Archeologi friulani scoprono le prime ceramiche

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Individuate nel Kurdistan iracheno e risalenti a 8mila anni fa. Portati alla luce anche due edifici appartenenti alle élite del tempo

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Scavi dell’area Asingeran. Sebastiano Sicco, studente dell’Università di Udine, annota il diario di scavo

UDINE – Prime forme di produzione ceramica abbinata alla lavorazione di cereali risalenti a oltre 8000 anni fa sono state portate alla luce nel Kurdistan iracheno dagli archeologi dell’Università di Udine.

La scoperta è avvenuta nel sito di Kanispan, un insediamento di epoca neolitica del VII millennio a.C.

Nel vicino sito di Asingeran sono stati trovati anche due grandi edifici di 6-7000 anni fa, denominati Rectangular Mudbrick Building e White Building, costruiti sulla cima di una collina appartenenti alle élite del tempo.

Si tratta dei principali risultati della campagna di scavi condotta quest’anno nell’ambito del progetto “Asingeran Excavation Project” diretto dall’Ateneo friulano e dalla Direzione delle Antichità di Dohuk.

Obiettivo del progetto è ricostruire i meccanismi che hanno trasformato le prime società agricole di tipo egalitario in insediamenti complessi caratterizzati da specializzazione nel lavoro e gerarchia sociale: un prototipo di società moderna.

Le aree di ricerca si trovano nella piana di Navkur, a pochi chilometri dalla città di Rovia.

Il lavoro degli archeologi dell’Università di Udine proseguirà con l’analisi di laboratorio dei resti ceramici, paleobotanici e del Dna trovati nei due siti, grazie a una serie di collaborazioni con le università di Bologna e di Padova e con il Museo Nazionale di Danimarca.

I risultati di queste indagini permetteranno di ricostruire sia il tessuto sociale delle prime comunità residenti ad Asingeran, e più in generale nella piana di Navkur, e sia le locali strategie agricole di sussistenza.

Il progetto, coordinato da Marco Iamoni, fa capo al Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale dell’Ateneo udinese.

Asingeran

L’insediamento di Asingeran è stato identificato nel 2013 durante una ricognizione condotta dall’Università di Udine nell’ambito del progetto PARTeN.

L’indagine ha rivelato una estesa e ininterrotta occupazione dal Neolitico Ceramico fino all’inizio del III millennio a.C., con una considerevole fase di reinsediamento nella seconda metà del II millennio a.C.

«Il sito – spiega Iamoni – è un caso studio per indagare le modalità di occupazione del territorio e la nascita della complessità socio-economica nell’area dell’Alto Tigri Orientale e, più in generale, nella Mesopotamia Settentrionale».

I reperti di epoca ottomana

I lavori ad Asingeran hanno riportato alla luce anche abitazioni in pietra, di dimensioni ridotte, risalenti a tre diversi momenti di occupazione di epoca ottomana media e tarda (1500 – 1800 d.C.).

Al loro interno e negli spazi aperti circostanti sono state rinvenuti focolari e buche di palo, forni per la cottura di alimenti (tannur) e una fornace, indizio della funzione domestica dell’area.

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