Sono 6.180 le imprese nate nel 2013 in Friuli Venezia Giulia, 340 in più rispetto al 2012. Ma se sono cresciute le nuove imprese iscritte nei registri delle quattro Cciaa, sono aumentate anche quelle che hanno cessato l’attività: nel 2013 ben 7.061 (+383 rispetto al 2012). Il bilancio perciò dà un saldo anagrafico annuale ancora una volta negativo (per il terzo anno consecutivo): -881, il più elevato nell’ultimo triennio. Sono dati elaborati dal Centro Studi Unioncamere Fvg relativi all’intera regione, diffusi in concomitanza del rapporto di Unioncamere nazionale, che invece riporta un incremento, pur lievissimo: nel 2013 in Italia il saldo è positivo di 12 mila unità (+0,2%).
In Fvg, a ridurre la propria base imprenditoriale – al netto dell’agricoltura che prosegue nella contrazione strutturale della sua base imprenditoriale – sono stati l’industria manifatturiera, le costruzioni e il commercio. Al contrario, hanno accresciuto la propria consistenza i servizi, sia quelli alle imprese sia quelli alle famiglie. Delle nuove iscrizioni, il 30% ha riguardato imprese giovani e una percentuale leggermente inferiore quelle femminili.
«Le difficoltà dell’anno appena trascorso erano purtroppo ben evidenti – commenta il presidente Unioncamere Fvg Giovanni Da Pozzo – e molte situazioni ancora ci preoccupano fortemente. I numeri non fanno che confermarci la criticità di questo 2013 sul nostro territorio, che ha cominciato più tardi a soffrire e che perciò sente così duramente proprio ora questa lunga crisi. Dobbiamo però rimarcare che le indagini congiunturali effettuate tra gli imprenditori negli ultimi mesi dell’anno cominciavano a far intravedere alcuni segnali positivi. Elementi che non possono ancora farci tirare un sospiro di sollievo, ma che non dobbiamo sottovalutare e, come istituzioni, dobbiamo anzi sostenere e valorizzare affinché possano diventare attese conferme».
La stessa indagine congiunturale di fine 2013 ha mostrato infatti come una quota non trascurabile di imprese, soprattutto manifatturiere, continua a produrre e a esportare e chi innova e internazionalizza sta invertendo il trend negativo. «Nella nostra regione molti stanno puntando su settori che offrono più opportunità: dal turismo ai servizi passando per le produzioni che il mondo continua a premiare, come l'agroalimentare e alcuni comparti del nostro manifatturiero ad elevato contenuto tecnologico». Un grande problema, però, resta la capacità di spesa delle famiglie, legata alla grave emergenza occupazionale. E per le imprese è sempre più dura andare avanti senza un mercato interno capace di sostenere consumi e occupazione, in particolare quella giovanile.
Il quadro regionale: dal 2007, -6,21% imprese registrate. Continuano a calare le imprese del Fvg: al 31 dicembre 213 sono 107.418 le imprese registrate, mentre le attive sono 94.900. «Facendo un confronto con il periodo pre-crisi – aggiunge Da Pozzo – possiamo osservare che le imprese registrate al 31 dicembre 2007 erano 114.540, ne abbiamo cioè perse 7.122 , ossia il -6,21%. Quelle attive erano 101.097: oggi sono 6.197 in meno, il 6,13%». Dal 2007 a oggi le iscrizioni sono risultate costantemente sotto la soglia delle 7mila unità: se consideriamo il 2007 come ultimo anno di congiuntura positiva le iscrizioni di nuove imprese in Fvg sono calate dell’11,9%.
Tabella 1 - Iscrizioni, cessazioni, saldi e stock delle imprese per anno nel periodo 2005-2013
Totale imprese - Valori assoluti, tutti i settori. Friuli Venezia Giulia
ANNO |
Imprese registrate([1]) |
Iscrizioni |
Cessazioni([2]) |
Saldo |
Tasso di crescita ([3]) |
2005 |
116.358 |
7.390 |
6.984 |
406 |
0,35% |
2006 |
116.497 |
7.248 |
6.946 |
302 |
0,26% |
2007 |
114.540 |
7.016 |
8.293 |
-1.277 |
-1,10% |
2008 |
111.400 |
6.804 |
7.269 |
-465 |
-0,41% |
2009 |
109.828 |
6.256 |
7.112 |
-856 |
-0,77% |
2010 |
109.952 |
6.871 |
6.442 |
429 |
0,39% |
2011 |
109.658 |
6.410 |
6.584 |
-174 |
-0,16% |
2012 |
108.530 |
5.840 |
6.678 |
-838 |
-0,76% |
2013 |
107.418 |
6.180 |
7.061 |
-881 |
-0,81% |
Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere-InfoCamere, Movimprese
Pordenone e Udine le più colpite dalla crisi. Nel 2013, Pordenone e Udine appaiono le economie più colpite dalla “depressione demografica” delle imprese: il saldo di Udine è di -599 unità con un tasso di crescita di -1,13%, il saldo di Pordenone è di -282 unità con tasso di crescita di -1,01%. Osservando i dati nazionali, l’intero Nord “appare l’epicentro della depressione demografica delle imprese nel 2013: senza il suo saldo negativo (-6.725 unità), il tasso di crescita nazionale sarebbe restato infatti invariato rispetto al 2012”, commenta Unioncamere nazionale. Che continua così: “volendo cogliere maggiori specificità, si può osservare come nel Nord Est si registrino saldi negativi in tre regioni su quattro, infatti l’unica regione con saldo positivo è il piccolo Trentino Alto Adige”.
Tabella 2 - Nati-mortalità delle imprese per provincia - Anno 2013 Totale imprese
provincie |
Iscrizioni
|
Cessazioni
|
Saldo
|
Stock al 31.12.2013 |
Tasso di crescita 2013 |
Tasso di crescita 2012 |
Udine |
2.703 |
3.302 |
-599 |
52.209 |
-1,13% |
-0,86% |
Gorizia |
726 |
754 |
-28 |
10.879 |
-0,26% |
-1,19% |
Pordenone |
1.682 |
1.964 |
-282 |
27.614 |
-1,01% |
-0,77% |
Trieste |
1.069 |
1.041 |
28 |
16.716 |
0,17% |
-0,17% |
Friuli Venezia Giulia |
6.180 |
7.061 |
-881 |
107.418 |
-0,81% |
-0,76% |
Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere-InfoCamere, Movimprese
Le forme giuridiche: più società di capitale, meno ditte individuali e società di persone. Nel 2013 si registra una netta dicotomia nelle dinamiche delle principali tipologie rispetto al 2012. Da un lato, le Società di capitale e le “altre forme” (società cooperative, forme consortili e soprattutto persona fisica, fenomeno collegato ai soggetti registrati per effetto della Nuova Direttiva Servizi) realizzano un saldo positivo, pari, complessivamente, a 516 unità: +277 le Società di capitali e +239 tra le “Altre forme”. Dall’altro lato, Ditte individuali e Società di persone sono in arretramento: nel 2013, lo stock delle Società di persone è diminuito di 264 unità, mentre le Ditte individuali di ben -1.304 unità, riducendo dal 56,2% del 2012 al 55,5% del 2013 la loro incidenza sul totale delle imprese registrate. Nonostante la diminuzione in termini assoluti, le ditte individuali hanno comunque determinato il 66%) delle nuove iscrizioni (ma anche il 75,6% delle cessazioni complessive).
Tabella 3 - Nati-mortalità delle imprese registrate per forma giuridica - Anno 2013
Friuli Venezia Giulia. Totale imprese. Valori assoluti e percentuali
Natura giuridica |
Iscrizioni |
Cessazioni |
Saldi |
Stock al 31.12.2013 |
Tasso di crescita 2013 |
Società di capitali |
1.092 |
815 |
+277 |
23.052 |
1,21% |
Società di persone |
639 |
788 |
-149 |
22.148 |
-0,66% |
Ditte individuali |
4.092 |
5.340 |
-1.248 |
59.722 |
-2,04% |
Altre forme |
357 |
118 |
+239 |
2.496 |
10,55% |
TOTALE |
6.180 |
7.061 |
-881 |
107.418 |
-0,81% |
Fonte: Unioncamere-InfoCamere, Movimprese
Settori: giù agricoltura, manifatturiero, costruzioni, commercio. Su i servizi. Per il settore agricolo, il ridursi delle imprese (-1.132 unità nel 2013) è ormai fenomeno abituale e non riconducibile – almeno nella sua portata generale – agli effetti diretti della crisi. Tra le cause, le principali sono l’abbandono di aziende agricole per la loro marginalità economica e il venir meno dei molti vecchi titolari, da cui il frequente cambio di destinazione dei suoli agricoli (seconda casa, edilizia turistica, diffusione di fabbricati industriali, strutture economiche di servizi, opere pubbliche, promozione della mobilità delle persone e delle merci, eccetera). A riflettere il “peso” della crisi è invece l’andamento delle costruzioni e quello dell’industria manifatturiera che, anche nel 2013 vedono ridursi ulteriormente la propria base imprenditoriale: nel primo caso confronto 2012-13 porta ad una riduzione di 176 imprese registrate, nel caso dell’industria manifatturiera il calo è di 172 unità. Registrano una crescita, invece, varie attività di servizi: da quelli di alloggio e ristoriazione, d’informazione e comiìunicazione, istruzione, sanità e assistenza sociale, ma anche attività finanziarie e assicurative come pure attività artistiche, sportive e d’intrattenimento.
Tabella 4 – Imprese per settori di attività economica – Anno 2013-totale imprese
Friuli Venezia Giulia - Valori assoluti e tassi di crescita percentuali dello stock rispetto all’anno precedente
SETTORI |
Stock al 31.12.2013 |
Quota % del settore sul totale |
Saldo annuale dello stock |
Var. % annua dello stock |
Commercio all'ingrosso e al dettaglio |
24.478 |
23,40% |
-98 |
-0,69% |
Costruzioni |
16.637 |
15,90% |
-176 |
-1,53% |
Agricoltura, silvicoltura pesca |
15.950 |
15,25% |
-1.132 |
-5,37% |
Attività manifatturiere |
11.748 |
11,23% |
-172 |
-2,05% |
Attività dei servizi alloggio e ristorazione |
9.149 |
8,75% |
145 |
1,30% |
Attività immobiliari |
5.203 |
4,97% |
135 |
2,41% |
Altre attività di servizi |
4.745 |
4,54% |
58 |
1,11% |
Attività professionali, scientifiche e tecniche |
4.070 |
3,89% |
-48 |
-1,11% |
Trasporto e magazzinaggio |
3.018 |
2,88% |
-59 |
-1,75% |
Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese |
2.516 |
2,40% |
46 |
1,33% |
Servizi di informazione e comunicazione |
2.420 |
2,31% |
17 |
0,33% |
Attività finanziarie e assicurative |
2.143 |
2,05% |
60 |
1,66% |
Attività artistiche, sportive, di intrattenimento |
1.134 |
1,08% |
10 |
0,89% |
Sanità e assistenza sociale |
538 |
0,51% |
15 |
3,25% |
Istruzione |
383 |
0,37% |
5 |
1,86% |
Fornitura di acqua; reti fognarie, att. di gestione dei rifiuti |
197 |
0,19% |
30 |
18,75% |
Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata |
193 |
0,18% |
-5 |
-1,00% |
Estrazione di minerali da cave e miniere |
90 |
0,09% |
-5 |
-4,17% |
Fonte: Unioncamere-InfoCamere, Movimprese
[1] Lo stock delle imprese registrate tiene conto delle cancellazioni d’ufficio (vedi nota successiva). In considerazione di ciò, il suo ammontare può diminuire anche in presenza di un saldo attivo tra iscrizioni e cessazioni, essendo queste ultime calcolate al netto di quelle disposte amministrativamente dalle Camere.
[2] A partire dal 2005, le Camere di commercio possono procedere alla cancellazione d’ufficio dal Registro delle imprese di aziende non più operative. Per tenere conto di tali attività amministrative, ai fini di Movimprese il flusso delle cancellazioni viene considerato al netto di quelle d’ufficio. Tutti i dati di flusso (iscrizioni, cancellazioni, saldi e tassi di crescita) in questo comunicato sono calcolati al netto delle cancellazioni d’ufficio. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito www.infocamere.it.
[3] Il tasso di crescita è dato dal rapporto tra il saldo tra iscrizioni e cessazioni rilevate nel periodo e lo stock delle imprese registrate all’inizio del periodo considerato.
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