Da Aquileia a Tallinn in bici sulla “Via dell’Ambra”

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Livio Nonis

23 Agosto 2022
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Questa volta possiamo definirla proprio un’impresa, anzi una vera e propria avventura con un po’ di incoscienza, quella che ha appena concluso il 71enne Roberto Tomat.

Ogni anno l’ex sindaco di Aquileia ci aveva abituati a una cavalcata in solitaria con la sua mitica bicicletta, con vari scopi, culturali e soprattutto solidali, per una distanza che si aggirava tra i 1.300 ai 1.500 chilometri.

Quest’anno si è superato: ha percorso oltre 2.250 chilometri, precisamente da Aquileia a Tallinn in Estonia, seguendo la vecchia “Via dell’Ambra”. Il perché di questo viaggio? Bello, interessante, avventuroso, percorso con la pandemia ancora in atto così come la guerra (l'ultima parte del viaggio era a ridosso del confine russo).

A spingerlo è stata anche una grande curiosità, avendo svolto per oltre trent’anni la mansione di addetto ai servizi di vigilanza nel museo archeologico nazionale di Aquileia, dove al secondo piano c’era un reparto dedicato all’ambra, con monili, braccialetti, anelli, orecchini e altri oggetti.

Come addetto ai lavori Roberto spiegava che le pietre grezze giungevano ad Aquileia dalla lontana Estonia, mentre validi artigiani le lavoravano e le trasformavano in oggetti di lusso che servivano anche, come credevano in quell’epoca, a scacciare il malocchio.

Pianificato il viaggio Roberto Tomat ha imbracciato la sua bicicletta, ha preparato tutto il necessario ed è partito. In 21 giorni ha attraversato nove nazioni (Italia, Slovenia, Austria, Slovacchia, Repubblica Ceca, Polonia, Lituania, Lettonia e finalmente Estonia), ha visto qualche capitale (Lubiana, Bratislava, Varsavia, Vilnius, Riga e Tallinn) e percorso dislivelli che fino alla Polonia hanno superato i 10.000 metri, con terreni di percorrenza non facili dalle piste ciclabili alle strade provinciali, a sterrati molto impegnativi.

In tutto il tragitto non ha mai forato.

Durante il viaggio ha incrociato molti colleghi ciclisti, provenienti da tutta Europa. Emozionante la “sosta” ad Auschwitz Birkenau, per ricordare e non dimenticare: il padre di Roberto, Ernesto, venne internato a Willenberg, sempre in Polonia, ma fortunatamente alla fine di agosto del 1945 fece ritorno a casa.

La sua giornata iniziava all’alba: sveglia alle 5.30 e mezz’ora dopo era già in sella alla bici, per correre nel fresco. Verso le 8 una breve prima colazione e poi di nuovo a pedalare verso la meta del giorno. In tarda mattinata o nel primo pomeriggio l’arrivo e dopo 110 chilometri (la sua media giornaliera anche se alcuni giorni ha superato i 140 chilometri), un lauto pranzo, un meritato riposo e una visita alla località di arrivo. Alla sera una fugace cena, una telefonata alla famiglia e poi a riposo.

“Quando ha visto l’insegna Tallinn – confida Tomat – mi sono abbandonato a un urlo prolungato e liberatorio”.

La meta si era materializzata, la “via dell’ambra” percorsa, un viaggio fatto a ritroso e che oltre 2000 anni fa veniva percorso per portare ricchezza e prosperità nella seconda città dell’impero romano, Aquileia.

Impacchettata la bicicletta e salito sul bus, dopo 32 ore Roberto Tomat è ritornato nella sua Aquileia.

Ora il pensiero di Roberto è organizzare la consueta serata sociale dove racconterà la sua avventura ai compaesani (sono due anni che non può farlo a causa della pandemia): un evento solidale perché tutte le offerte saranno elargite ad associazioni locali di volontariato.                  

 

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