Sin dai tempi più antichi l’astrologia-astronomia si accompagnava con il potere e gli Asburgo non furono da meno. Pronostici precedevano matrimoni, incoronazioni, battaglie. Patito di oroscopi era il padre di Massimiliano, l’imperatore Federico III, che, “ossessionato dall’astrologia”, circondato da astrologi e astronomi, sperava di determinare il carattere e il destino dei suoi contemporanei.
Per la consumazione della prima notte di nozze con Eleonora di Portogallo aveva interrogato le stelle; per la nascita di Massimiliano, il 22 marzo 1459, avvenuta due ore prima del sorgere del sole, si fece preparare l’oroscopo per suo figlio, attualmente conservato nella raccolta manoscritti della Biblioteca Nazionale di Vienna. Un oroscopo, a dire il vero, che si rivelò per Massimiliano inesatto: avrebbe dovuto morire all’età di 43/44 anni, a 27 si sarebbe sposato con una donna malaticcia, avrebbe avuto un figlio e tre figlie e sarebbe deceduto per mal di cuore. Interessante invece l’interpreta zione che Massimiliano stesso riferì alla grande cometa apparsa in cielo il giorno della sua nascita; associata alla cometa di Betlemme, annunciava infatti agli uomini la nascita di un uomo che li avrebbe riscattati.
Nel Weiß-Kunig, opera autocelebrativa di Massimiliano, le analogie della nascita con quella di Gesù sono evidentissime: una figura femminile con in braccio il neonato è accanto alla culla su cui appaiono le iniziali IHS, chiaro riferimento alla missione dell’imperatore, quale “salvator mundi”.
Massimiliano, figlio di suo padre e del suo tempo, sostenne la ricerca e la pubblicazione di opere astronomicoastrologiche. Il binomio fra la scientifica astronomia e la speculativa astrologia era ancora inscindibile. Il cerusico di corte, come Georg Tannstetter, era anche astrologo. Massimiliano studiò con passione l’astrologia per conoscere l’influenza delle stelle sul corpo umano e quindi per governare i suoi sudditi.
Continuando nella tradizione del padre si fece approntare degli oroscopi come per le nozze con Maria di Borgogna; apparizioni celesti furono interpretate come segno divino, la caduta di meteoriti il 7 novembre 1492 foriera di vittoria sulla Francia, ma anche della morte del padre, l’imperatore Federico III. Sebbene la chiesa condannasse allora l’astrologia per le sue tendenze eretiche, gli intellettuali riuscivano a osservare indisturbati il corso delle stelle, a trarne conclusioni e a diffonderle in “diari” e “annuari”, in cui i lavori campestri subordinati alle fasi lunari si completavano con profezie di carattere squisitamente politico.
Già all’inizio del XV secolo era stata fondata una scuola di matematica-astronomia all’Università di Vienna. L’astrologia trovava infatti la sua legittimazione all’università per lo stretto contatto con la medicina. La iatromatematica indagava l’influenza delle stelle sul corpo umano.
Nel 1501 fu fondato su volontà di Massimiliano e affidato al suo consigliere Konrad Celtis il Collegium poetarum et mathematicorum, con le cattedre di Poetica-Retorica e Matematica, atto pionieristico dell’istituzionalizzazione dell’Umanesimo a Vienna. Tra i consiglieri di Massimiliano c’era anche Joseph Grünpeck. Molti di loro pubblicavano annualmente almanacchi o Judicia astronomicoastrologici, il cui contenuto era strettamente connesso con gli Asburgo.
Le profezie erano lasciate volutamente oscure, sia per conferire ai testi un’aura di mistero, sia per consentire interpretazioni diverse. Alcune prevedevano la vittoria di Massimiliano sul re francese e sul sultano turco.
Convinto di morire già nel 1512 come gli astri avevano predetto, l’imperatore convisse da quel momento con il monito cristiano del “memento mori”, che gli rammentava la brevità e la vanità della vita terrena, tanto da redigere il suo testamento e da portarsi appresso la bara. La morte incombeva su di lui. L’aveva annunciata l’eclissi di sole in Saturno del 1512, confermata da quella dell’8 giugno 1518 durante il viaggio verso Augusta. Ebbene sei mesi dopo, il 13 gennaio 1519, per un blocco gastroenterico l’imperatore si spense a Wels, sulla strada da Innsbruck a Vienna.
Come la morte di Gesù fu accompagnata da una serie di eventi prodigiosi, quella di Massimiliano registrò pure fenomeni singolari: nel momento della morte i suoi cavalli si misero a piangere; una coltre di nebbia che oscurava il cielo di Wels si squarciò a significare la liberazione dell’imperatore dalla sofferenza terrena. Fenomeni si ravvisarono in tutto l’Impero, annotati dagli storiografi di corte come Joseph Grünpeck e amplificati dalla credenza popolare.
Commenta per primo