Lignano: torna il grande presepe di sabbia

imagazine_icona

redazione

2 Dicembre 2024 , ,
Reading Time: 3 minutes

L’opera – intitolata “Panem nostrum cotidianum” – esplora l’antico connubio tra il cibo e il dono, simboli universali di vita e condivisione

Condividi

LIGNANO SABBIADORO – Il grande Presepe di Sabbia di Lignano Sabbiadoro presenta la sua ventunesima edizione.

A partire dal 7 dicembre, e fino al 2 febbraio, il presepe sarà visitabile nella tensostruttura allestita all’altezza dell’Ufficio Spiaggia n. 6 sul Lungomare Trieste a Lignano Sabbiadoro (info e orari www.presepelignano.it).

Panem nostrum cotidianum. Il cibo e il dono: tradizioni, cucina, arte e spiritualità tra Tagliamento e Isonzo”, questo il titolo dell’opera ideata da un’equipe internazionale di maestri scultori e come sempre realizzata solo con acqua marina e sabbia dell’arenile di Lignano, senza ricorrere a collanti o a sostanze chimiche.

La XXI edizione dell’opera è organizzata dalle Associazioni Lignano in Fiore ODV e Dome Aghe e Savalon d’Aur APS, in collaborazione con Comune di Lignano Sabbiadoro, Lignano Sabbiadoro Gestioni, Regione Friuli Venezia Giulia, Consorzio Lignano Holiday, Spiaggia Viva e con il fondamentale sostegno delle associazioni lignanesi.

«Quando 20 anni fa è iniziata questa avventura, in una Lignano invernale deserta, con un piccolo presepe di sabbia regalato alla comunità – commentano Mario Montrone, presidente dell’Associazione Dome Aghe e Savalon d’Aur APS, e Gioia Prata di Lignano in Fiore OVD nessuno si aspettava di poter raggiungere nel tempo complessivamente oltre un milione di visitatori, con una manifestazione cresciuta in tutti i suoi aspetti e capace di farsi promotrice di importanti iniziative solidali».

Il tema

Il tema di quest’anno invita i visitatori a riscoprire gli antichi saperi legati al cibo e alla circolarità del “donare-ricevere-contraccambiare”.

Il Presepe di Sabbia 2024 nel rievocare la Natività esplora anche la profonda relazione che da sempre lega l’uomo alla terra e al proprio territorio.

Il percorso si immerge nel susseguirsi dei mesi, attraversa le “soglie” stagionali, si sofferma su alcune festività dei santi legate ai cicli agrari o sui momenti cruciali del lavoro nei campi, raccontando al contempo i piatti tradizionali che custodiscono il sapore e la storia della vita contadina in Friuli.

Si parte dal prosciutto di San Daniele, che diventa pretesto sia per approfondire l’importanza del maiale nell’economia e nella cultura contadine, sia per ricordare gli antichi riti legati a Sant’Antonio Abate, protettore degli animali dell’aia e della stalla; si prosegue con le mele benedette di San Biagio, con i pani rituali di San Valentino (i colàz,) e con il lidridìc cul pòc di San Giuseppe.

Si rievocano poi le mirindutis del 25 aprile, con le tradizionali frittate a base di erbe spontanee, in ricordo della Rogazione Grande di primavera fino ad arrivare alle sagre d’autunno, dove l’oca, la brovada e il vino sono protagonisti per San Martino.

Non vengono tralasciati i momenti cruciali della mietitura, della vendemmia e della trebbiatura e i gesti antichi del pescatore, del fornaio e del casaro.

I piatti simbolo

Il viaggio culmina con i piatti simbolo della tradizione friulana: il frico e i cjarsons, non senza aver tributato il dovuto omaggio alla gubana.

La mostra invita a immergersi in un percorso sensoriale e narrativo dove ogni alimento racconta una storia e un luogo, ogni stagione porta con sé un patrimonio di saperi e di sapori e ogni piatto diventa un atto di memoria, di condivisione e di convivialità.

L’ultima scultura del percorso sarà un manifesto visivo che inviterà i visitatori a riflettere su problemi globali che affliggono oggi l’umanità, in un momento in cui la condivisione e l’etica del cibo diventano sempre più un atto di giustizia sociale per un futuro di pace. Le sculture di sabbia anche quest’anno sono state realizzate da un team di artisti italiani e internazionali di straordinaria bravura che hanno saputo tradurre temi antichi in opere capaci di dialogare con il presente e con il futuro.

GIORNATE E ORARI DI APERTURA

Il presepe verrà inaugurato sabato 7 dicembre alle 17 e sarà visitabile fino a domenica 2 febbraio. A dicembre sarà aperto ogni giorno, con i sabati e domeniche e le giornate dal 21 al 31 dicembre con orario dalle 10.00 alle 18.00. Dal lunedì al venerdì l’orario sarà dalle 14.00 alle 18.00, così anche nel giorno di Natale.

A gennaio 2025 orario dalle 10.00 alle 18.00 dal giorno 1 al giorno 6 e in tutte le domeniche del mese. Sabato 11, 18 e 26 gennaio e 1 febbraio orario dalle 14.00 alle 18.00, mentre la domenica conclusiva, il 2 febbraio, orario continuato 10.00-18.00.

Visited 17 times, 1 visit(s) today
Condividi