Bilirubina nei neonati, la misurazione direttamente a casa

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redazione

8 Giugno 2022
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Servizio di ASUGI

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La misurazione a domicilio della bilirubina ematica ai neonati nelle province di Trieste e di Gorizia è un percorso assistenziale unico in Italia, un modello esemplare di “domiciliarizzazione della cura”, fondamentale dopo l’esperienza pandemica e che risulta essere estremamente efficace in termini di prevenzione oltre che molto gradito alle famiglie.

Lo sottolinea la dottoressa Laura Travan, direttore ff Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale del Burlo Garofolo di Trieste, illustrando il progetto avviato dallo scorso febbraio, frutto della collaborazione tra Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina (Asugi), Irccs Burlo Garofolo, Bilimetrix e Fondazione Italiana Fegato.

“La valutazione a domicilio dell’ittero neonatale che si sta attuando nel territorio di Asugi – afferma la dottoressa Travan – costituisce un efficace programma di miglioramento della qualità delle cure offerte ai neonati e alle loro famiglie dopo la dimissione dal Punto Nascita. Nelle province di Trieste e Gorizia, infatti, grazie all’uso del dispositivo Poct Bilistick sviluppato da Bilimetrix, spin off dell’Università di Trieste e della Fondazione Italiana Fegato, che consente la misurazione della bilirubina ematica in modo semplice e affidabile in contesti extraospedalieri, le famiglie che devono monitorare la bilirubina del loro piccolo non devono più accedere in ospedale, perché può essere valutata dall’ostetrica che ha seguito la mamma nel pre partum, presso la struttura Distrettuale vicino a casa o addirittura nella loro abitazione”. 

Grazie ai risultati della ricerca originariamente avviata dalla Fondazione Italiana Fegato di Trieste e poi sviluppata da Bilimetrix, all’esecuzione di formazione specifica del personale dedicato presso le sedi distrettuali, il Burlo Garofolo e l’ospedale di Monfalcone, e grazie alla disponibilità delle ostetriche del territorio di ASUGI, si realizza così un ulteriore arricchimento della continuità di cura nel passaggio tra Punto Nascita e Consultori familiari, con l’obiettivo di un’efficace prevenzione del danno neurologico provocato ai neonati da livelli troppo alti di bilirubina.

“Elemento cruciale per la costruzione del “Monitoraggio extraospedaliero della bilirubina neonatale” – aggiunge la dottoressa Maria Vittoria Sola, direttore SC Tutela Salute Bambini Adolescenti Donne e Famiglie di ASUGI – è la presenza di un consolidato e qualificato sistema di cura ospedale-territorio, all’interno del Percorso Nascita dei Consultori Familiari di ASUGI: in tale percorso, l’ostetrica svolge un ruolo centrale e competente di accompagnamento, che si sviluppa dalla gravidanza ai primi mesi di vita del bambino. In poco più di 2 mesi il monitoraggio ha permesso di intercettare 36 famiglie il cui neonato presentava ittero neonatale alla dimissione dal Punto Nascita. Di questi, 32 hanno svolto il loro monitoraggio a livello domiciliare/ambulatoriale (mentre 6 neonati hanno richiesto il rientro in ospedale per eseguire la fototerapia per ridurre i livelli di bilirubina), associando i vantaggi della valutazione clinica affidabile e in sicurezza, grazie al dispositivo Bilistick in uso, all’accesso precoce all’offerta dei servizi del Percorso Nascita, nell’ottica dell’accompagnamento e della centralità  del bambino e della sua famiglia”.

Il progetto proseguirà per tutto il 2022, nell’ambito di un percorso integrato di Asugi-Burlo avviato nel 2021 che unisce formazione, consolidamento dei percorsi e uso appropriato del dispositivo Bilistick, nell’ottica del miglioramento e dell’ampliamento della qualità delle cure offerte alle famiglie nel Percorso Nascita, della facilitazione dell’accesso ai servizi, della continuità e dell’integrazione ospedale e territorio.

 

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