Dal Timavo il vino dell’imperatrice Livia

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Presentato a Duino Aurisina il Vino Pucīnum, le cui bottiglie vengono inserite in gabbie d’acciaio per essere affinato sott’acqua

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DUINO AURISINA – Presentato il Vino Pucīnum (marchio registrato), un “underwater wine” le cui le bottiglie vengono inserite in gabbie d’acciaio e poste in acqua sul letto del fiume Timavo per affinarlo sott’acqua.

Noto fin dall’antichità, è prodotto nei pressi dell’omonima località, Castellum Pucīnum a ridosso delle sorgenti del fiume nel comune di Duino Aurisina.

L’evento è stato curato da AIRSAC Europa, associazione no profit che opera nel campo dei beni culturali.

La sua fama è strettamente collegata alla figura dell’imperatrice Livia, (58 a.C. – 29 d.C.), seconda moglie dell’imperatore Cesare Augusto, la quale, facendone uso quotidiano ed esclusivo, ha raggiunto l’invidiabile età, per l’epoca, di 86 anni, attribuendo proprio al consumo di questo vino la sua longevità.

Il luogo e la natura

Il luogo di coltivazione del vitigno si trova sul Carso di Duino Aurisina, in una zona composta in prevalenza da pietre, dove la brezza marina conferisce all’uva caratteristiche particolari e tali da rendere il prodotto finito adatto anche all’uso medico.

Le uve vengono selezionate già in vigneto e quindi raccolte in cassetta la mattina presto, prima che il sole ne scaldi la polpa.

La spremitura molto morbida permette di estrarre solamente il meglio del mosto, e questo rimane in decantazione naturale per due giorni. Successivamente, la fermentazione alcolica prende corpo in barrique di rovere a temperatura di 12 gradi

Trascorso questo periodo, le bottiglie vengono inserite in gabbie d’acciaio e poste in acqua sul letto del fiume Timavo.

Dal momento dell’immersione nell’acqua del Timavo, il processo di micro-ossigenazione subacqueo permette al Pucīnum di acquisire una pienezza maggiore rispetto ai vini tradizionali.

Il vino Pucīnum è dunque underwater wine, ovverosia un nettare affinato sott’acqua.

L’affinamento

L’affinamento è l’operazione che permette al Pucīnum di sviluppare i suoi profumi terziari ed esaltare il proprio corredo organolettico, poiché è accertato che la conservazione sott’acqua per sei mesi equivale a un periodo di qualche anno in superficie.

Inoltre, la bassa e costante temperatura dell’acqua del fiume Timavo, acqua ricca di sali e talvolta di materiali argillosi, gioca un ruolo di ibernazione di questo spettacolare vino, mentre la corrente presente sul fondo dell’alveo del fiume crea un naturale e costante remouage sul prodotto.

Infine, grazie a questa antica tecnica, il vino Pucīnum è protetto dalla luce del sole durante la fase conclusiva di maturazione, poiché la condizione di semibuio qui è sottoposta non permette ai raggi UVI di penetrarli all’interno della bottiglia, sapientemente sigillata, e quindi di rovinarne il contenuto.

La temperatura costante di 8°C del fiume Timavo, dopo la sua immersione dalle viscere della terra, genera le condizioni ottimali per la conservazione del prodotto, requisiti che nella classica cantina sono pressoché impossibili da mantenere.

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