Trieste, inclusione e cultura per i malati di Alzheimer

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redazione

30 Settembre 2020
Reading Time: 3 minutes

Progetto “Memorabili Armonie”

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Il museo apre le porte alle persone affette da Alzeheimer e a chi si prende cura di loro (caregiver): è questo il proposito della nuova iniziativa al centro del progetto “Memorabili Armonie” che a Trieste l’Associazione De Banfield mette in campo in collaborazione con il Comune di Trieste e il Rotary Club Trieste Nord.

Alle attività di supporto alle persone affette da questa patologia – che solo a Trieste affligge circa 6 mila persone, numero che sale quasi a 20 mila guardando all’intera regione – la De Banfield affianca adesso un nuovo progetto nel segno dell’inclusione, per rendere la comunità cittadina sempre più capace di comprendere le difficoltà delle persone con demenza, restituire loro dignità e autonomia, diminuire la paura e lo stigma sociale che il decadimento cognitivo porta con sé.

Obiettivo dell’Associazione De Banfield è l'inserimento di Trieste nella rete delle comunità amiche delle persone con demenza per rendere la città, con i suoi spazi, le sue iniziative e le sue relazioni sociali, pienamente fruibile per le persone con decadimento cognitivo evitando qualsiasi forma di isolamento.

 Proprio da questi presupposti nasce il progetto “Memorabili armonie” che coinvolge il Civico Museo Teatrale Carlo Schmidl di Trieste: dopo una prima fase di formazione del personale e di alcuni adeguamenti della struttura, verranno organizzate una serie di visite al Museo Teatrale dedicate a piccoli gruppi di persone con Alzheimer a cui si offrirà un’esperienza multisensoriale, con l’obiettivo di sollecitare emozioni e stimolare la reminiscenza. Nel merito, la prima fase di avvio prevede l’allestimento all’interno del museo di un’area di accoglienza priva di barriere cognitive, studiata per rendere rassicurante la permanenza.

Al personale del museo sarà garantita una formazione per avere un approccio corretto con il malato di Alzheimer e chi lo assiste, consentendo di ricevere indicazioni sulle modalità di comunicazione più efficace nel caso di persone con demenza, con la possibilità di metterle in pratica attraverso brevi esercitazioni. Nella fase successiva si organizzeranno cinque visite al Museo Teatrale a cui parteciperanno ogni volta non più di 4 persone con Alzheimer accompagnate dai loro caregiver. I partecipanti verranno guidati alla visita del museo da un educatore e da un musicoterapeuta. Attraverso l’osservazione di oggetti scelti e un accompagnamento musicale verrà favorita un’esperienza multisensoriale, con l’obiettivo di sollecitare emozioni e stimolare la reminiscenza. Il progetto vuole sottolineare l’importanza della musicoterapia come tecnica utile a migliorare le attività funzionali e a ridurre i disturbi del comportamento nel malato di Alzheimer o di altre forme di decadimento cognitivo. I caregiver avranno la possibilità di seguire la visita o ritrovarsi in un luogo separato con uno psicologo per confrontarsi sulle problematiche legate al loro ruolo in un’ottica di mutuo aiuto.

Il progetto si inserisce in un modello di intervento sociale che vuole essere uno strumento attivo di benessere sia per la persona con demenza che per la sua famiglia. In questo modo si offre uno stimolo alle persone affette da demenza attraverso le emozioni suscitate dall’arte e si permette loro di partecipare attivamente alla vita sociale e culturale della comunità evitandone l’isolamento. Allo stesso tempo, i caregiver grazie a questa attività possono utilizzare al meglio le risorse personali e comunitarie nell’affrontare una situazione complessa. Non ultimo la collettività intera è sensibilizzata a espandere la consapevolezza delle problematiche associate alla demenza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il progetto si propone di coinvolgere circa 40 beneficiari, tra le persone con demenza e le loro famiglie, anche se l’auspicio è che la comunità intera risenta positivamente di un’iniziativa che promuove l’inclusione e la conoscenza attraverso la cultura.

Il progetto è stato illustrato dal presidente dell’Associazione De Banfield, Emilio Terpin, e dalla vicepresidente Maria Teresa Squarcina, dall’assessore comunale alla cultura, Giorgio Rossi, dall’assessore al sociale, Carlo Grilli, dalla presidente del Rotary Trieste Nord, Fedra Florit, dalla direttrice del Servizio Musei e Biblioteche, Laura Carlini Fanfogna, e dal Conservatore del Museo Schmidl Stefano Bianchi.

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