Cervignano rivive il suo primo dopoguerra

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Claudio Pizzin

28 Gennaio 2020
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Nel libro di Giorgio Milocco

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Presentata a Cervignano la nuova fatica libraria dello storico-ricercatore Giorgio Milocco, “Cervignano 1914 – 1918 e il dopoguerra”, edito da Credifriuli, finanziatrice dell'opera. Durante la serata, svoltasi presso la Sala Incontri della banca, si sono alternati diverse persone e autorità locali. Tullio Svettini di “Grado Teatro” ha letto alcuni brani presenti sul libro, mentre il professor Ferruccio Tassin (Società Filologica Friulana) ha curato la presentazione vera e propria. Per ultimo ne ha parlato l'autore, sottolineando a suo dire, i passaggi più importanti e inediti.

Le vicende accadute a Cervignano “paese di retrovia” e importante sede logistica militare italiana dove aveva sede il Comando della Terza Armata con il Duca d'Aosta sono completate da quelle dei civili cervignanesi e dalla partecipazione con l'esercito austroungarico di tutte quelle persone dichiarate abili e impiegate sui fronti della Serbia e della Galizia. Particolare attenzione è stata rivolta quindi alla prigionia in Russia e ai rientri via Vladivostok e dal porto di Arcangelo (Russia). Il dopoguerra che ne è seguito registrò inoltre tutta una serie di avvenimenti nefasti e degni di essere raccontati.

Il fiore all'occhiello però è l'ultimo capitolo che racchiude la “Residua Memoria” comprendente memoriali, interviste e stralci di diari inediti. Cervignano, con i Comuni di Scodovacca e Muscoli-Strassoldo (inglobati nel dopoguerra), ha avuto oltre centocinquanta caduti. 

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