Il grande scrittore franco-marocchino Tahar Ben Jelloun, autore fra i più celebri nel panorama letterario mondiale, romanziere tradotto in più di 25 lingue, poeta e giornalista, sarà il protagonista della 20.a edizione di DEDICA, che si terrà a Pordenone dall’8 al 22 marzo 2014.
Il festival è come sempre progettato secondo quei criteri che gli hanno permesso di distinguersi nel panorama culturale italiano e di essere per Pordenone, per il suo territorio e per l’intera regione veicolo di promozione attraverso la cultura. Ancora una volta, quindi, DEDICA proporrà un percorso di conoscenza ed approfondimento dell’autore, della sua opera e del suo mondo, spaziando fra libri, conferenze, teatro, cinema, musica. Al protagonista si affiancheranno personaggi di spessore internazionale, espressioni delle diverse declinazioni artistiche che comporranno il mosaico di eventi.
La rassegna, promossa dall’Associazione Culturale Thesis di Pordenone, è sostenuta da organismi pubblici, in particolare dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, dal Comune di Pordenone, dalla Provincia di Pordenone, cui si aggiungono la Fondazione Crup, Banca Popolare Friuladria/Crédit Agricole e alcuni altri importanti organismi privati.
Approdata dunque al traguardo dei 20 anni, DEDICA intende più che mai, come sottolinea Gianfranco Verziagi, presidente dell’associazione Thesis, “riaffermare le peculiarità che l’hanno resa patrimonio della città e della regione: la qualità, l’originalità, il valore immenso dell’approfondimento su un singolo autore (cifra che contraddistingue la rassegna nella società nell’epoca del “mordi e fuggi” anche nelle iniziative culturali), la sua capacità di far parlare di Pordenone e del Friuli Venezia Giulia in Italia e non solo. Sono certo che festeggeremo i nostri primi 20 anni con una bellissima edizione”.
TAHAR BEN JELLOUN, LA SCELTA
“I protagonisti del festival - spiega Annamaria Manfredelli, curatrice di DEDICA - sono sempre grandi personalità della cultura e ovviamente sono scelti in primis per il valore letterario della loro opera, ma nella scelta possono entrare in gioco anche altri valori, oggi più che mai importanti: ad esempio, il fatto che un autore rappresenti l’incontro e il confronto tra culture e che esprima quindi una concezione aperta dell’identità, individuale o nazionale che sia. Ben Jelloun incarna perfettamente tutto questo. La sua produzione, vastissima e varia, lo ha confermato come uno degli scrittori contemporanei più apprezzati e più autorevoli. Nella narrativa e nella saggistica, tocca sia la dimensione intima dell’uomo che temi di viva attualità, come la lacerazione vissuta da chi abbandona il suo mondo d’origine, la ricerca dell’identità e della dignità, la corruzione, il razzismo, l'integralismo islamico.
Inoltre – aggiunge - la sua vicenda personale (nato e cresciuto in Marocco, dove ha scritto le sue prime poesie e insegnato filosofia, nel 1971 si è trasferito a Parigi) lo ha portato a vivere tra due culture: di qui viene, in particolare nei suoi primi romanzi, la contaminazione fra la tradizione araba e quella europea; di qui viene, soprattutto, la sua visione aperta sul mondo, la sua capacità di vedere i problemi del nostro tempo in un’ottica non unilaterale, ma da un duplice punto di vista”.
RICONOSCIMENTI
Sono numerosissimi i riconoscimenti ricevuti da Ben Jelloun per l’impegno letterario e sociale. Per citarne solo alcuni: il Prix Goncourt, il più prestigioso premio letterario francese, assegnatogli nel 1987 per il romanzo La Nuit sacrée (Notte fatale nell’edizione italiana); il Global Tolerance Award, assegnatogli nel 1998 dall’allora Segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, per Il razzismo spiegato a mia figlia (NB: il libro, tradotto in moltissime lingue, è giunto in Italia alla quarantottesima edizione); il Premio Remarque ricevuto nel 2011.
SCUOLE GIÀ ALL’OPERA, PROMOZIONE NELLE LIBRERIE
DEDICA riserva da sempre grande attenzione al mondo della scuola. Un rapporto, quello fra gli studenti e il festival, che si è alimentato negli anni e che registra una crescente partecipazione. Ne è testimonianza concreta il fatto che il tradizionale incontro di preparazione degli studenti all’edizione 2014 si è dovuto organizzare nell’Auditorium Concordia di Pordenone, gremito dalle classi dei licei e degli istituti cittadini e della provincia. Nell’occasione, Anna Zoppellari, docente di Letteratura francese all’università di Trieste, ha tracciato per i ragazzi il profilo di Tahar Ben Jelloun, focalizzando il suo intervento sui caratteri identificativi dell’autore e sul suo ruolo nel panorama letterario contemporaneo.
Per incentivare la conoscenza di Tahar Ben Jelloun, infine, l’associazione Thesis ripropone anche quest’anno un’iniziativa sempre molto gradita dal pubblico. Nelle librerie di Pordenone Quo Vadis, Al Segno, Minerva, del Centro, Einaudi Giavedoni, fino al 6 gennaio 2014 sarà possibile acquistare le opere del protagonista di DEDICA con uno sconto del 15%.
TAHAR BEN JELLUON, BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
Creatura di sabbia (Einaudi)
Notte fatale (Einaudi)
Giorno di silenzio a Tangeri (Einaudi)
A occhi bassi (Einaudi)
Stelle velate : poesie 1966-1995 (Einaudi)
Il razzismo spiegato a mia figlia (Bompiani)
L'estrema solitudine (Bompiani)
Corrotto (Bompiani)
Il libro del buio (Einaudi)
L'Islam spiegato ai nostri figli (Bompiani)
Mia madre, la mia bambina (Einaudi)
Marocco (Einaudi)
Non capisco il mondo arabo (Bompiani)
Partire (Bompiani)
L’uomo che amava troppo le donne (Bompiani)
La rivoluzione dei gelsomini. Il risveglio della dignità araba (Bompiani)
Fuoco (Bompiani)
I “DEDICATI” DELLE EDIZIONI PRECEDENTI
Giunta alla 20.a edizione, la manifestazione ha esordito con protagonisti del teatro di ricerca (nel 1995 la Compagnia Teatrale I Magazzini, nel 1996 Cesare Lievi, nel 1997 il Laboratorio Teatro Settimo, per poi passare nel 1998 a Moni Ovadia, nel 1999 a Claudio Magris, nel 2000 a Dacia Maraini, nel 2001 ad Antonio Tabucchi, nel 2002 ad Amin Maalouf, nel 2003 a Vassilis Vassilikos, nel 2004 ad Assia Djebar, nel 2005 a Paco Ignacio Taibo II, nel 2006 ad Anita Desai, nel 2007 ad Amos Oz, nel 2008 a Nadine Gordimer (Premio Nobel), nel 2009 a Paul Auster, nel 2010 a Hans Magnus Enzensberger, nel 2011 a Cees Nooteboom, nel 2102 a Wole Soyinka (Premio Nobel), nel 2013 a Javier Cercas.
Commenta per primo