Udine diventa una grande cassa armonica

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redazione

12 Giugno 2019
Reading Time: 6 minutes

Dal 24 al 28 giugno

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Presentata oggi in Comune a Udine la prima edizione di “More Than Jazz”, il nuovo progetto che dal 24 al 28 giugno porterà in città i colori, le emozioni e le suggestioni non solo del jazz, ma di tutte quelle variegate sfaccettature che la musica in generale, anche quella improvvisata, è capace di regalare. Ed è proprio per questo che il festival, per la direzione artistica di Glauco Venier, con il sostegno del Comune di Udine e organizzato da SimulArte e dal CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia, si intitola “More than jazz”, “Oltre il jazz” appunto.

«Udine non rinuncia al jazz – chiarisce in apertura il sindaco di Udine, Pietro Fontanini –, a dimostrazione del fatto che se la cultura è libera per definizione, a maggior ragione lo è questa particolare forma espressiva nata dalla contaminazione, basata sull’improvvisazione e totalmente svincolata da schemi predefiniti. Con questa scelta si vuole non solo garantire ai cittadini della nostra città l’annuale appuntamento con il meglio del jazz internazionale, ma anche attirare da fuori regione e da oltre confine i molti appassionati che questo genere vanta, valorizzando ulteriormente la spiccata sensibilità artistica che Udine da sempre dimostra».

Gli fa eco l'assessore comunale alla Cultura, Fabrizio Cigolot. «Voglio ringraziare il Maestro Glauco Venier, SimulArte e il CSS – spiega – per avere voluto organizzare, assieme al Comune di Udine, una rassegna jazzistica di assoluta qualità, in grado di porre la città di Udine al centro dell’attenzione internazionale e di attirare da fuori regione molti appassionati e curiosi che andranno a sommarsi alle migliaia di tifosi delle nazionali di Danimarca, Austria e Germania che saranno negli stessi giorni in città per gli Europei di calcio Under 21. Il modo migliore per dare il via al ricchissimo cartellone di eventi che andranno a ravvivare l’estate udinese».

«Uno dei principali obiettivi – illustra Venier, pianista e compositore di fama internazionale –, sarà che, proprio a Udine, si creino dei contatti per future collaborazioni musicali anche in altri luoghi dell'intera Alpe Adria. Una sorta di luogo comune dove una trentina di musicisti si incontreranno per suonare e far nascere delle idee che, nel segno dell'amicizia, potranno essere esportate non solo nei loro Paesi di provenienza, ma in tutta Europa».

Gazie alla collaborazione con il CSS, che ospiterà anche i concerti serali e le “Jam Session Night” al Palamostre, saranno in residenza artistica per le prove (il 25, 26 e 27 tutte aperte al pubblico) a Villa Manin di Passariano, per poi partire alla volta di Udine a esibirsi nei vari concerti in programma nelle varie formazioni.

«La collaborazione con Glauco Venier e Simularte vuole segnalare, ancora una volta, il desiderio e la disponibilità del CSS a costruire reti per la valorizzazione di iniziative e artisti che operano nella nostra città e che hanno scelto il Teatro Palamostre come luogo ideale delle loro proposte culturali», afferma Alberto Bevilacqua, presidente e co-direttore artistico del CSS.

 

Gli eventi

Entrando nel dettaglio del calendario, come anticipato, More Than Jazz si aprirà il 24 giugno alle 17.30 nel centro storico del capoluogo friulano, letteralmente “invaso” dall'energia dell'Alpe Adria Ensemble impegnata a suonare lungo le vie e le piazze della città. Alle 19 il gruppo degli allievi Jazz del Conservatorio Tomadini di Udine saranno impegnati in piazza San Giacomo nel coinvolgente concerto “Homenagem a Antonio Carlos Jobim”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gran finale di giornata con l'evento ECM Night al Palamostre a partire dalle 20.20. Qui si alterneranno sul palco tutti artisti legati alla famosa etichetta discografica che festeggia i suoi 50 anni di storia della musica internazionale: il grande chitarrista jazz di origine ungherese Ferenc Snetberger, la virtuosa violoncellista tedesca Anja Lechner in coppia con una delle leggende del bandoneon, l'argentino classe 1935 Dino Saluzzi. A chiudere la ECM Night uno straordinario trio composto da Marko Churnchetz (piano), Joris Teepe (basso) e uno dei batteristi storici del jazz statunitense come Billy Hart. Al termine, a partire dalle 23.30 nella Sala Carmelo Bene del Palamostre, la prima delle cinque nottate di Jam Session che potrà ritrovarsi suonando e improvvisando all'insegna del divertimento e della grande musica jazz.

«Siamo davvero onorati – commenta Stefano Amerio, vicepresidente di SimulArte – di ospitare il primo giorno del festival la serata Ecm dedicata ai 50 anni della fondazione dell'etichetta. Anche io collaboro, come Glauco, con questa prestigiosa casa discografica fin dal 2003 e siamo felicissimi che ci abbiano offerto l'opportunità di trasformare Udine per una notte in un grande evento all'insegna di grandissimi artisti jazz del panorama mondiale».

I tributi ai grandi della musica: Udine si tinge dei colori del jazz

Non è ancora passato l'entusiasmo per l'apertura del festival che già il giorno successivo, 25 giugno, il pubblico friulano avrà modo di immergersi nuovamente nel coinvolgente calore della musica jazz e improvvisata. L'Alpe Adria Duo sarà infatti impegnato in un insolito concerto al Museo d'Arte Contemporanea “Casa Cavazzini” con gli allievi dell'Accademia Nico Pepe che accompagnerà in musicisti in un reading di “Storie di Jazz”. Per il concerto serale al Palamostre (alle 20.20) stavolta saliranno sul palco l'Alpe Adria Combo e l'Alpe Adria Ensemble per un omaggio al grande Frank Zappa, un genio, compositore e chitarrista che non ha bisogno di presentazioni. Un omaggio alle diverse anime della sua musica in arrangiamenti originali curati da Glauco Venier per l’Alpe Adria Ensemble, coordinato, per questo progetto, da Antonello Sorrentino.  Ospite della serata il chitarrista Francesco Diodati, uno dei solisti più interessanti della scena contemporanea..

Il giorno successivo, 26 giugno, a partire dalle 18.30 basterà seguire il ritmo del “Percussion Workshop” per arrivare in piazza San Giacomo dove si esibiranno Luca Colussi, Marco D'Orlando e Jean John, quest'ultimo giovanissimo batterista e compositore sloveno, ma da anni di stanza a New York, vincitore di ben due concorsi Ascap, l' American Society of Composers, Authors and Publishers, la corrispondente statunitense della Siae italiana. Il concerto finale, infine, toccherà letteralmente le corde del cuore, è proprio il caso di dire, dei tanti appassionati di jazz e non solo. Ad esibirsi a partire sempre dalle 20.20 saranno Francesco Diodati, Jani Moder, Alessandro Florio e Riccardo Chiarion per un vero e proprio “Guitar Summit”. A seguire le note “Near and Now”, vicino e ora, suonate al piano da Gwilym Simcock, pianista e compositore britannico, senza dubbio uno dei musicisti e improvvisatori più interessanti e talentuosi emersi nell'ultimo decennio dalla scena inglese nonché pianista di Pat Metheney

Per il penultimo giorno del festival, 27 giugno, il jazz apre le porte addirittura dell'università di Udine. Alle 18, infatti, palazzo Florio ospiterà l'Alpe Adria Combo per un concerto all'insegna dell'amicizia, il “Friendship Combo”. In serata alle 20.20, invece, dopo una opening a cura del batterista Jean John con il suo progetto “The Port Of Life”, l'Alpe Adria Ensemble darà vita al secondo omaggio della rassegna, il “Tribute to Liberation Orchestra”, la celebre compagine fondata da Charlie Haden negli anni Sessanta e figlia della contestazione politica, civile e sociale di quegli anni, fino alle prese di posizione antigovernative contro la guerra in Vietnam. L’Alpe Adria Ensemble proporrà una suite basata sugli arrangiamenti originali di Carla Bley, riorchestrati per l'occasione da Michele Corcella.

MoreThan Jazz, infine, non poteva non chiudersi, il 28 giugno, così come si era presentato. A partire dalle 11.30 l'Alpe Adria Street Band suonerà lungo le vie del centro storico per salutare e ringraziare il pubblico che ha seguito e apprezzato il festival. Gran finale al Palamostre per l'ultima delle serate dedicate a un grande della musica, stavolta il leggendario Pat Metheny. Protagonista dell'ultimo appuntamento sarà il Gruppo degli allievi Jazz del Tomadini impegnato in un “Tribute” che non mancherà di stupire e coinvolgere gli spettatori che prima di salutare la rassegna dandole appuntamento al prossimo anno potrà gustarsi un'ultima “Friendship Suite” grazie all'Alpe Adria Ensemble.

L'omaggio a fine rassegna

Domenica 7 luglio, infine, More Than Jazz proporrà un'appendice alla Casa della Contadinanza sul colle del Castello. Alle 21 andrà in scena, infatti, il concerto “Sir Jo & the Funk Syndicate”,  proposto da Progetto Musica in collaborazione con SimulArte per il Festival Musicale Internazionale Nei suoni dei luoghi 2019.

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