un gioco di forza contro fragili ossa di una creatura di 5 kg appena.

Succedeva circa uno o due anni fa secondo i veterinari. Uno o due anni fa, nel meraviglioso sud di un'Italia che ancora non vuole davvero cambiare le cose nei diritti degli animali, uno dei tanti inascoltati randagi, o forse un cane padronale di cui qualcuno si era stufato, è stato preso di mira e torturato.

Saranno stati ragazzini annoiati coi piedi scalzi e i visi bruciati dal sole? Qualche sempliciotto convinto di spaventare in questo modo anche gli altri cani che lo infastidivano? Non lo sapremo mai.

Sappiamo solo come stanno le cose oggi. Sappiamo solo l'inferno che il povero Dimitri ha dovuto patire in tutto questo tempo. Vorremmo essere meno empatici per non pensare al dolore che deve aver provato. Solo, per strada, con le ossa spezzate e nessuna possibilità di muoversi, mangiare, bere…

Eppure lui ha voluto lottare. Non ha mollato, mai.

Ha reimparato a camminare in un altro modo, in un modo doloroso, insano, ma un modo che gli ha consentito di sopravvivere fino al giorno in cui è stato trovato per strada così, con le ossa ormai saldate come evidenziato dalle foto, con qualcuno che gli urlava dietro “mostro”, con tanti che dicevano “ma sopprimetelo”. Invece no. Dimitri ha tutti i diritti di essere aiutato. Lui si fida ancora ciecamente degli umani, nonostante tutto, e ci chiediamo come sia possibile.

È un cane dolcissimo, sempre alla ricerca di una carezza, di una parola gentile, appena lo guardi si butta a pancia all'aria e ti chiede soltanto una grattatina, chiamandoti con quelle zampette da freak.

Dimitri è arrivato al Sentiero di Ares per avere una speranza. È stato visto dai nostri veterinari e visitato da un luminare dell'ortopedia animale, il dottor Giulio Lenarduzzi di Udine che in seguito ha operato Dimitri.

È stata dura, ma ce l'abbiamo messa tutta! Abbiamo fatto lotterie e raccolte fondi dedicate a lui. Ha patito abbastanza, ora merita il suo riscatto, perché non deve rimane spezzato per sempre.

Come ogni favola che si rispetti anche quella di Dimitri ha il suo bel finale. È iniziata con un cane ridotto letteralmente a pezzi dalla mano umana. Spaccate le ossa, spaccato il cuore, spaccata la fiducia. Finisce con un cane ricostruito che ora può di nuovo correre, ma anche amare e fidarsi.

Il percorso di questi mesi è stato meraviglioso e ci ha arricchiti, oltre che della gioia del risultato, dell'aver conosciuto tante nuove splendide persone che si sono unite per realizzare questo piccolo miracolo. In primis la sua nuova famiglia.

Ma le sfide per il Sentiero di Ares non finisco qua…

 

Il Sentiero di Ares è una onlus con sede a San Giorgio di Nogaro che si definisce una famiglia affidataria per animali in difficoltà. Il progetto è quello di fornire una casa ai cani malati terminali che si stanno spegnendo nei canili o in luoghi non idonei, permettendo loro di trascorrere il tempo che gli resta in famiglia. Il Sentiero di Ares collabora anche con diverse associazioni che si occupano di animali, bambini, anziani, diversamente abili e persone con difficoltà economiche.

Info: 334 3615239 o sulla pagina facebook “sentierodiares”

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