Da tutto il mondo a Duino in nome della poesia

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redazione

15 Febbraio 2016
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Concorso internazionale

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È dedicata al “gesto e la genesi”, l’atto creativo e la forza della nascita, la XII edizione del Concorso Internazionale di Poesia e Teatro Castello di Duino,  patrocinato dall’UNESCO fin dalla sua prima edizione.

Riservato ai poeti fino ai 30 anni di età, con una graduatoria speciale per i giovanissimi, una sezione riservata alle scuole e una sezione teatraledai suoi esordi ad oggi ha coinvolto 12.000 poeti provenienti da 90 Paesi. Nell’edizione di quest’anno a cimentarsi sul tema assegnato sono stati più di 900 concorrenti, provenienti da ogni angolo del globo, dalla Cina alla Palestina, dal Botswana al Cile e fino alla Nuova Zelanda, oltre a moltissimi poeti europei.

Tanti di questi giovani autori, che hanno inviato versi e pièces teatrali, dal 15 al 20 marzo arriveranno a Trieste, città cosmopolita per storia e collocazione geografica, per partecipare ai numerosi incontri in calendario per la “Festa della letteratura e della poesia”: incontri, letture, workshop, concerti, spettacoli teatrali, esposizioni. A concludere la manifestazione sarà proprio la cerimonia di premiazione del concorso, ospitata ancora una volta negli spazi del Castello di Duino, celebrati da Rilke nelle sue “Elegie Duinesi” e aperti con gioia dai principi della Torre e Tasso per questo appuntamento. A giudicare questi poeti, valutandone le poesie nella loro lingua madre, una giuria internazionale composta da Helena Simoes Barbagelata, Marji Čuk, Guido Cupani, Arben Dedja, Antonio Della Rocca, Pietro U. Dini, Silvia Favaretto, Julius Franzot, Franco Gatti, Irini Karavalaki, Tomaso Kemeny, Giancarlo Micheli, Isabella Panfido, Sandro Pecchiari, Ana Cecilia Prenz, Lili Radoeva Destradi, Marina Bartolucci Sedmak, Antonio Staude, Iza Strselecka e Anna Zoppellari.

A spuntarla quest’anno, aggiudicandosi la medaglia del Presidente della Repubblica, è stato un giovane autore polacco, Jakub Kożbiał, con la poesia “Martwe morze” (Acque morte). Va a un’autrice italiana invece il primo premio del concorso, 500 euro vinti da Angelica Barona (Dubino, Sondrio), con “Tenerezza e indaco”. Viene dal Nicaragua il secondo classificato, Rafael Antonio Zeledón Amador, che con “Cuatro bombardeos en un país lejano” (Quattro bombardamenti in un paese lontano) vince 500 euro. Sul terzo gradino del podio, con la poesia “Genesi 2, 23”, un’altra poetessa italiana, la bolognese Stefania Marchese, che si è aggiudicata un premio da 500 euro.

Vola in Nigeria la Targa Centro UNESCO di Trieste, vinta da Ehizogie Emmanuel Iyeomoan con  il componimento “A dead poet’s table of contents” (Sommario di un poeta morto), mentre la Targa Alut va a un poeta bosniaco, Edin Rikalo, con “Strijelac” (Cecchino). La Targa dedicata a Sergio Penco, compianto membro della giuria e raffinato poeta amico dei giovani, va a una giovanissima italiana under 16: Shannon Magri (Cremona), con “Così è (nascita e morte di un gesto)”. Saranno assegnate inoltre delle menzioni speciali ad altri giovanissimi, dai dieci ai 16 anni, e premi per i progetti scuola. Per la sezione riservata al teatro invece, che richiedeva l’invio di un monologo o dialogo tra due personaggi, la giuria – composta da Giuliana Artico, Paolo Quazzolo,  Gianfranco Sodomaco, Fabrizio Stefanini e Giuliano Zannier – assegna il primo premio alla triestina Giuliana Tumia, con “Dentro un cerchio c’è il sole”, segnalando inoltre i lavori “Lo sciopero dei gesti” di Michael Crisantemi (Terni), e “Polvere”, di Stella Radicati (Lussemburgo).

A testimonianza del forte impegno civile che caratterizza il concorso, promosso dall’Associazione di volontariato “Poesia e Solidarietà” di Trieste presieduta dalla professoressa Gabriella Valera Gruber, parte dei premi in denaro sarà devoluta dai vincitori a progetti umanitari nel loro Paese d’origine e, per volontà di Antonietta Risolo, titolare della Casa Editrice Ibiskos Risolo, anche il ricavato del libro che raccoglierà le poesie dei vincitori andrà alla Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin, per i bambini vittime di guerra.

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