In FVG le musiche e le culture del mondo

imagazine_icona

redazione

24 Maggio 2018
Reading Time: 4 minutes
Condividi

Presentata la 40^ edizione di Folkest

Condividi

Provengono da tutto il pianeta gli artisti che, come ogni estate ininterrottamente da quarant’anni, animeranno i palchi di Folkest, quest’anno in programma dal 21 giugno al 9 luglio prossimi: oltre a Udine, Spilimbergo e Gorizia coinvolte altre località coinvolte, per un totale di 26 comuni del Friuli Venezia Giulia.

Si esibiranno artisti molto differenti tra loro quest’anno sui palchi di Folkest, che vuole festeggiare il traguardo dei suoi primi quarant’anni con una carovana multicolore che si sposta di villa in villa, di castello in castello, da un borgo rustico all'altro, visitando luoghi della memoria delle nostre genti e valorizzando tutta quella musica che, al di là dall’essere tecnicamente folk, world, jazz o cantautorale, pura o contaminata, sappia dare voce alle radici culturali di qualsiasi parte del mondo. Travalicare i confini fra le musiche e i generi, facendoci narrare leggende antiche e storie comuni, saghe di eroi e racconti di gente semplice che appartengono a tutti e fanno parte dell’orgoglio culturale dei popoli, ma spesso sono le stesse storie, se pur declinate in lingue diverse e ci raccontano questo nostro Vecchio Continente in un susseguirsi di canti provenienti dalla Magna Grecia alla Scozia, dalla Bielorussia all'Irlanda, dalla Sicilia alla Svezia.

Un sentiero di conoscenza, una lunga cavalcata attraverso alcune delle più belle località della nostra regione, dove non mancheranno le sonorità e le melodie di ispirazione celtica, una sezione che non manca mai al festival, così come le musiche di confine, dal manouche al balcanico, al klezmer, al blues. Con una finestra sul folk-metal, con uno dei gruppi dell'Est Europa più titolati del settore, i bielorussi Irdorath.

Senza dimenticarci della principessa del blues dei Balcani, la bosniaca Amira Medunjanin con il suo chitarrista croato Ante Gelo, o i marchigiani de La Macina, che festeggeranno a Folkest i loro cinquant'anni di carriera, gli istriani Vruja e i piemontesi de La Mesquia e la friulana Serena Finatti, che presenteranno il loro nuovo disco prodotto da FolkestDischi

La produzione speciale del 2018, in collaborazione con l'Associazione Gottardo Tomat, che mette in campo un gruppo di docenti e allievi, sotto la direzione del M° Davide De Lucia, sarà dedicata a una rilettura della musica di Sting.

Torna poi uno degli appuntamenti di punta della kermesse, Suonare@Folkest che per la prima volta quest'anno porterà la sua fase finale a Spilimbergo: oltre alle esibizioni in concerto dei gruppi qualificati, in programma lunedì 9 luglio la finalissima, ripresa integralmente dalle telecamere dei programmi della Sede Rai del Friuli Venezia Giulia, con la presenza sul palco come conduttore dell’autore e giornalista di Rai Radio1 Gianmaurizio Foderaro. Ospite d'onore della serata l'artista sarda Daniela Pes, vincitrice del Premio Andrea Parodi di Cagliari per il 2017.

Da quest'anno cambierà completamente lo spazio della Torre Orientale a Spilimbergo, che aprirà alle 18 dando spazio ad alcune prestigiose presentazioni editoriali.

Attesi a Folkest, tra gli altri, Adriana Schepis con la sua biografia “Patti Smith – Voglio, ora” che ripercorre la vita della celebre autrice e cantante fatta di continue resurrezioni, colpi di scena, atti di ribellione e imprevedibili svolte. Sempre sabato 7 luglio, Enzo Gentile e Roberto Crema presenteranno “Hendrix’68 – The Italian Experience” che gli autori dedicano a quella prima e unica volta in cui Jimi Hendrix e i suoi Experience, vennero in tour in Italia, nel maggio 1968: foto inedite, testimonianze di fortunati spettatori, articoli e riviste originali, biglietti e altre memorabilia compongono un caleidoscopio di ricordi nel cinquantesimo anniversario di quel memorabile evento.

Tra gli ospiti più attesi anche Claudio Trotta con il suo “No pasta no show”. Trotta è in assoluto tra i più noti e stimati produttori e promoter indipendenti di spettacoli dal vivo nel mondo che dalla fine degli anni Settanta ha organizzato più di quindicimila eventi in Italia e nel mondo lavorando con artisti come Bruce Springsteen, AC/DC, Kiss, Sting, David Bowie, Metallica, Frank Zappa, Elio e le Storie Tese, Renato Zero, Ligabue, Negramaro e tanti altri…

Da non tralasciare Folkest a Capodistria, pilastro portante di ogni edizione del festival da venticinque anni a questa parte, che quest'anno proporrà tre appuntamenti: il Progetto Arsenale, produzione speciale dedicata alle musiche del Mediteraneo veneziano; la mitica formazione bosniaca Mostar Sevdah Reunion e il vecchio leone Shel Shapiro.

Udine accoglierà nella cornice del Castello l'evento principale di Folkest e uno degli eventi clou dell'estate non solo friulana: uno dei quattro concerti italiani della tournée che vedrà l'addio alle scene di Joan Baez.

Il festival gode dell'Alto Patrocinio dell'UNESCO, del Ministero deli Affari Esteri, del MIBACT, del Ministero della Cultura della Repubblica di Slovenia, della Regione Friuli Venezia Giulia, e della Fondazione Friuli, che nel percorso artistico e organizzativo di Folkest ha creduto e continua a credere. Con l’ARLeF – Agjenzie Regjonâl pe Lenghe Furlane invece, la collaborazione nasce da un finanziamento di un progetto triennale che assicura la presenza della lingua friulana nella promozione degli eventi del Festival. Questi enti ed istituzioni concorrono a sostenere l'iniziativa assieme al Comune di Spilimbergo, di Udine e di Capodistria, la CAN di Capodistria, l'AIAS Capodistria, il NuovoImaie e tutte le amministrazioni locali coinvolte da Folkest 2018. Significativi anche i media partner, che vedono in prima linea la sede Rai del FVG, TV Koper-Capodistria, il Giornale della Musica, Folk Bulletin e la Fondazione Andrea Parodi, omologa e gemella di Folkest di terra di Sardegna. Senza dimenticare Leo Orafo di Spilimbergo, che ogni anno regala un gioiello artigianale al vincitore del Premio Folkest alla carriera.

Visited 18 times, 1 visit(s) today