Due artiste triestine per dire no alla violenza sulle donne

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redazione

10 Novembre 2016
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Entrambe protagoniste a Roma

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Dire no alla violenza sulle donne e ai femminicidi, i cui dati anche in questo ultimo anno hanno raggiunto numeri da bollettino di guerra. È l’obiettivo del progetto “Sui gradini del cielo”, ideato in occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne, patrocinato da Amnesty International e realizzato da Ars Millennia Production in collaborazione con il Comune di Roma, l’Università Roma Tre, l’Accademia Tiberina e l’Accademia Santa Cecilia. Anima del progetto è l’attrice e autrice triestina di origine istriana Isabel Russinova, che da tempo si spende, con le sue opere, per combattere la violenza femminile attraverso l’arte. Sono suoi i due spettacoli che verranno presentati nella capitale nell’ambito di questo progetto: “Safa la sposa bambina”, in calendario dal 15 al 20 novembre al Teatro dei Conciatori, e “I gradini del cielo”, che sarà presentato in anteprima nazionale il 28 novembre al Teatro Palladium.

“Sui gradini del cielo è un progetto che mira a sensibilizzare la  nostra società sul tema della violenza contro le donne – spiega Russinova -. Lo fa attraverso due testi che raccontano la difficile condizione della donna in questo preciso momento storico in due luoghi del mondo completamente diversi: “Safa”, che tratta di spose bambine e donne vittime della guerra, e “I gradini del cielo”, che sarà presentato per la prima volta e racconta invece una storia di femminicidio accaduta nell’Occidente cosiddetto civile ed emancipato”. 

La storia in questione è la tragica vicenda di Sara di Pietrantonio, giovanissima studentessa di Roma Tre uccisa e bruciata dall’ex fidanzato in una strada della Magliana a Roma nella notte fra il 28 e il 29 maggio scorso. “Ho scelto di  raccontare e dedicare a Sara il mio testo perché la conoscevo – spiega Russinova -. Avevamo collaborato insieme in alcuni spettacoli, lei faceva parte del corpo di ballo diretto dalla mia coreografa. Il dolore per quello che è accaduto a Sara e che ha travolto la sua famiglia non mi poteva lasciare indifferente. Così con l’aiuto di Tina, la mamma di Sara, ho costruito un testo per raccontare una storia crudele e dolorosa, ma anche piena di energia e speranza, perché la morte atroce di Sara non finisca nel nulla. Per Sara e per tutte le altre donne che vivono o hanno vissuto episodi di violenza”. Entrambi gli spettacoli sono diretti da Rodolfo Martinelli Carraresi, con musiche originali di Antonio Nasca, la partecipazione della flautista Giulia Pedone, dell’Accademia di Santa Cecilia, e del corpo di ballo “Scarpette rosse”, cui apparteneva Sara, con coreografie di Marilù Felici.

Nel progetto Russinova ha voluto coinvolgere un’altra artista triestina di origine istriana, la mosaicista Daniela Turk, autrice dell’immagine che capeggia nella locandina del progetto “Sui gradini del cielo”: una donna dalla folta chioma che sale una scala che punta dritta verso le nuvole. “Quando Isabel mi ha chiesto di realizzare un quadro contro la violenza sulle donne mi sono messa subito all’opera – racconta Turk -, perché iniziative come questa sono fondamentali per mantenere viva l’attenzione su un problema che riguarda tutte noi. Nel mosaico che ho ideato ho immaginato delle scale, che sono poi diventate il titolo del progetto, e una donna fluttuante, un angelo la cui vita è stata interrotta dalla malvagità di un uomo”.

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