Dolomiti, riaperto il Parco di Pianpinedo

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redazione

9 Maggio 2014
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Dopo la chiusura invernale

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Dopo la chiusura invernale, ha riaperto il Parco faunistico di Pianpinedo a Cimolais, dove si possono osservare da vicino cervi, camosci, caprioli, stambecchi che vivono liberi nella grande area protetta: un’esperienza divertente e formativa per i bambini, e una piacevole scoperta anche per gli adulti. Facilmente accessibile, il Parco si estende per 35 ettari: si arriva in automobile fino al Centro visite dove è allestito un piccolo museo, vera e propria porta del parco, in cui è stato riprodotto un bosco con l’obiettivo di valorizzare i “sensi della natura”. Si ha così l’impressione di camminare all’interno di un bosco e di una grotta virtuali, dove i suoni e gli odori sono stati amplificati al fine di renderli più percepibili. I visitatori potranno udire i versi degli animali, vederne alcune proiezioni e imparare a riconoscerne le orme. Postazioni multimediali consentono poi di allargare le proprie conoscenze e di metterle alla prova con test di conoscenza.

Si prosegue quindi a piedi, salendo sul monte lungo una serie di percorsi.  Il più bello è il Sentiero  botanico, lungo il quale sono indicati i nomi di fiori, piante, arbusti di montagna, rare specie botaniche che si incontrano via via. Il parco rappresenta uno splendido esempio di biodiversità, dato che racchiude in sé microclima, specie botaniche e animali tipici delle alte vette dolomitiche. Qui si impara a osservare gli animali selvatici rispettandoli e non disturbando il loro delicato ecosistema, in silenzio.

Fra le curiosità che riserva ai visitatori, anche una Cialthinera, ovvero la ricostruzione di un’antica fornace dove un tempo veniva preparata la calce: schede didattiche ne illustrano il procedimento di preparazione.

Annessa al Parco è la Fattoria Didattica dedicata agli antichi mestieri della Valcellina, dove vengono organizzati su prenotazione laboratori per bambini, che possono imparare a intrecciare cestini in vimini, a lavorare il latte per ottenere la ricotta, o impastare la farina per poi cuocere il pane nel grande forno a legna costruito nel cortile della struttura.

Info: www.dolomitifriulane.info

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