Idee imprenditoriali: Ateneo di Udine secondo in Italia

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Grazie al progetto CH2itO, una boa innovativa che assorbe dall’acqua sostanze inquinanti come piombo, mercurio, cadmio

Il gruppo dell'Università di Udine che ha partecipato a Enactus Italia
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Il gruppo dell’Università di Udine che ha partecipato a Enactus Italia

UDINE – Un progetto di boa innovativa che immersa nell’acqua assorbe sostanze inquinanti come piombo, mercurio e cadmio.

È l’idea imprenditoriale sviluppata da un gruppo di otto studenti e laureati dell’Università di Udine che ha vinto la medaglia d’argento a Enactus Italia, competizione universitaria nazionale fra idee imprenditoriali sociali e sostenibili.

È il terzo anno consecutivo che l’Ateneo friulano conquista il secondo posto nella gara d’idee.

Il progetto, denominato CH2itO, si basa sull’utilizzo del chitosano, una sostanza naturale fibrosa estratta principalmente dai gusci dei crostacei e da altri scarti dell’industria ittica. Quest’anno la gara si è svolta a Roma. Scopo di Enactus, network internazionale presente in 33 paesi, è investire nella formazione imprenditoriale dei giovani e contribuire alla nascita di gruppi di studenti per trasformare i progetti proposti in imprese con finalità sociali.

Il team Uniud

Il gruppo dell’Università di Udine è composto da: Raouia Ahroud (Economics-Scienze Economiche), Nicole Beltrame (Scienze per l’ambiente e la natura), Karyna Budnyk (Economia Aziendale), Luca Calligaris (Ingegneria Elettronica), Leonardo Borsatti (Ingegneria Elettronica), Michele De Prato (Ingegneria Meccanica), Marco Sclausero (Diritto per le imprese e le istituzioni) e dalla team leader Viviana Sinicco (Relazioni pubbliche).

A coadiuvarli sono state la docente Raffaella Tabacco, mentore di Ateneo per il team, e la dottoranda Martina Tomasetig. L’Ateneo partecipa alla competizione dal 2019 grazie anche al supporto della Fondazione Friuli.

La competizione

Ogni università partecipa a Enactus con un unico gruppo. Il team deve presentare idee di business in linea con i 17 Obiettivi per lo Sviluppo sostenibile prefissati dalle Nazioni unite, predisporre un rapporto annuale e proporre un video che sintetizza il progetto. Quest’anno, per la prima volta, una sessione è stata dedicata ai progetti che intendono sbarcare sul mercato nel breve-medio termine.

In questa occasione, sono state selezionate cinque start up che si sono presentati a un gruppo di giudici e investitori. Fra questi il progetto Blue Zone dell’Ateneo friulano, secondo classificato nel 2023, illustrato da Luca Calligaris, studente di Ingegneria Elettronica.

Enactus

Ogni Paese organizza la propria edizione della competizione a livello nazionale. Il vincitore rappresenta la sua nazione nella finale mondiale che si svolge ogni anno in una sede diversa. Enactus svolge la sua missione cercando di contribuire a colmare il divario tra il mondo accademico e quello professionale. Per l’ateneo friulano la partecipazione al network è promossa e curata dall’Ufficio trasferimento tecnologico e placement dell’Area servizi per la ricerca.

Il team dell’Ateneo friulano si è anche avvalso della consulenza di docenti e personale dell’Ateneo tra i quali Francesco Boscutti, Enrico Braidot, Marco De Piante, Pier Luca Montessoro, Paolo Strazzolini, Sabina Susmel, Francesco Trevisan.

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