Gabriella Grassi: l’albero nel cortile

Reading Time: 7 minutes

Dopo anni di ricerche ha messo nero su bianco una saga contadina che si svolge in quell’angolo di Bassa Friulana dove vive da secoli la famiglia Clementin. «Amo questa pianura per le suggestioni dei suoi paesaggi»

Condividi

Gabriella Grassi (ph. Claudio Pizzin)

TERZO DI AQUILEIA – Miu, Pepi, Checo, e lo sfortunato Antòn, sono coloni dei conti Cassis.

Allo scadere del contratto si dividono andando a lavorare per possidenti diversi, senza però perdere il forte legame che li unisce.

Le vicende dei Clementin corrono attraverso un secolo, mentre i loro gesti operosi si ripetono nei campi e nelle case, nei cortili e nelle stalle. Su di loro si abbattono le piaghe delle epidemie (come il colera del 1855) e delle guerre, come quella che nel 1914 porta i nipoti di Checo sui vari fronti, dall’Europa Orientale a Caporetto.

E così l’emigrazione che segnerà un momento doloroso, eppure mitigato dal forte legame di appartenenza che continua a sostenere la famiglia. E poi la vita tra le mura di casa, dove suocere e nuore sembrano passarsi come un testimone la forza fisica e il calore umano, e una generosità verso chiunque chieda aiuto.

Nel tempo, l’albero nel cortile diventa custode di avvenimenti e memorie in cui affiora una moltitudine variegata di umanità. Memorie protagoniste dell’ultimo di libro di Gabriella Grassi.

Gabriella Grassi quando è sbocciata la passione per la scrittura?

«Da bambina sono stata lettrice appassionata di fumetti, per poi scoprire la letteratura crescendo, ma è stato verso i trent’anni che mi sono accorta di avere anch’io delle storie da raccontare. Sentivo però che mi mancavano quegli studi umanistici che avrebbero potuto guidare la mia vena narrativa, e in pratica non riuscivo a mettere nero su bianco. Finché Antonio Rossetti si interessò alla storia della mia famiglia paterna, di cui gli avevo parlato, e me la fece descrivere in un articolo per ‘Cervignano Nostra’ del 2011. In seguito mi contattò Giorgio Milocco per partecipare al ‘Lunari’ con storie su Terzo, e anche in quel caso ebbi apprezzamenti ai miei scritti da parte di amici e addetti ai lavori che mi stimolarono positivamente. Nel 2017 avevo sottoposto la bozza di un mio saggio alla compianta Paola Tantulli della casa editrice EBI, scomparsa di recente, e lei mi consigliò di riscriverlo in stile narrativo. Devo molto a questa donna davvero unica, perché è così che tutto è cominciato».

Un suo altro grande amore è la storia, in particolare quella locale del territorio.

«Forse si tratta di un interesse innato, ma credo anche che questo amore me l’abbia trasmesso mio padre. Faceva il muratore per una ditta che restaurava edifici storici, e già da bambina percepivo la passione che aveva per il suo lavoro e per il passato. Ricordo il suo entusiasmo durante i lavori a una chiesetta medievale che stava per essere travolta dalle piene del Tagliamento. Ho delle foto, di metà anni ’60, dove mio padre e un altro operaio puntellano parti dell’edificio che verrà poi sezionato e ricomposto a Lignano. Papà era appassionato anche di storia romana, e in famiglia doveva averne respirato il fascino grazie al suo bisnonno, Giacomo Pozzar, che aveva lavorato per il Museo Archeologico di Aquileia. L’archivio del museo conserva le mappe di alcuni scavi di fine ottocento da lui disegnate e le relazioni a riguardo. E poi l’importanza del passato l’ho colta fin da piccola grazie a una condizione particolare: mia nonna abitava vicino al Sepolcreto Romano e ne custodiva le chiavi. Ricordo che mi sentivo orgogliosa di accompagnarla ad aprire il cancello quando arrivavano i turisti».

Il suo ultimo libro è definito “una saga contadina”. Come mai?

«L’accezione di saga si riferisce alle vicende di questo gruppo familiare ma, attraverso gli studi e le interviste, mi si è anche svelata come vera epica quella cultura ormai scomparsa che è stata la civiltà contadina. Grazie ai ricordi dei testimoni ho compreso che i capisaldi di quella società erano gli stretti legami familiari. Non erano solo le necessità pratiche che tenevano legati i congiunti, ma il bisogno di sostegno reciproco durante un’esistenza molto dura. Questi legami erano intessuti e custoditi principalmente dalle donne, una società femminile a sé, dentro quella comune di cui erano parte essenziale. Forte è emersa anche l’intensità del vincolo con la terra e la natura, che ho voluto far vivere ai miei personaggi con una concretezza non priva di un sentire profondo».

Perché ha scelto di narrare le vicende della famiglia Clementin?

«L’albero nel cortile completa la mia storia di famiglia, dopo il primo libro in cui ne ho descritto il ramo paterno. Rispetto a Le stagioni ritrovate, che comprende un arco di tempo lungo secoli, a questo romanzo ho pensato di dare un taglio diverso, basandomi sui ricordi della famiglia di mia madre, che partivano da metà ottocento. Per me ripercorrere la storia dei Clementin è stato un percorso quasi naturale, da bambina trascorrevo molto tempo a casa dei nonni e ho potuto percepire gli ultimi sussulti di quel mondo, di cui ho nostalgia. Ciò nonostante mi sento fortunata a vivere il mio tempo. Mi sono impensabili le fatiche che rendevano difficile la vita delle mie antenate, donne che hanno un ruolo importante nel romanzo. Alcune le ho conosciute perché me ne hanno parlato, con altre ho vissuto parte della mia vita: la nonna Elsa e mia madre. Sono loro grata per l’amore con cui mi hanno cresciuta, e per avermi testimoniato coi loro modi un’amabilità verso il prossimo in difficoltà che al giorno d’oggi, purtroppo, non sembra più un valore».

Alla famiglia è piaciuto il libro?

«I familiari più diretti hanno in qualche modo contribuito al mio lavoro, li aggiornavo regolarmente su quello che scrivevo, e non di rado avevano qualcosa di utile da specificare. Appena l’ho pubblicato, ognuno di loro si è approcciato al mio libro con una sorta di devozione, mi hanno fatto sentire che quanto avevo raccontato era prezioso, e questo mi ha emozionata molto. Fra i parenti, alcuni sono lontani geograficamente, si tratta dei discendenti di uno zio del mio bisnonno, Antonio, emigrato in Argentina nel 1885. Grazie ai contatti con una di loro, Maria Rosa Clementin, il mio libro viene letto a un corso di italiano che lei ha deciso di frequentare proprio per leggere L’albero nel cortile».

Il suo ultimo romanzo ha richiesto anni di ricerche d’archivio, studi e interviste a testimoni del passato. Che esperienza è stata?

«La ricerca d’archivio è appassionante, e scoprire qualcosa che si stava ricercando da tempo, regala momenti di felicità pura. Interessanti sono state le indagini all’Archivio Comunale di Aquileia, che conserva molti documenti su Terzo, come liste di leva di metà ottocento o le richieste di indennizzo per l’alloggiamento di soldati di passaggio nel 1859. Una prospettiva importante sulla vita in paese durante il XIX secolo mi si è rivelata poi dalle carte delle Zitelle, consultate nel loro archivio di Udine. Questa congregazione aveva ampi possedimenti a Terzo, e il mio antenato Checo lavorò saltuariamente per loro. Molto appassionante è stato sfogliare giornali d’epoca per esaminare i bollettini meteorologici: le citazioni del mio libro sul tempo atmosferico si riferiscono al meteo reale di quel giorno. Le interviste a mio zio Orlando, che ci ha lasciati alcuni mesi fa, sono state essenziali per il romanzo».

Lei vive a Terzo di Aquileia: qual è il rapporto con la Bassa Friulana?

«Il rapporto con la mia terra ha subito variazioni nel tempo, in base all’età. Come per tutti i giovani la vita di paese mi stava stretta, poi col tempo le cose sono cambiate. Ora la Bassa Friulana mi appare un posto dove è bello vivere. Che sia un luogo tranquillo è una considerazione che for- se si adatta alla maturità, ma io noto con piacere giovani famiglie venute da fuori che trovano la nostra terra il luogo adatto a crescere i propri figli. Non mi addentro negli aspetti economici o urbanistici del territorio, perché non ho elementi di conoscenza validi a riguardo, ma mi auguro che diventi un valore imprescindibile mantenere l’integrità delle campagne e dei nostri alberi, perché non sono solo soggetti importanti del panorama, ma hanno a che fare con la nostra salute e quella del pianeta. Amo questa pianura per le suggestioni dei suoi paesaggi e amo i nostri tramonti incredibili, dove solo l’orizzonte è limite all’immensa tavolozza accesa del cielo».

Quali sono altre storie di questi luoghi che desidererebbe raccontare nei suoi libri?

«Ci sono diversi luoghi o persone che mi suggestionano e che mi piacerebbe inserire in una novella o in un romanzo. Lo sfondo è la storia di questa terra, sempre. C’è un racconto che avevo scritto, ambientato nel ’700 fra Terzo e Monastero, che potrebbe diventare un romanzo. Mi piacerebbe anche realizzare alcune storie prettamente a Monastero, in una o più epoche in cui erano presenti le Benedettine. Un altro periodo che mi affascina è quello fra le due guerre del secolo scorso, quando la gente cercava di vivere una sua normalità in mezzo ai limiti imposti dalla dittatura. C’è poi la vita del mio antenato Giacomo Pozzar, che meriterebbe una biografia approfondita. A volte ci penso, ma ancora non è il momento di affrontare uno studio che si rivela piuttosto impegnativo».

A proposito di nuovi libri: c’è già qualcosa in cantiere?

«Ho un progetto per un nuovo romanzo a sfondo storico e, anche se non so ancora se andrà in porto, sto facendo il mio lavoro di ricerca. Posso anticipare che voglio cimentarmi in una storia completamente inventata per fatti e personaggi, anche se per evidenziare le caratteristiche dei singoli e dei gruppi familiari voglio basarmi su una società precisa. Invece territori e località saranno reali e riconoscibili nella Bassa Friulana, e faranno da sfondo forse a un giallo…»

Visited 383 times, 1 visit(s) today
Condividi
imagazine.it
Panoramica privacy

.

.TITOLARE DELLA PRIVACY

Il Titolare del Trattamento dei dati personali raccolti su questo sito ai sensi e per gli effetti del Codice della Privacy è la società Goliardica Editrice srl a socio unico, con sede editoriale in via Aquileia 64/a, 33050, Bagnaria Arsa (UD). L'esercizio dei diritti di cui all'art. 7 del D.Lgs 196/03 potrà effettuarsi attraverso specifica comunicazione a mezzo posta indirizzata alla medesima Società. Vi invitiamo a leggere il testo dell'informativa resa ai sensi dell'art. 13 del Codice della Privacy qui di seguito.

Conformemente all'impegno e alla cura che Goliardica Editrice srl dedica alla tutela dei dati personali, La informiamo sulle modalità, finalità e ambito di comunicazione e diffusione dei Suoi dati personali e sui Suoi diritti, in conformità all'art. 13 del D. Lgs. 196/2003.

 

DATI DI NAVIGAZIONE

Le procedure software e il sistema informatico preposto al funzionamento dei siti web acquisiscono, nel corso del loro normale esercizio, alcuni dati la cui trasmissione è implicita nell’uso dei protocolli di comunicazione di Internet.

Queste informazioni non sono raccolte per essere associate a interessati identificati, ma che per loro stessa natura potrebbero, attraverso elaborazioni e associazioni con dati detenuti dal Titolare o da terzi, permettere di identificare gli utenti.

In questa categoria di dati rientrano gli indirizzi IP o i nomi a dominio dei computer utilizzati dagli utenti che si connettono al sito, gli indirizzi in notazione URI (Uniform Resource Identifier) delle risorse richieste, l’orario della richiesta, il metodo utilizzato nel sottoporre la richiesta al server, la dimensione del file ottenuto in risposta, il codice numerico indicante lo stato della risposta data dal server (buon fine, errore, ecc.) ed altri parametri relativi al sistema operativo e all’ambiente informatico dell’utente.

Questi dati potranno essere utilizzati dal Titolare al solo fine di ricavare informazioni statistiche anonime sull’uso del sito al fine di individuare le pagine preferite dagli utenti in modo da fornire contenuti sempre più adeguati e per controllarne il corretto funzionamento. I dati potrebbero essere utilizzati per l’accertamento di responsabilità in caso di ipotetici reati informatici ai danni del sito.

 

COOKIES

I cookies sono dei files che possono essere registrati sul disco rigido del suo computer. Questo permette una navigazione più agevole e una maggiore facilità d'uso del sito stesso.

I cookies possono essere usati per determinare se è già stata effettuata una connessione fra il suo computer e le nostre pagine. Viene identificato solo il cookie memorizzato sul suo computer.

Naturalmente è possibile visitare il sito anche senza i cookies. La maggior parte dei browser accetta cookies automaticamente. Si può evitare la registrazione automatica dei cookies selezionando l'opzione "non accettare i cookies" fra quelle proposte. Per avere ulteriori informazioni su come effettuare questa operazione si può fare riferimento alle istruzioni del browser. Ѐ possibile cancellare in ogni momento eventuali cookies già presenti sul disco rigido. La scelta di non far accettare cookies dal browser può limitare le funzioni accessibili sul nostro sito.

 

DATI PERSONALI

I dati personali che Lei fornirà verranno registrati e conservati su supporti elettronici protetti e trattati con adeguate misure di sicurezza anche associandoli ed integrandoli con altri DataBase.

I dati e i cookies da Lei ricevuti saranno trattati da Goliardica Editrice srl esclusivamente con modalità e procedure necessarie per fornirLe i servizi da Lei richiesti. I dati non saranno diffusi ma potranno essere comunicati, ove necessario per l'erogazione del servizio, a Goliardica Editrice srl.

Solo con il Suo espresso consenso i dati potranno essere utilizzati per effettuare analisi statistiche, indagini di mercato e invio di informazioni commerciali sui prodotti e sulle iniziative promozionali di Goliardica Editrice srl e/o di società terze.

Inoltre, sempre con il Suo consenso esplicito, tali dati potranno essere forniti ad altre aziende operanti nei settori editoriale, finanziario, assicurativo automobilistico, largo consumo, organizzazioni umanitarie e benefiche le quali potranno contattarLa come titolari di autonome iniziative - l'elenco aggiornato è a Sua disposizione e può essere richiesto al responsabile del trattamento all'indirizzo sottoriportato - per analisi statistiche, indagini di mercato e invio di informazioni commerciali sui prodotti e iniziative promozionali.

Successivamente alla registrazione necessaria per il servizio richiesto, ove Lei intenda richiedere/usufruire di altri servizi erogati dalla stessa Goliardica Editrice srl, Lei potrà utilizzare le credenziali (nome utente/ mail/ password) già utilizzate per la prima registrazione.

Ove necessario Le potranno essere richiesti dati aggiuntivi, necessari per l'erogazione degli ulteriori servizi richiesti.

In ogni momento Lei potrà rileggere l'informativa ed eventualmente modificare i consensi precedentemente forniti, verificare e/o modificare lo stato dei servizi attivi ed eventualmente richiedere servizi aggiuntivi.

Il conferimento dei dati è facoltativo, salvo per quelli indicati come obbligatori per poterle permettere di accedere ai servizi offerti. Lei ha diritto di conoscere, in ogni momento, quali sono i Suoi dati e come essi sono utilizzati. Ha anche il diritto di farli aggiornare, integrare, rettificare o cancellare, chiederne il blocco ed opporsi al loro trattamento. Ricordiamo che questi diritti sono previsti dal Art.7 del D. Lgs 196/2003.

L'elenco aggiornato dei Responsabili del Trattamento dati di cui alla presente informativa è consultabile presso la Sede legale di Goliardica Editrice srl in via Aquileia 64/a - 33050 Bagnaria Arsa (UD); l'esercizio dei diritti di cui all'art. 7 del D.Lgs 196/03 potrà effettuarsi attraverso specifica comunicazione a mezzo posta indirizzata alla medesima Società o attraverso la casella di posta elettronica dedicata: info@imagazine.it

Conformemente alla normativa vigente Le chiederemo quindi di esprimere il consenso per i trattamenti di dati barrando la casella "Accetto". Resta inteso che il consenso si riferisce al trattamento dei dati ad eccezione di quelli strettamente necessari per le operazioni ed i servizi da Lei richiesti, al momento della sua adesione in quanto per queste attività il suo consenso non è necessario.