Gli ideali di Matteotti sul palco di Trieste

Un intervento d’arte drammatica in ambito politico: a 100 anni dall’assassinio, i suoi discorsi riproposti nella loro nuda e terrificante verità

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Elena Cotugno in "Giacomo"

Elena Cotugno in “Giacomo”

«Con il lavoro sulla trilogia “La Città dei Miti” (che nelle scorse stagioni è stata applaudita anche dal pubblico del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia ndr) abbiamo voluto portare il teatro nella realtà» spiegano Elena Cotugno e Gianpiero Borgia del Teatro dei Borgia e ideatori di questo spettacolo. «Con la serie dei Ritratti vogliamo portare la realtà nel teatro. I Ritratti drammatici sono creazioni dedicate a chi ha sentito il bisogno di “Dare corpo laico alle proprie idee”, come diceva Pannella, figure della storia e della cronaca che hanno collocato la propria esistenza dove le parole lavoro e politica si sovrappongono. Nei ritratti drammatici la parola detta, la drammaturgia orale è il documento storico, oggettivo. La vita scenica, il tratto umano sono invece la prospettiva d’artista, la parte soggettiva del racconto. “Giacomo” è il primo di questi Ritratti»

Il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia programma “Giacomo” nell’ambito del cartellone “Scena Contemporanea” – il 16 e 17 aprile, occasione – nel centenario della morte di Giacomo Matteotti – di riflettere sulla sua figura e sul suo messaggio.

«Con Giacomo. Un intervento darte drammatica in ambito politico – aggiungono gli artisti – Teatro dei Borgia continua il suo percorso di ricerca sulla relazione tra teatro e reale e tra teatro e politica: con questo lavoro vuole portare la parola politica e i temi della democrazia sul palco e consiste nella riproposizione dei discorsi di Matteotti nella loro nuda e terrificante verità. I principali temi sui quali lo spettacolo invita a riflettere sono il senso della militanza politica, i diritti di cittadinanza, la possibilità di opporsi alla violenza fascista con il richiamo ai valori di libertà e democrazia, ma anche il ruolo del teatro nella società, in un modo in cui gli ideali diventano opera d’arte».

In scena avanzi di democrazia sui quali si arrampica l’esistenza di Matteotti, conficcata nel suo ruolo politico, come la Winnie dei Giorni Felici di Beckett è conficcata nella sabbia, da cui non può liberarsi e da cui sente il dovere di non liberarsi.

Elena Cotugno e Gianpiero Borgia sviluppano un lavoro sul ruolo lontano dalla tradizione italiana della maschera, sia parodistica sia documentaristica. Qui si confrontano col documento storico, col discorso politico e non con il dramma di finzione; il tentativo che l’attrice compie in scena è quello di auto indursi uno stato alternativo di coscienza attraversando il discorso matteottiano con il lavoro sui punti energetici del corpo e sulla proiezione di vettori fonetici.

Così la parola diventa strumento di attivazione di un flusso energetico sempre vivo. Al cospetto del pubblico, testimone dell’azione, la performance, grazie a questo parossistico training d’attrice, si trasforma in un autentico rito teatrale con il quale l’attrice dà il suo “corpo laico” alle parole di Giacomo Matteotti.

 

“Giacomo” va in scena alla Sala Bartoli martedì 16 aprile alle ore 19.30 e mercoledì 17 aprile alle ore 21.

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Data

16 - 17 Apr 2024
Scadenza

Luogo

Politeama Rossetti, Trieste
viale XX Settembre 45
Categorie

Comune

Trieste
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