A Giuseppe Battiston il Premio Rusticitas

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redazione

25 Ottobre 2017
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Il 3 novembre la premiazione a Udine

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È nel segno dello spettacolo e di un grande protagonista della scena cinematografica e teatrale l’8^ edizione del Premio Gilberto Pressacco Maqôr Rusticitas, promosso dall'Associazione Culturale don Gilberto Pressacco e ispirato ai valori che si compendiano nel termine ‘rusticitas’: semplicità, frugalità, onestà, schiettezza, coerenza, rifiuto dei compromessi.

Va infatti all’attore udinese Giuseppe Battiston, personalità di spicco del cinema e del teatro italiano – due volte premio David di Donatello – l’edizione  2017 del   Premio, che  si  celebra  quest’anno  nel ventesimo anniversario dalla scomparsa di Gilberto Pressacco, mancato il 17 settembre 1997.

«Per la sua capacità di incarnare le caratteristiche insite nella 'rusticitas', armonizzando il successo cinematografico e teatrale con i valori di sobrietà, onestà e attenzione al proprio tempo anche attraverso le sue scelte di lavoro sulle scene e sul grande schermo, Giuseppe Battiston è il vincitore del Premio Rusticitas 2017».  Lo ha annunciato a Udine Flavio Pressacco, presidente dell’Associazione culturale don Gilberto Pressacco, illustrando il programma della cerimonia di premiazione, in calendario venerdì 3 novembre in partnership con il Cinema Visionario di Udine che ospiterà la serata, dalle 18.

Sarà questa l’8^ edizione di un riconoscimento strettamente legato alle ricerche dello studioso Gilberto Pressacco intorno al Cristianesimo aquileiese delle origini: nel termine “rusticitas” Gilberto aveva incluso un ventaglio di valori custoditi dal popolo friulano, che di anno in anno vengono individuati e premiati nei protagonisti della cultura, della letteratura, dell’attualità e dello spettacolo friulano.

Il Premio Gilberto Pressacco Maqôr Rusticitas 2017 si aprirà venerdì 3 novembre con l’introduzione del presidente Flavio Pressacco e sarà condotto da Sabrina Baracetti. Momento clou sarà come di consueto la laudatio del vincitore, quest’anno a cura del regista Matteo Oleotto, che aveva diretto il film “Zoran, il mio nipote scemo”, affidato nel 2013 all’interpretazione di Battiston.  Al vincitore sarà consegnata in premio un’opera realizzata dall’artista Giorgio Celiberti, pittore e scultore di fama mondiale. Gli intermezzi musicali saranno a cura del neointitolato Coro ‘Pressacco’ dell’Università di Udine.  Dopo la premiazione, dalle 20.30 è prevista sempre al Cinema Visionario la proiezione del film “Finchè c’è prosecco c’è speranza”, alla presenza di Battiston e del regista del film, Antonio Padovan. Il film sarà presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2017.

Nel 2010 il Premio Rusticitas era stato attribuito al docente e critico letterario Gianfranco D'Aronco, nel 2011 al fisico e friulanista Sergio Cecotti, nel 2012 all'allenatore Edy Reja, nel 2013 alla poetessa Ida Vallerugo, nel 2014 al pianista e compositore Glauco Venier, nel 2015 agli studiosi e operatori culturali Federico Rossi e Angela Felice  e nel 2016 allo storico Remo Cacitti e, alla memoria, alla didatta Mistica Spizzamiglio.   L’iniziativa è realizzata in collaborazione con la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia – Assessorato alla Cultura, con il Comune di Udine, la Provincia di Udine e il Comune di Sedegliano e con la Fondazione Friuli, con il patrocinio inoltre dell’Università di Udine.

Giuseppe Battiston inizia la sua carriera sul palcoscenico, dove riesce a ottenere nel 1986 il premio Ubu come miglior attore non protagonista per la rappresentazione teatrale “Petito Strenge”. Ed è proprio a teatro che viene notato – subito dopo il suo debutto sul grande schermo in Italia – Germania 4-3 (1990) di Andrea Barzini con Massimo Ghini, Giuseppe Cederna, Fabrizio Bentivoglio e Nancy Brilli – da Silvio Soldini che si appassionerà alla mole artistica di questo mirabile interprete e lo inserirà in molte delle sue pellicole: Un'anima divisa in due (1993), Le acrobate (1997), il bellissimo Pane e tulipani (2000) – dove nelle vesti dell'investigatore privato Costantino va alla ricerca, per conto di un marito interpretato da Antonio Catania, di una casalinga pescarese (Licia Maglietta) innamorata di un ristoratore (Bruno Ganz), finendo per innamorarsi della sua migliore amica Marina Massironi – Agata e la tempesta (2004), Giorni e nuvole (2007) e Cosa voglio di più (2010), all'interno del quale interpreta il ruolo di un marito tradito. Nel 2012 torna ancora una volta a un ruolo particolare nella commedia di Soldini Il comandante e la cicogna.

Spesso diretto da Piergiorgio Gay, è apparso anche nel film di Roberto Benigni La tigre e la neve (2005), ma anche nel film di Peter Greenaway Peopling in the Palances at Venaria Reale (2007) e nei due film di Carlo Mazzacurati La giusta distanza (2007) e La passione (2009).
È il “professore” cinquantenne scialbo e insignificante nel film Notizie degli Scavi di Emidio Greco, tratto dall'omonimo racconto di Franco Lucentini e nell'ultimo lavoro di Lucio Pellegrini Figli delle stelle, dove interpreta Bauer, un assistente di sociologia vendicativo.

Vincitore di due David di Donatello come miglior attore non protagonista per Pane e tulipani (2000) e Non pensarci (2007), viene nominato per lo stesso premio anche per Agata e la tempesta (2004) e Giorni e nuvole (2007). Tre invece le candidature per il Nastro d'Argento (Non pensarci e La giusta distanza, entrambi per il 2007, e La bestia nel cuore del 2005).

Televisivamente, dopo essere apparso in qualche episodio di L'avvocato (2003), recita per Maurizio Zaccaro nella miniserie Al di là delle frontiere (2004) con Sabrina Ferilli e Johannes Brandrupt e nel film tv Lo smemorato di Collegno (2009). Entrato nel cast del telefilm La famiglia in giallo (2005) di Alberto Simone con Giulio Scarpati, Valeria Valeri e Milena Miconi, appare anche in La notte breve (2006), l'episodio Anna di Donne assassine (2008), una puntata di Quo Vadis, Baby? (2008), In nome del figlio (2008), Non pensarci – La serie (2009) di Lucio Pellegrini e Gianni Zanasi con Valerio Mastandrea e soprattutto Tutti pazzi per amore (2008-2010) nel ruolo del dottor Freiss con Emilio Solfrizzi, Irene Ferri, Francesca Inaudi, Neri Marcorè, Carla Signoris, Stefania Rocca, Corrado Fortuna, Alessio Boni e Piera Degli Esposti.
Nel 2011 torna sul grande schermo, partecipando al film di Giovanni Albanese Senza arte né parte, accanto a Vincenzo Salemme, al drammatico Io sono lì, di Andrea Segre e alla commedia Bar sport, nella quale recita accanto a Claudio Bisio. Torna a lavorare per Andrea Segre nel film La prima neve (2013), ed è protagonista della commedia d'esordio del conterraneo Matteo Oleotto Zoran, il mio nipote scemo. Nel 2015 recita con Valerio Mastandrea nel film La felicità è un sistema complesso, diretto da Gianni Zanasi, e nel 2016 affianca ancora una volta Mastandrea in Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese.

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