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Classic art

La Cecchina

Opera composta da Niccolò Piccinni. Libretto di Carlo Goldoni.
CECCHINA2013.jpg
Capriva del Friuli
Castello di Spessa
05/07/13
21

Musica di Niccolò Piccinni 
Libretto di Carlo Goldoni 
Regia di Elisabetta Marini 
Scene di Guia Buzzi 
Costumi di Emmanuela Cossar 
Luci Claudio Schmid
FVG Mitteleuropa Orchestra 
Maestro concertatore e direttore d'orchestra Filippo Maria Bressan 
Assistente alla Regia Eleonora Ribis 
Maestro sostituto Sara Rigo 

PERSONAGGI ED INTERPRETI: 
La Marchesa Lucinda Rodica Vica
Il cavaliere Armidoro Veronica Yoo 
Cecchina Candice Hoyes 
Sandrina Giorgia Cinciripi 
Paoluccia Silvia Aurea Aurelia De Stefano
Il Marchese della Conchiglia Matteo Mezzaro
Tagliaferro Riccardo Fioratti
Mengotto Felipe Oliveira 

 

Era il 1760 quando Niccolò Piccinni, 32enne musicista barese, compose a Roma il suo capolavoro giovanile "Cecchina ossia La buona figliola”, una graziosa opera buffa (dramma giocoso in due atti) che tanto successo ebbe in Europa e che consacrò il talento dell’autore pugliese. Anche per Verdi la “Cecchina” sarà «la vera prima opera buffa». A contribuire al riscontro positivo fu anche il bel libretto di Carlo Goldoni, che fece ricorso nell’occasione allo pseudonimo Polisseno Fegejo. La "Cecchina” è tratta direttamente da “Pamela, or Virtue Rewarded” (Pamela, o la virtù ricompensata), romanzo di  Samuel Richardson, da cui Goldoni aveva tratto un’altra opera, “Pamela nubile”. Classico dei classici, come “Cenerentola” di Perrault. Cambia solo la modalità di disvelamento della vera identità. Rappresentata il 6 febbraio 1760 al Teatro delle Dame di Roma, “La buona figliola” venne subito chiamata familiarmente “Cecchina”, in virtù di un successo travolgente, tanto che si parlò di lì a poco di “moda alla Cecchina”. Fama che percorse tutta l’Europa per approdare nelle colonie americane a Philadelphia e perfino in Cina, dove si dice i Gesuiti portarono una partitura.

La trama
Cecchina lavora come giardiniera presso una ricca famiglia nobile. Il marchese della Conchiglia, suo padrone, la ama, sentimento corrisposto dalla ragazza che però non lo palesa, timorosa della differenza di ceto sociale. Ma c’è anche un altro pretendente, Mengotto, che viene regolarmente respinto. Sandrina, domestica al servizio del Marchese e già amante di Mengotto, invidia tutte queste attenzioni per la giovane trovatella. Arriva nella casa il cavaliere Armidoro, futuro sposo di Lucinda, la sorella del Marchese. Sandrina avverte Armidoro delle origini sconosciute di Cecchina e del fatto che il Marchese la voglia sposare. Profondamente offeso Armidoro minaccia di non sposare la Marchesa. La quale decide, per evitare che il suo matrimonio vada in fumo, di cacciare Cecchina. Ma il Marchese non ci sta e riaccoglie la ragazza. Arriva allora un militare tedesco, alla ricerca della figlia del suo colonnello, che si era persa nei dintorni di casa diversi anni prima durante una guerra. La bambina cercata è Cecchina. Il Marchese può adesso sposarla. Mentre Mengotto cede alle avances matrimoniali di Sandrina.