Il ritorno nel silenzio

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Andrea Fiore

4 Aprile 2019
Reading Time: 3 minutes

Giovani ed eroina

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Droga e disagio sociale vanno spesso a braccetto. Accadeva negli anni ’70-’80, quando il post ’68 e la crisi di un’epoca erano stati lo scenario della diffusione dell’eroina, assunta per endovena, con annessa epidemia di AIDS. Uno scenario che spinse le istituzioni mediche e politiche a promuovere massive campagne informative che, col tempo, portarono a una netta diminuzione del fenomeno. Spingendo inconsciamente le autorità preposte a ritenere ormai sotto controllo il problema, valutando non più determinante investire sull’informazione preventiva.

Strada spianata

Può sembrare paradossale, ma se a un giovane nato dalla seconda metà degli anni ’90 in poi provassimo a chiedere cos’è l’AIDS, nella grande maggioranza dei casi riceveremmo risposte vaghe o addirittura l’ammissione di non sapere di cosa si stia parlando. Una mancanza di conoscenza che diventa esplosiva in un contesto sociale come quello attuale, dove il disagio è palpabile in molti strati della popolazione, raggiungendo picchi estremamente alti proprio tra i giovani. Una generazione i cui interpreti, in sempre più casi, oggi non vedono prospettive nel futuro, con oggettive difficoltà a sentirsi adulti. E così, per agguantare la felicità che non trovano nella realtà, in numero crescente scelgono di puntare sull’utilizzo di sostanze.

La droga per eccellenza

L’eroina è considerata la droga con la D maiuscola. La più buona, la più potente: quando si vuole il massimo si punta su di lei. Oggi ancor di più che in passato. Mentre un tempo veniva infatti assunta per endovena, oggi viene assunta in molti modi diversi: inalata, fumata, con la lingua. Tutte modalità che facilitano la sua diffusione – complice peraltro la facilità con cui viene reperita dai pusher – ma che non escludono a priori anche l’assunzione tramite endovena: i casi sono in aumento, tant’è vero che nei servizi sta riapparendo tra i pazienti la figura del “tossico”, che sembrava ormai scomparsa.

Il meglio e subito

Privi di una memoria storica sugli effetti dell’eroina, giovani e giovanissimi si avvicinano senza titubanze a questa droga. Mentre in passato si assisteva a un percorso graduale, con l’avvicinamento a droghe leggere e, successivamente, il passaggio a quelle pesanti, oggi giorno i ragazzi decidono di puntare fin da subito al consumo di eroina. Con rischi enormi per la loro salute.

A differenza di altre sostanze, l’eroina non perdona. Assumerla non è come fumare marijuana: già la prima assunzione potrebbe rivelarsi letale o comportare problemi di salute molto seri. Se poi, come sta già avvenendo, a farne ricorso sono anche giovani in età di scuola media, gli effetti sul loro cervello in via di sviluppo rischiano di lasciare strascichi permanenti. Non essendoci parametri pregressi a cui fare riferimento – mai in passato l’avvicinamento all’eroina era avvenuto a così giovane età – è impossibile fare delle previsioni a lungo termine sulle conseguenze psicofisiche, sebbene già oggi non si possa essere ottimisti a riguardo.

Informare e fare rete

Per comprendere quanto una corretta informazione e una corretta prevenzione risultino indispensabili per affrontare la questione, è sufficiente segnalare che perfino le Questure regionali hanno diffuso un report in cui sottolineano la necessità di calibrare le informazioni rivolte ai giovani, con l’ausilio di persone esperte. Per farlo serve sviluppare una maggior interazione tra gli adulti di riferimento: genitori, insegnanti, educatori. Tutti vanno formati per aiutarli a riconoscere i casi di disagio, che molto spesso nascono per svariati motivi in ambito familiare.

Solo se le istituzioni che si occupano delle persone si metteranno concretamente in rete, condividendo un percorso comune, la risposta potrà essere efficace. Anche perché la sfida si annuncia improba: i dati di tutti gli studi mondiali condotti sul tema concordano sul fatto che la diffusione delle droghe continuerà ad aumentare in futuro. Restare passivamente in silenzio sarebbe un errore imperdonabile.

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