Cervignano: nuovo futuro per Casa Zigaina

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Sarà centro ricerche per il contemporaneo dedicato all’opera dell’artista e a tematiche relative all’architettura

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L’esterno di Casa Zigaina 

CERVIGNANO DEL FRIULI – La “bellissima casa di Zigaina”, così definita da Pier Paolo Pasolini, amico del pittore, è stata acquistata dalla Regione Friuli Venezia Giulia.

La sua gestione e la valorizzazione degli spazi interni, del parco e dell’archivio sarà affidata all’Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia – ERPAC.

Ne ha dato oggi l’annuncio, in conferenza stampa, il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, unitamente al vicepresidente Mario Anzil, all’assessore regionale al patrimonio, demanio, servizi generali e sistemi informativi Sebastiano Callari, al Direttore centrale cultura e sport Anna Del Bianco, al direttore centrale patrimonio, demanio, servizi generali e sistemi informativi Marco Padrini e alla nuova direttrice generale dell’Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia-ERPAC Lydia Alessio-Vernì.

All’incontro con la stampa sono intervenuti anche Andrea Balducci, sindaco del Comune di Cervignano del Friuli, e Alessandra Zigaina, giornalista e figlia del pittore.

A coronamento di un anno eventi – tra mostre, proiezioni, letture e incontri – dedicati alla celebrazione del centenario della nascita del pittore e costruiti dalla rete di soggetti riuniti intorno al progetto Zigaina 100 / Anatomia di una immagine curato da Francesca Agostinelli e Vanja Strukelj, dalla Regione Friuli Venezia Giulia giunge la notizia dell’acquisizione di Casa Zigaina, luogo magico e dell’anima, dove il pittore trascorse oltre cinquantacinque anni di vita, insieme alla sua famiglia.

Profondamente legato alla sua terra e alle sue origini (nasce a Cervignano del Friuli nel 1924), scelse di costruire qui il suo microcosmo, lontano dalle grandi città, e allo stesso tempo di far gravitare qui quella élite culturale indispensabile a nutrire il suo animo d’artista.

Nonostante il suo stile di vita appartato e riservato, in questa casa si susseguirono, infatti, le visite di personalità del mondo della cultura e dello spettacolo come Pier Paolo Pasolini, Gian Giacomo Feltrinelli, Maria Callas, Alida Valli, la poetessa Friederike Mayröcker, Inga Feltrinelli, Elio Bartolini, Ennio Scheiwiller, il primatista mondiale di salto triplo Giuseppe Gentile, e ancora Ninetto Davoli, Laura Betti, Guglielmo Epifani, Sandro Pertini, oltre a moltissimi artisti del territorio e critici d’arte come Giulio Argan o Mario De Micheli.

Un bene prezioso – non solo per l’importanza dell’artista, ma anche per la qualità del progetto architettonico, a firma del noto architetto Giancarlo De Carlo.

Casa Zigaina rappresenta, di fatto, quasi un unicum, in quanto De Carlo, in tutta la sua carriera, ha realizzato soltanto due residenze private (l’altra è Ca’ Romanino sulle colline di Urbino).

La Casa custodisce al suo interno il vastissimo archivio del pittore: un insieme eterogeneo, fatto di cataloghi, testi, corrispondenza, rassegna stampa, fotografie, lastre e negativi, e inventari delle sue opere, che resta di proprietà della figlia Alessandra, concesso in comodato d’uso alla Regione. 

L’incontro con la stampa si è svolto all’interno della foresteria di Casa Zigaina, che il pittore usava chiamare osteria: uno spazio pensato per gli ospiti dell’artista – proprio qui, sul letto soppalcato soleva soggiornare l’amico Pier Paolo Pasolini – e costruito attorno a un maestoso torchio di legno, rimando al mondo rurale e contadino che lo ha sempre affascinato. La particolarità di questo luogo sta anche negli arredi che provengono dal set del film “Il Decameron” di Pasolini, in cui Zigaina stesso aveva recitato.

IL FUTURO

L’acquisto di casa Zigaina da parte della Regione Friuli Venezia Giulia e la conseguente gestione affidata all’Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia – ERPAC rappresenta l’inizio di un nuovo percorso per la valorizzazione dell’opera dell’artista e della “Casa-Studio”. 

Lato immobile, nell’immediato futuro ci sarà la necessità di operare attraverso lavori di adeguamento per supportare l’insediamento delle prime attività culturali per la fruizione del luogo, oltre a interventi manutentivi di carattere impiantistico finalizzati a garantire le condizioni microclimatiche per un’adeguata conservazione dell’archivio.

La progettazione degli interventi più significativi sarà finalizzata alla valorizzazione del luogo e alla costruzione della sua nuova identità di spazio aperto a molteplici attività culturali, in un progetto che deve essere considerato più che mai “complessivo”.

  • Massimiliano Fedriga e Alessandra Zigaina (© Claudio Pizzin)

La progettazione, infatti, lavorerà in modo dinamico sul bene nell’ottica delle esigenze culturali che il territorio esprime, con un’attenzione al presente.

Una visione che potrebbe trasformarla in un centro ricerche per il contemporaneo dedicato all’opera dell’artista, all’approfondimento di tematiche inerenti all’architettura e alla casa quale Studio d’artista.

Una parte dell’attività in Casa Zigaina sarà pertanto rivolta allo studio e alla valorizzazione dell’artista, un’altra parte a tutto ciò che Casa Zigaina rappresenta, ovvero luogo di studio, ricerca e produzione artistica, di incontro tra intellettuali e di sviluppo culturale in relazione all’opera del maestro e della ricerca artistica del Friuli Venezia Giulia in senso più ampio.

L’acquisizione apre alla possibilità di dar vita a una costellazione di case d’artista sul territorio regionale, a cominciare dalla messa in rete e in dialogo proprio di Casa Zigaina con la casa di Pier Paolo Pasolini a Casarsa della Delizia, alle quali potrebbero seguire eventuali altri tasselli futuri.

La posizione strategica di Casa Zigaina, in prossimità dell’asse che collega le città di Palmanova, Cervignano, Aquileia e Grado, costituisce, inoltre, un elemento ideale che permetterà di inserirla nel circuito del turismo culturale regionale.

LA CASA

Nata su progetto dell’architetto Giancarlo De Carlo, che il pittore con probabilità conobbe nel 1954 in occasione della Triennale di Milano, Casa Zigaina fu inaugurata nel 1959, dopo due anni di progettazione e lavori – il primo dei disegni per Casa Zigaina, conservati nell’archivio De Carlo presso l’Archivio progetti dell’Università IUAV di Venezia, data infatti al 1957.

Con l’architetto, Zigaina instaurò un rapporto di intensa e attiva collaborazione, che lo vide coinvolto in prima persona nella realizzazione del progetto – De Carlo era noto, infatti, per il suo approccio innovativo e partecipativo alla progettazione.

La casa che Zigaina immaginava per sé e la sua famiglia era ispirata a una vecchia casa contadina della periferia di Cervignano, che l’artista indicò come riferimento all’architetto.

L’attenzione per il mondo rurale e contadino ritorna anche in alcuni degli arredi, anch’essi studiati sulla base delle esigenze del committente per “rappresentare la sua cultura e i suoi modi di vita con espressioni coerenti”, come l’architetto disse in seguito. Alcuni mobili e i serramenti, di particolare invenzione e cura, furono realizzati da Guido Zigaina, padre del pittore, falegname.

La planimetria della casa è costruita su una geometria complessa di cinque ottagoni irregolari e diversi a seconda della funzione che ospitano: ingresso-cucina, zona pranzo, soggiorno, zona notte. Fulcro della zona soggiorno è il fogolâr circolare, incassato rispetto al pavimento, che ospita delle sedute tutt’intorno: è questo il cuore caldo della casa, adibito alla convivialità.

Qui Zigaina e la moglie ricevevano i loro ospiti: alcune fotografie dell’archivio ritraggono seduti attorno al focolare Elio Bartolini, Alida Valli e altri personaggi che hanno frequentato la casa.

Il quinto ottagono ospita lo studio, uno spazio davvero particolare per un atelier di pittore, che Pasolini descrisse come un “piccolo campo di concentramento”, collegato alla casa ma, al contempo, isolato dalle altre stanze, per garantire al pittore l’intimità e la concentrazione necessarie per dedicarsi al suo lavoro.

Nella parete a nord ovest un taglio nel muro consentiva alle opere di grande formato di uscire dall’atelier e incontrare il mondo.

In questo studio Zigaina ha prodotto la sua pittura dal 1959 sino al 2009, anno riportato sul suo ultimo quadro.

LE COSTRUZIONI SUCCESSIVE

Accanto al corpo centrale, a seguito dell’acquisto del terreno limitrofo, Zigaina progettò con l’amico Ado Buiatti alcune pertinenze della casa e dello studio. Nel 1965 nacque il primo corpo, con funzione di laboratorio e magazzino, successivamente allungato nel 1970 per accogliere il laboratorio delle cornici. Nello stesso anno fu costruita la foresteria ospiti. In continuità con questo edificio, nel 1977 fu realizzata una legnaia che termina con un forno per il pane.

L’ARCHIVIO

L’archivio di Giuseppe Zigaina è, nel territorio, uno degli archivi d’artista di maggiore interesse per l’importanza dell’artista anzitutto, ma anche per la rappresentatività dei tempi e dei contesti che l’artista ha attraversato. È sorprendente la ricchezza di documenti qui conservati, che attestano l’eccezionale e nutrito numero di relazioni sviluppate dall’artista all’interno del mondo culturale.

Ordinato per tipologia dei materiali, così come da Zigaina predisposto con l’aiuto della moglie Maria inizialmente, e dei diversi assistenti che si sono succeduti nel tempo, l’archivio rappresenta un insieme eterogeneo, che documenta la vita e le opere dell’artista.

Le diverse sezioni tipologiche vedono collezionati cataloghi, testi, corrispondenza, rassegna stampa, fotografie, lastre e negativi, inventari, tanto del disegno quanto della pittura e dell’opera incisa, di cui si conservano la più parte delle lastre tirate e molti fogli calcati, in grado di ricostruire per esemplarità la storia dell’opera incisa dell’autore.

Un nucleo di particolare interesse riguarda la sezione Pasolini, che conserva testi su e di Pasolini, da Zigaina attentamente studiati e segnati nei punti nodali, utili alla definizione della teoria sulla morte dell’amico e poeta.

La sezione, anche in questo caso, trova collocazione in un preciso spazio all’interno dello studio, quello più riservato, che costituiva il cuore nascosto degli spazi di lavoro progettati dall’architetto Giancarlo De Carlo per Giuseppe Zigaina, con la sua stretta collaborazione.

Particolare per ampiezza e specificità è la sua biblioteca personale, con testi di medicina e di entomologia utili al suo lavoro, di storia delle religioni, di arte del territorio, dei cataloghi e delle monografie d’arte. Una sezione riguarda, infine, i libri a lui dedicati dagli autori.

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