Riconoscere il Covid-19 dal respiro: sperimentazione in FVG

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redazione

23 Settembre 2020
Reading Time: 2 minutes

Grazie a Revid 19

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Si chiama Revid 19 il nuovo strumento messo a punto da Eurotech in corso di utilizzo per la ricerca in via sperimentale della presenza del Covid-19 nel respiro. La sperimentazione è già in corso.

Si tratta di uno strumento dotato di intelligenza artificiale e tecnologia Iot (Internet of things): una serie di sensori raccoglie le informazioni provenienti dal respiro. Ovvero, riconosce le anomalie dell’aria eliminata dai bronchi, il cosiddetto esalato.

Al momento e da qualche tempo, Revid 19 è in uso dall’associazione Allergie e Pneumopatie infantile Alpi Odv di Udine, e da Mario Canciani, pneumologo di fama internazionale e presidente dell’Alpi Odv.

Fino ad ora è stato analizzato, in via sperimentale, dalla macchina il respiro di 30 persone.

“Siamo a disposizione della comunità: la campionatura dei risultati è per noi fondamentale. Per questo, ci rivolgiamo ai nosocomi della regione perché possano utilizzare lo strumento in pazienti sia ambulatoriali che ospedalizzati. La manovra necessaria è molto semplice: si basa sull'espirazione per 20 secondi in uno strumento che invia i dati successivamente processati da un algoritmo di intelligenza artificiale, e poi letti da un medico competente in materia. Non vi sono rischi di contagio, né per la salute dei pazienti”, afferma Canciani.

“Ci è piaciuta l’idea di Canciani; partendo dal nostro know-how sull’analisi dell’aria e sul calcolo ad alte prestazioni – spiega Ugo Padulosi, a capo della R&D di Eurotech –  siamo fieri di aver messo a disposizione la tecnologia di Eurotech, per questo progetto di tutela della salute pubblica, in un momento così complicato di pandemia. Sono necessari però, ai fini della sperimentazione, più pazienti da sottoporre al test del respiro, per far apprendere alla rete neurale con un maggior numero di dati”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mario Canciani si occupa da sempre di patologie dell’apparato respiratorio, dapprima all’Ospedale Burlo Garofolo di Trieste e poi alla clinica pediatrica dell’Università di Udine. Per 12 anni nel comitato direttivo della maggiore associazione medica europea, l’European  Respiratory Society, è stato il fondatore dell’ Alpi, l’associazione dei bambini asmatici, allergici e con problemi respiratori, e del Grap: Gruppo regionale di allergo-pneumologia. Attualmente è presidente del Fvg di Isde (Medici per l’ambiente) e coordinatore per il Fvg della Siaip (Società italiana allergie e immunopatologie pediatriche) e si occupa in particolare degli effetti dell'inquinamento sulla salute dei bambini e sulle patologie allergiche e pneumologiche di bambini e adulti. È autore di oltre 200 pubblicazioni scientifiche e di una trentina di libri.

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