Da Trieste sinergia europea per la musica

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redazione

13 Ottobre 2017
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“The sound of talent”

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Dalla formazione alla produzione, le istituzioni musicali dei Paesi CEI (Iniziativa Centro-Europea) consolidano la loro partnership, facendo di Trieste la città capofila di una collaborazione che può estendersi dal piano dell’alta formazione a quello della produzione di eventi musicali circuitabili in tutta Europa attraverso festival, stagioni e cartelloni.

A un anno dalla costituzione ufficiale del CEMAN (Central European Music  Academies Network) – la rete di coordinamento delle Accademie ed eccellenze musicali avviata per iniziativa del Conservatorio Giuseppe Tartini con l’InCE, Iniziativa Centro-Europea – si rinnova, sempre a Trieste, l’appuntamento con il convegno CEI Music Higher Education, in programma da lunedì 16 a mercoledì 18 ottobre nella sede del Conservatorio Tartini sul tema “The sound of talent”, con la partecipazione questa volta non solo delle realtà di alta formazione musicale ma anche dei grandi festival musicali dell’area Centro-europea.

«Il CEMAN – spiega il presidente del Tartini Lorenzo Capaldo – aveva messo a disposizione uno strumento del tutto innovativo, finalizzato alla semplificazione delle modalità di mobilità di docenti e studenti tra le istituzioni, alla condivisione tra le stesse di buone pratiche formative e amministrative, alla promozione del patrimonio storico-culturale delle aree coinvolte. Ma anche alla progettazione e realizzazione congiunta di eventi di produzione artistica, aspetto particolarmente significativo e con molteplici implicazioni di valore formativo per gli studenti, ma di grande interesse anche per i festival e le realtà che promuovono la fruizione di stagioni musicali. Sarà il confronto su questi temi il motore portante dell’imminente convegno».

«L’implementazione delle sinergie legate alla produzione di attività concertistica – osserva il direttore del Conservatorio, Roberto Turrin – conferma la capacità ideativa e realizzativa riconosciuta al Tartini dalle istituzioni riunite nel CEMAN: il Conservatorio di Trieste è stato individuato sin dall’inizio quale promotore e regista dei futuri sviluppi del network, così come era accaduto per altri progetti internazionali, come il percorso di cooperazione culturale Italia-Serbia finanziato dal Miur  e il progetto Erasmus Plus K107 2015/2017».

CEMAN riunisce realtà di alta formazione musicale operative in Austria, Bulgaria, Croazia, Italia, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Ungheria, Albania, Bosnia-Erzegovina, Macedonia, Montenegro, Serbia, Bielorussia, Moldova e Ucraina. Il convegno di Trieste, promosso con la collaborazione del MIUR, Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, si aprirà lunedì 16 ottobre, alle 14.15 nella Sala Tartini del Conservatorio di Trieste, con il benvenuto dei promotori. Primo intervento in programma sarà quello del Sovrintendente del Teatro Verdi di Trieste, Stefano Pace, focalizzato proprio sulla valorizzazione, da parte degli Enti Musicali, di un progetto congiunto di produzione delle realtà accademiche internazionali. Sono previsti fra gli altri, nel corso del convegno, gli interventi del direttore uscente di Mittelfest Franco Calabretto, del fondatore di Home Treviso Festival Amedeo Lombardi, del presidente del Festival “Nei suoni dei luoghi” Loris Celetto, di Inga  Bukhvalova  per “Classica at Ratusha”  Music Festival of Minsk, e inoltre di David Zsoldos direttore artistico del Zsiget Festival di Budapest, di Miran Begic dell’Espressivo Festival di Cetinje, di Mara Manente direttore del CISET – Università di Venezia, di Zoran Kaijsnik e Milan Miladinovic dell’Accademia artistica – Università di Novi Sad, di Volodimir Rozhok rettore della Tchaikovsky National Music Academy di Ucraina e di Igor Coretti intorno all’esperienza della Youth Orchestra.

Il Conservatorio Tartini interverrà con i docenti Paolo Pachini e Stefano Bonetti, relatori intorno al noto progetto LOLA, la tecnologia che permette di suonare insieme a migliaia di km di distanza, lanciata nel 2005 dal Conservatorio Tartini di Trieste, che ha firmato così un’innovazione tutta italiana, oggi usata nel mondo.

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