Chernobyl

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In mostra le foto di Pierpaolo Mittica, che raccontano storie di umanità e di amore eterno per una terra persa per sempre

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Una volpe vaga per le strade della città fantasma Pripyat, zona di esclusione di Chernobyl, 2015 (ph. Paolo Mittica)
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Una volpe vaga per le strade della città fantasma Pripyat, zona di esclusione di Chernobyl, 2015 (ph. Pierpaolo Mittica)

Apre ufficialmente i battenti sabato 11 maggio a Spilimbergo la 38ma edizione della rassegna Friuli Venezia Giulia Fotografia che ogni anno premia i migliori fotografi del panorama nazionale e internazionale.

Promossa e realizzata dal CRAF – Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia in collaborazione con Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Spilimbergo, il sostegno di Fondazione Friuli, il contributo di Banca 360 FVG e il Patrocinio dell’Università di Udine, la rassegna propone quale primo appuntamento la mostra Chernobyl del fotografo Pierpaolo Mittica, visitabile dall’11 maggio – inaugurazione alle ore 18 – fino al 30 giugno nel piano nobile del cinquecentesco palazzo Tadea a Spilimbergo.

Il disastro nucleare

Il progetto Chernobyl racconta le terribili conseguenze di una delle più celebri e disastrose catastrofi nucleari. Tutto accade la notte del 26 aprile 1986, quando esplode il reattore numero quattro della centrale nucleare di Chernobyl in Ucraina. L’esplosione libera nell’aria tonnellate di polvere radioattiva e quasi tutta l’Europa viene contaminata: sessantacinque milioni di persone sono colpite. Dopo l’incidente, intorno alla centrale nucleare viene creata una “zona di esclusione” con un raggio di trenta chilometri. Ma l’area che doveva essere vietata e rimanere tassativamente disabitata non lo è mai stata veramente.

Il reportage di Pierpaolo Mittica parte da qui. 76 fotografie scattate fra il 2014 e il 2019, divise in 8 capitoli – frutto degli ultimi sei anni di lavoro del fotografo in quel territorio devastato – raccontano la vita all’interno e all’esterno della zona di esclusione e le conseguenze del disastro nucleare sulle persone e sull’ambiente, rendendo un’importante testimonianza dell’immane violenza perpetrata contro la popolazione ucraina durante e dopo questa tragedia. Chernobyl è però anche una raccolta di storie di umanità e di amore eterno per una terra persa per sempre.

Con l’inizio dell’invasione russa il 24 febbraio 2022, tutto è cambiato per l’Ucraina e anche per la zona di esclusione. I pochi anziani che ancora vivevano nei villaggi abbandonati hanno dovuto spostarsi, alcuni sono stati deportati in Russia e Bielorussia, altri resistono e vivono completamente isolati, contando sulle poche forze rimaste e sugli aiuti umanitari che arrivano di tanto in tanto.

L’ultima testimonianza

“Nonostante sia uno dei luoghi più contaminati della Terra – spiega Pierpaolo Mittica – la zona morta di Chernobyl era piena di vita prima della guerra. Oggi, la zona di alienazione di Chernobyl è diventata davvero una zona di esclusione totale, poiché si tratta di un’area di confine con la Bielorussia e ogni accesso esterno è vietato. Questa mostra è dunque l’ultima, oggettiva testimonianza di ciò che era quel territorio prima della guerra fra Russia e Ucraina”.

Il progetto di Pierpaolo Mittica ha ricevuto 30 premi internazionali ed è stato pubblicato nelle maggiori testate internazionali tra cui National Geographic, Newsweek, Die Zeit, Der Spiegel. In occasione della mostra a Palazzo Tadea, sarà presentato ufficialmente anche il nuovo libro fotografico Chernobyl pubblicato dall’editore inglese Gost Books.

Orari

Mercoledì, giovedì e venerdì 15-19, sabato e domenica 10.30-12.30 /15-19. Ingresso libero. Per informazioni: info@craf-fvg.it

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Data

30 Giu 2024
Scadenza
Categorie

Comune

Spilimbergo

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