Alida Virgolini: arte che vibra

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Ha esposto le sue opere in tutto il mondo, compreso il Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite. Ma il legame con la sua terra è indissolubile: «L’arte ha il potere di trasformare le emozioni negative in qualcosa di costruttivo, offrendo speranza e un motivo per vivere»

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Alida Virgolini

Aiello del Friuli, borgo ricco di storia e tradizioni, ha visto nascere e crescere Alida Virgolini, artista che ha saputo trarre ispirazione dal contesto in cui vive.

Dopo aver conseguito il diploma di maestro d’arte e la maturità in arti applicate “sezione di arti della grafica pubblicitaria e della fotografia”, ha scelto di rimanere nella terra natale, dove la sua arte trova linfa vitale.

In pochi conoscono il talento nascosto di Alida, le cui opere, frutto di una continua evoluzione artistica, sono esposte nella sua abitazione in via Genova Cavalleria 81.

Dall’inizio degli anni ’90 ha partecipato alla vita artistica regionale, nazionale e internazionale prendendo parte a mostre collettive e rassegne dove si è aggiudicata premi e riconoscimenti vari da parte del pubblico e della critica.

Da ricordare: nel 1995 l’Accademia internazionale “Città di Roma” le ha conferito il titolo onorifico di “Dottore H.C.” Nel 2000 l’Accademia Internazionale “III Millennio” di Milano il titolo di “Accademico corrispondente”.

La stampa si è più volte occupata del suo lavoro con articoli e recensioni di giornalisti e critici su quotidiani, riviste, libri d’arte.

«Non so esattamente quando ho iniziato ad amare il disegno e i colori – confida Alida – ma ricordo che, fin dalle scuole dell’infanzia e dalle primarie, non riuscivo a farne a meno. Quando la maestra ci assegnava i compiti di italiano, io li completavo sempre con un disegno che riassumeva il tema. È da lì che è nata la grande passione per la pittura, che ha guidato tutta la mia vita».

Dall’olio su tela all’acquarello su carta, acrilico, tecniche ed esperimenti artistici con altri materiali, l’arte di Alida Virgolini non conosce confini.

Alida, in base a cosa sceglie la tecnica pittorica per le sue opere?

«È la voce dell’anima che guida la mia pittura espressionista, dando vita a emozioni autentiche che provo mentre dipingo. La natura, con la sua bellezza e complessità, è la mia fonte di ispirazione costante, e cerco di trasmettere tutto questo nelle mie opere».

Il suo stile pittorico passa da nature morte a esplosioni di colori forti, dimostrando una versatilità sorprendente…

«La pittura, per me, è un continuo esperimento. È proprio sperimentando che mi vengono le idee più originali. Il mio obiettivo è mettermi sempre alla prova, migliorare costantemente e creare qualcosa di nuovo e diverso. In questo modo posso vedere i miei progressi e la mia crescita artistica».

Le sue opere sono state esposte in diverse parti del mondo, riscuotendo un grande successo. Quali sono state le mostre più significative per lei?

«Ho avuto il piacere di esporre le mie opere in numerose mostre personali. La prima, indimenticabile, si è tenuta il primo luglio 1990 presso la Galleria “Bison” a Palmanova. Tra le esposizioni più significative all’estero, ricordo quella tenutasi a New York presso l’Art Expo. Ho inoltre avuto l’onore di esporre alcune opere presso il Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, nonché all’Harrow Arts Centre di Londra e al Centro Artistico di Istanbul. In Italia ricordo con piacere Torino, presso la galleria d’arte “La Telaccia”, la galleria d’Arte Moderna “Alba” di Ferrara, la galleria Centro storico di Firenze, l’Arte Padova 97, la Scoletta San Zaccaria Centro d’Arte San Vidal UCAI di Venezia. Anche in regione ho portato le mie opere in tutti i capoluoghi e, aspetto per me altrettanto importante, nella mia Aiello e nei paesi limitrofi».

Alida Virgolini tra le sue opere nello studio di Aiello

Qual è l’elemento trainante che la spinge a creare opere così apprezzate dalla critica?

«Credo che sia la mia fede a darmi la forza e la capacità di creare. È Dio che mi ispira e mi guida in ogni mia opera».

C’è un pittore a cui si ispira maggiormente e da cui trae ispirazione per le tue opere?

«Sicuramente Van Gogh è una delle mie maggiori fonti di ispirazione. La sua straordinaria sensibilità per i colori, così simile alla mia, e la sua profonda fede in Dio mi hanno sempre affascinato. I suoi colori vivaci e intensi, in particolare il rosso, il giallo e il verde, sono quelli che mi permettono di esprimere al meglio la mia emotività e la mia forza creativa».

Chi osserva le opere di Alida Virgolini cosa può vedere nella sua pittura?

«Desidero che le mie opere siano vibranti di vita, trasmettendo un senso di movimento e di energia. Voglio dipingere la bellezza, la gioia e la positività, per creare un rifugio dal dolore e dalla negatività. Credo che l’arte abbia il potere di trasformare le emozioni negative in qualcosa di costruttivo, offrendo speranza e un motivo per vivere».

Ha programmato le sue prossime mostre tra un paio d’anni: quali sono le ragioni di questa decisione?

«A quel tempo sarò in quiescenza (attualmente lavora come collaboratrice scolastica alla scuola secondaria di primo grado di Aiello, ndr). Ritengo fondamentale che un artista sia presente durante le proprie mostre personali. Le opere d’arte sono un’estensione di noi stessi e, per essere pienamente comprese, richiedono la voce dell’autore. Spiegare la mia filosofia creativa e condividere le emozioni che ho provato durante la realizzazione di un’opera è un modo per creare un ponte tra me e il pubblico, invitando gli spettatori a immergersi nel mio mondo artistico».

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