Autismo, l’intervento precoce riduce la severità della malattia

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redazione

30 Marzo 2016
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Modello “Early Start”

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La consegna degli attestati di terapista ESDM certificato è il momento conclusivo di un lungo percorso organizzativo e formativo, iniziato nel 2012 e che ha visto coinvolti operatori dell’Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.1 “Triestina”, dell’IRCCS Burlo Garofolo e della ex Azienda per i Servizi Sanitari n.2 “Isontina”.

L’ESDM (Early Start Denver Model) è un modello nato circa dieci anni fa negli USA grazie alla psicologa Sally Rogers del Mind Institute di Sacramento in California e che si sta diffondendo in tutto il mondo, grazie alle evidenze scientifiche mostrate.

In Italia lo hanno fatto proprio istituti come l’IRCCS Stella Maris di Pisa, l’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma, il Centro di Ricerca sui Disturbi del Neurosviluppo dell’IFC-CRN dell’Università di Messina, l’Opera Santa Rita di Prato, il Centro Autismo e Sindrome di Asperger di Mondovì oltre ai servizi distrettuali di Trieste e a Gorizia.

Si parla di Early Start, avvio precoce, perché i bambini nei primi mesi di vita possiedono una elevata plasticità cerebrale e quindi, partendo dai loro interessi spontanei, si cerca di stimolare comportamenti sempre più funzionali al loro adattamento sociale.

“L’inizio precoce – spiega Nicola Delli Quadri, Commissario Straordinario dell’Azienda per l’Assistenza Sanitaria n. 1 “Triestina” – aumenta di 40 volte la probabilità di ridurre la severità della sintomatologia. L'età media dei bambini che hanno iniziato il trattamento era di 15 mesi e questo conferma la precocità della diagnosi”.

Il trattamento precoce basato sul ESDM ha però la necessità di essere inserito in una rete di servizi che collaborano tra loro al raggiungimento dei risultati: i pediatri di libera scelta che devono intercettare i bambini all’età di 18 mesi, l’IRCCS Burlo Garofolo che deve valutare la presenza di rischio di autismo e inviare i bambini a rischio ai servizi distrettuali per la loro presa in carico, i servizi bambini e adolescenti che avendo al loro interno terapisti certificati predispongono  programmi che vedranno la partecipazione attiva, oltre che degli operatori, dei genitori, degli insegnati del bambino e degli educatori, tutti impegnati, trasformando in trattamento momenti della vita quotidiana, ad insegnare le abilità basiche carenti. 

“Il Comune  di Trieste – spiega l'Assessore all’Educazione  Scuola e Università  e Ricerca Antonella Grim – sostiene e promuove nei servizi educativi e scolastici, in particolare  quelli  per la prima infanzia, tutte le attività, a partire dalla formazione del personale, per l'individuazione precoce di situazioni di difficoltà per  poi accompagnare i bambini e le bambine offrendo opportunità coerenti ai bisogni di sviluppo e crescita in  collaborazione con tutte le componenti della  comunità educante”.

Nel 2014 presso i servizi distrettuali di Trieste sono stati presi in carico 112 minori con diagnosi di disturbo dello spettro autistico. Di questi 41 bambini rientravano nell'età 0-5 nella quale è indicato il trattamento secondo il modello ESDM. Infatti 35/41 sono stati trattati con tale modello.

I risultati confermano che la diagnosi precoce introdotta gradualmente dal 2012 ha permesso in soli due anni di migliorare l'individuazione in giovane età.

Per quanto riguarda gli esiti sono stati valutati dal dell’IRCCS Burlo Garofolo 25 bambini trattati con l'ESDM dai servizi di Trieste e da Gorizia. Pur nel limite rappresentato dal basso numero di soggetti, dopo un anno questi bambini avevano incrementato mediamente il proprio QI (quoziente intellettivo) di 12,5 punti, miglioramento che riguardava soprattutto l'area del linguaggio. Si è notato che con un inizio precoce aumenta di 40 volte la probabilità di ridurre la severità della sintomatologia. L'età media dei bambini che hanno iniziato il trattamento era di 15 mesi e questo conferma la precocità della diagnosi.

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