Filosofia, scienza e storia si incrociano a Pordenone

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redazione

21 Agosto 2014
Reading Time: 5 minutes

L’intenso programma di “pordenonelegge”

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Anteprime, lezioni magistrali e approfondimenti che viaggiano fra ‘attuale’ e ‘universale’ a pordenonelegge 2014, da mercoledì 17 a domenica 21 settembre, nell’ambito del percorso saggistico dedicato a filosofia, storia e scienza. “Filosofi antichi per spiriti moderni” titola il nuovo libro di Armando Massarenti, che lo presenterà al festival venerdì 19 settembre (ore 11, Auditorium Vendramini) in dialogo con la giornalista Maria Grazia Capulli: esaminando la straordinaria attualità della filosofia antica, in cui sono custoditi e tramandati gli esercizi “pratici” per coltivare, per dirla con Epicuro, il proprio “orto” di felicità.

Anche il filosofo Vito Mancuso sceglie pordenonelegge per presentare (sabato 20 settembre, piazza S. Marco ore 11.30) il nuovo saggio “Io amo. Piccola filosofia dell’amore” (Garzanti), «il tentativo di dire in poche pagine ciò che non basta una vita intera ad imparare». In tre tappe – dall’amore alla passione erotica – l’autore affronta ogni tipo di moralismo e di amoralità con opinioni che faranno discutere su omosessualità, matrimonio e contraccettivi.  

A pordenonelegge farà tappa uno dei più influenti pensatori contemporanei, il sociologo Ulrich Beck: la sua lezione su “Come salvare il progetto europeo. L’atteggiamento cosmopolita” (sabato 20 settembre, ore 15 Convento di San Francesco) ruota su una tesi specifica:Quello che ci serve – spiega Beck –  è una parola nuova per comprendere l’europeizzazione. Nel caso dell’Europa il potere di trasformazione è un’altra parola per definire una geometria variabile, interessi nazionali variabili, relazioni interne ed esterne variabili, confini variabili, una democrazia variabile, una concetto di stato variabile e un’identità variabile”.

Anche Beatrice Bonato, Davide Tarizzo ed Eliana Villalta rifletteranno sull’identità europea, mentre con Massimo Cacciari e Armando Torno si parlerà di “Labirinto filosofico” e di una filosofia che vada oltre l’esercizio sempre più vacuo delle decostruzioni, oltre gli astratti specialismi, oltre le accademie e le scuole (venerdì 19 settembre, ore 21 Teatro Verdi).

Un controverso filosofo dell’antichità, Apollonio di Tiana, sarà il motore del dialogo fra Luciano Canfora e Miska Ruggeri, autore di “Apollonio di Tiana. Il Gesù pagano” (Mursia) che si allargherà poi a un affresco della cultura in quel periodo storico, fra filosofi, maghi e  profeti (sabato 20 settembre, ore 11.30 Spazio ITASincontra).

Un dialogo che si aggirerà fra mito, letteratura e filosofia, per raccontare cosa succede “quando la filosofia incontra la narrazione”, sarà quello fra Giulio Giorello e Simone Regazzoni (giovedì 18 settembre, ore 17 Palaprovincia). Mentre la sociologa Elisabeth Beck-Gernsheim affronterà il tema dell’amore distante nel caos globale, cui è dedicato il saggio scritto a quattro mani con il marito Ulrich Beck: viviamo in un mondo globale e costantemente “connesso”, nel quale la persona più amata è spesso lontana e quella più distante sul piano affettivo è invece la più vicina nella realtà (sabato 20 settembre, ore 19 Auditorium Vendramini).

Una fra le più autorevoli filosofe italiane, Adriana Cavarero, nella sua lezione magistrale al festival (sabato 20 settembre, ore 19 Palazzo Montereale Mantica) si interrogherà sul significato morale e politico della postura verticale del soggetto, proponendo di ripensare la soggettività in termini di “inclinazione”. Il filosofo Massimo Recalcalti,  fresco autore di “L’ ora di lezione. Angosce e responsabilità degli insegnanti” (Einaudi) presenterà il suo ultimo saggio dedicato alla responsabilità dell’insegnamento (sabato 20 settembre, ore 12 Palaprovincia).

Dostoevskij, Nietzsche e la crisi del cristianesimo in Europa”  è il tema della lectio magistralis che terrà al festival Vladimir Kantor,  scrittore e filosofo russo, docente di Filosofia presso la prestigiosa Scuola Superiore di Economia di Mosca, città dove vive e lavora. Giacomo Marramao, in dialogo con Antonio Gnoli cercherà di trarre conseguenze teoretico-politiche esaminando la fase “Dopo il Leviatano. Individuo e comunità” (venerdì 19 settembre, ore 16.30 Spazio ITASincontra). Alle beatitudini e alla prospettiva necessaria di un nuovo umanesimo, a una diversa concezione dell’essere umano che si contrapponga a tutto ciò che lo isola e mortifica, è dedicato un percorso di incontri con due grandi biblisti, Paolo Ricca e Renato De Zan. Quest’ultimo dialogherà con Paolo Rodari anche intorno al progetto di Papa Francesco: la gioia del Vangelo, la misericordia dell’annuncio cristiano. Idealmente collegato a questi incontri è il dialogo fra Stefano Moriggi e Gustavo Pietropolli Charmet, “Beati quelli che sapranno pensare con le macchine e sognare insieme ai figli”. Per capire come in un tempo di crisi, trasformazione e incertezze possiamo ancora dirci felici.

Sempre a pordenonelegge Haim Baharier racconterà l’enigmatica figura di Monsieur Chouchani, clochard geniale apparso nella Parigi degli anni Cinquanta e poi misteriosamente svanito nel nulla; Luigi Zoja, in dialogo con Giuseppe Stoppiglia, ci porterà a riflettere sulle concrete esperienze di vita, alla ricerca di utopie praticabili, minimaliste; Francesco Stoppa, Gianfranco Bettin, Mauro Magatti e Massimo Recalcati rifletteranno sulla ritessitura delle comunità, attraverso una politica “dal basso” partecipata e concreta. Mentre Mauro Magatti, Laura Lionetti e Leonardo Goi parleranno della famiglia, che resta il luogo primo del fondamentale scambio intergenerazionale. René Major, Davide Tarizzo, Claudia Furlanetto riprendendo gli argomenti di una celebre conferenza di Derrida, si chiederanno se la psicanalisi è l’unico discorso che possa oggi affrontare senza alibi la crudeltà in tutte le sue espressioni.

Come sempre, di primissimo piano, anche gli incontri dedicati alla scienza. Uno dei maggiori esperti al mondo di  ricerca cosmologica, lo scienziato John D. Barrow, dialogherà con Sylvie Coyaud sul concetto di infinito (domenica 21 settembre, ore 17 Palazzo Montereale Mantica). E Il fisico Etienne Klein terrà una lectio su Ettore Majorana, il «fisico assoluto», smarcandosi dalle differenti tesi proposte sulla sua misteriosa scomparsa (sabato 20 settembre, ore 10 Convento di S. Francesco).

Significativo lo spazio del festival destinato alla riflessione storica. Di due incontri sarà protagonista Paolo Mieli, nel primo, in dialogo con Pietro Spirito si chiederà quando per lo storico è necessario dimenticare, quando l’oblio diventa una virtù essenziale a ricomporre una comunità (sabato 20 settembre, ore 19 Convento S. Francesco); nel secondo, Mieli e Luciano Mecacci si interrogheranno sul delitto Gentile e l’ambiente politico e sociale in cui è nato, e cioè la Firenze cupa e claustrofobica occupata dai tedeschi (domenica 21 settembre, ore 11 Piazza S. Marco). Riccardo Chiaberge e Lorenzo Pavolini, intervistati da Gloria De Antoni (domenica 21 settembre, ore 12 Palazzo della Provincia) ricostruiranno la favolosa storia della radio in Italia, a partire dal suo inventore Guglielmo Marconi. Un’altra grande ricostruzione storica sarà quella di Gianni Oliva, che ripercorrerà le vicende di uno dei corpi militari più affascinanti e narrativi: la legione straniera (sabato 20 settembre, ore 10 Auditorium Vendramini). Mentre Masolino D’Amico, in dialogo con Irene Bignardi, attraverso l’analisi del carteggio di lady Montagu con la figlia, ci porterà a riconsiderare un secolo affascinante: il Settecento (domenica 21 settembre, ore 12 Palazzo Montereale Mantica). Raoul Pupo analizzerà la vittoria senza pace nella Grande guerra, focalizzando le occupazioni militari italiane. Roberto Covaz tratteggerà invece, con un saggio che ha la forma del racconto, la grande Guerra sul fronte friulano. Francesco Jori racconterà gli anni di guerra vissuti dai civili nelle retrovie delle città. Ancora guerra, ma questa volta la seconda Guerra mondiale, con Luciano Garibaldi che ci parlerà degli eroi di Montecassino, la storia dei polacchi che liberarono l’Italia. Mentre Paolo Scandaletti racconterà la grande storia di una città unica al mondo, nata prima dalle mani di pescatori ex contadini e poi da profughi, in quella Laguna che la renderà inespugnabile: Venezia.

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