Ictus, in FVG 3.000 casi all’anno

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redazione

28 Maggio 2014
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Sabato la giornata nazionale di prevenzione

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Sabato 31 maggio dalle ore 10 alle 17.30, A.L.I.Ce. FVG – Trieste onlus incontrerà la cittadinanza triestina in Piazza Cavana dove, per l’occasione, saranno presenti medici e volontari per fornire informazioni sull’ictus cerebrale e controlli gratuiti della pressione arteriosa e del rischio cerebrovascolare. Un gazebo e un’ambulanza dell’Associazione Donatori di Organi saranno a disposizione dei cittadini che potranno effettuare il test in grado di stabilire il valore di rischio rispetto all’insorgere di un ictus. Laddove il test segnalerà un aumentato rischio, la persona potrà sottoporsi a un’ecografia carotidea (eco-doppler), sempre gratuitamente.

La XV Giornata Nazionale contro l’Ictus Cerebrale ha ottenuto il patrocinio dell’Azienda per i Servizi Sanitari n°1 “Triestina”, dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti Trieste e del Centro Servizi Volontariato del Friuli Venezia Giulia, nonché l’adesione del Comune di Trieste e ha lo scopo di accrescere la sensibilità e l’attenzione verso una patologia spesso erroneamente sottovalutata e poco conosciuta.

A Trieste si sta registrando un trend in diminuzione e lo scorso anno i casi sono stati circa 550; in Friuli Venezia Giulia, secondo codifica regionale, i casi per anno si attestano attorno ai 3.000. In Italia si verificano oltre 200.000 casi di ictus ogni anno e ben 930.000 persone ne portano le conseguenze invalidanti. Nel nostro Paese l’ictus è causa del 10-12% di tutti i decessi per anno, rappresentando la prima causa d’invalidità e la seconda causa di demenza con perdita di autosufficienza. Un altro dato allarmante è che circa 10.000 casi/anno riguardano soggetti con età compresa tra i 20 e i 54 anni, per cause riconducibili ai fattori di rischio più comuni come ipertensione, fumo, diabete e aumento del colesterolo, ai quali si sommano fattori critici nuovi come l’uso di droghe. L’emergenza sociale, dunque, non riguarda soltanto i più anziani; l’informazione e la sensibilizzazione devono coinvolgere i giovani affinché vengano messi in atto comportamenti corretti, consapevoli e in grado di tenere sotto controllo i principali fattori di rischio.

Nonostante il peso dei dati riportati, oltre il 50% degli Italiani non conosce la malattia, non sa che una corretta prevenzione potrebbe evitarne l’insorgenza in un numero elevato di casi e che l’ictus può essere curato, specie grazie a strutture d’intervento tempestivo chiamate Stroke Unit. In Friuli Venezia Giulia queste strutture sono presenti a Pordenone, Udine e Trieste, ma sul territorio nazionale le Stroke Unit operative sono ancora pochissime e mancano in molte regioni, nonostante sia ormai certo che la somministrazione del trattamento trombolitico entro le prime 4 ore dall’inizio dei sintomi riduce notevolmente la mortalità e la disabilità: con l’immediato arrivo in un’unità ospedaliera dedicata all’Emergenza Ictus, circa un terzo delle persone colpite da ictus ischemico possono guarire completamente e un altro 50% può rientrare in casa in buone condizioni funzionali.

L’ictus cerebrale merita ampia attenzione sia nella fase di prevenzione, sia nel trattamento della fase acuta di malattia, sia nella fase post-acuta ossia quando, dopo la dimissione, la riabilitazione e la rieducazione neuro-psicologica e logopedica sono fondamentali. Inoltre, in un periodo nel quale le risorse sono limitate, i costi sociali dell’assistenza alle persone colpite da ictus richiedono un’attenta valutazione, poiché gravano sulle famiglie, sulla collettività e sul Servizio Sanitario Nazionale.

A.L.I.Ce. FVG – Trieste onlus, porta in piazza questa problematica e offre ai cittadini l’opportunità di informarsi, di mettere in atto azioni preventive e di incontrare i medici e i volontari che supportano attivamente la causa con grande forza e dedizione.

L’associazione di volontariato A.L.I.Ce. FVG – Trieste onlus aderisce alla Federazione A.L.I.Ce. Italia Onlus che, a sua volta, è membro della World Stroke Organization (WSO) e di SAFE, Stroke Alliance for Europe, un’organizzazione che riunisce 20 associazioni di 17 Paesi europei e che ha diffuso le linee guida per la prevenzione e una migliore cura dell’ictus in un documento rivolto al Parlamento europeo e a tutti i governi dell’Unione.

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