Cent’anni e non sentirli

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Vanni Veronesi

24 Novembre 2014
Reading Time: 3 minutes
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La scuola “Della Torre” di Gradisca d’Isonzo

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Il rintocco della campana

Natale 1914. La Prima Guerra Mondiale già infuria in mezza Europa, ma a Gradisca, periferia estrema dell’Impero Austroungarico, a pochi passi dal confine italiano, la situazione appare tranquilla e nell’ultimo Natale sereno prima della catastrofe c’è da festeggiare un evento straordinario.

Dopo aver fondato un Istituto Magistrale nel 1909, gli Austriaci stanno per inaugurarne la sede, finalmente stabile, in via Roma 22. Terminate le vacanze natalizie, la prima campanella suona il 7 gennaio 1915, caso singolare di edificio la cui inaugurazione, di fatto, si accavalla su due anni consecutivi. Ma cinque mesi dopo l’ingresso degli studenti, a suonare su Gradisca sono ben altre campane; dai campanili, infatti, inizia a levarsi il rintocco funebre dei primi caduti al fronte: l’Italia ha dichiarato guerra all’Austria-Ungheria.

Che i presagi fossero sinistri, tuttavia, qualcuno l’aveva già pensato due anni prima: nel dicembre 1913, all’apertura del cantiere, si era infatti scoperto che la prima pietra, posta l’anno precedente, era stata manomessa e il suo contenuto – una pergamena assieme a delle monete – asportato, ad eccezione di un solo centesimo. Rimossa la pietra dello scandalo, la catastrofe è solo rinviata: sospese fino a data da destinarsi le lezioni, la scuola diventa immediatamente un ospedale militare. Rimarrà tale sino al 26 ottobre 1917, dopo la disfatta di Caporetto.

Un edificio dalle mille vite

Ultimati i lavori di ripristino a seguito dei danni di guerra, il palazzo torna a ospitare le classi dell’Istituto nella primavera del 1919. Il destino, però, va nuovamente in un’altra direzione: nel 1923, pochi anni dopo l’ingresso della Venezia Giulia in Italia, Mussolini vara la riforma Gentile. Nel riordino generale che ne segue, l’Istituto di Gradisca viene soppresso, pur consentendo di portare a termine i corsi già avviati: nel 1926, dunque, la città perde definitivamente le sue Magistrali.

L’edificio di via Roma 22, però, continua a vivere, e nel 1923 inizia a ospitare in alcuni locali la scuola elementare, fi no ad allora in calle Maccari; pochi anni dopo, entrano anche i ragazzi della scuola professionale d’Avviamento al lavoro. Ma con la fi ne del Ventennio e l’instaurazione della Repubblica i provvedimenti gentiliani vengono progressivamente modificati: il 31 dicembre 1962, il Parlamento approva la riforma della scuola. Innalzata l’età scolare minima a 14 anni, il vecchio Avviamento viene abolito, in favore di un’unica ‘scuola media’ uguale per tutti. E tale diventa la destinazione dello storico palazzo, prima dedicato a Carlo de’ Comelli e dal 1982 a Francesco Ulderico della Torre, in onore dell’illustre capitano della contea di Gradisca (1629 – 1695).

Dopo un secolo di vita, l’edificio di via Roma – nel frattempo tutelato in quanto bene culturale – continua a pulsare di vita: a celebrarne la memoria e il valore strettamente architettonico sarà un libro di oltre 100 pagine, ricco di immagini e tavole, curato da Silvia Grion e Gianpiero Iurig e intitolato Storia di una scuola centenaria (per info: www.italianostra.go.it). Si tratta di un’opera che affonda le sue radici in una ricerca svolta dai due giovani, ora laureati, nell’ambito del corso di Storia dell’Architettura II, nell’anno accademico 2007-2008 e che ora, complice la passione e la volontà di rendere pubblici i frutti del proprio lavoro, trova una sua degna conclusione grazie al contributo della sezione goriziana di Italia Nostra, editrice del volume.

Un anno di eventi

La presentazione del libro, tuttavia, è solo uno degli eventi organizzati dalla comunità isontina per omaggiare la “Francesco Ulderico della Torre”: le celebrazioni, iniziate lo scorso 22 maggio, si protrarranno fino al 20 maggio 2015, a un secolo esatto dalla chiusura della scuola per lo scoppio della Prima Guerra Mondiale.

È un centenario distribuito su due anni, come evidenziato dallo stesso logo dei festeggiamenti, proprio in virtù dell’inaugurazione dell’edificio, avvenuta l’anno successivo alla conclusione dei lavori: un ciclo avviato con la piantumazione di un ulivo nel cortile della scuola media, lo spettacolo teatrale Che storia questa scuola!!!, andato in scena al Teatro Comunale di Gradisca, e l’inaugurazione della mostra 100 anni nella storia, divisa fra l’atrio del Municipio di Palazzo Torriani e la Galleria regionale d’arte contemporanea “Luigi Spazzapan”, alla quale ha dato il proprio contributo anche il gruppo Facebook Gradisca – Immagini e pensieri, che raccoglie immagini, pensieri e desideri della cittadinanza.

Sempre su Facebook, alla pagina Centenario edificio scolastico via Roma 22 Gradisca d’Isonzo, tutti possono seguire gli aggiornamenti e le varie iniziative programmate fino a maggio 2015: un’occasione unica per attraversare da un punto di vista inedito la storia del Novecento e del nuovo millennio.

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