Vittorio Sgarbi in arrivo a Pordenone

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redazione

25 Ottobre 2018
Reading Time: 2 minutes

In città nel fine settimana

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Anche il critico d’arte Vittorio Sgarbi, a Pordenone nel weekend per la consegna del premio Cavallini, coglierà l’occasione per visitare, domenica in tarda mattinata, la mostra “Mario Sironi. Dal Futurismo al Classicismo 1913-1924”, realizzata dal Comune di Pordenone e dall’Erpac – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – con la collaborazione dell’Associazione Mario Sironi. L’esposizione, che s’inserisce nelle iniziative per l’Anno Europeo della Cultura 2018 del Mibact e proseguirà fino al 9 dicembre alla Galleria Harry Bertoia, approfondisce attraverso circa duecento opere un decennio cruciale per l’evoluzione stilistica di Mario Sironi (1885-1961), pittore, illustratore, grafico, scultore, architetto e scenografo, tra le figure più originali, intense e radicali del secolo scorso. Dedicata a un periodo che si rivelò fondamentale per la storia dell’arte del Novecento, la mostra è curata da Fabio Benzi, che si è occupato anche della significativa mostra su Sironi tenutasi alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma nel 1993 ed è autore di molti importanti contributi sull’artista. 

La selezione di dipinti, disegni e illustrazioni intende analizzare il percorso pittorico di Sironi, che in pochi anni si confrontò con le principali correnti artistiche europee, reinterpretandole con risultati assolutamente autonomi e personali, di altissima qualità artistica. La mostra spazia dall’adesione appassionata all’avanguardia, che Sironi seppe incrociare con esperienze anche diverse ed eccentriche, come l’attenzione per l’ambiente cubo-futurista russo, alla crisi del periodo della Grande Guerra, fino alla ricerca di nuovi equilibri che vedranno un lento avvicinamento al ritorno all’“ordine”, con un’attenzione particolare a Picasso e Derain, passando attraverso le sperimentazioni spaziali della Metafisica di de Chirico.

Risalgono agli anni presi in esame alcuni dei suoi maggiori raggiungimenti estetici e poetici: dall’invenzione dei “paesaggi urbani” alle ieratiche figure neo-classiche, dalle immagini futuriste di camion e ciclisti alle scene politiche delle sue illustrazioni. In mostra, oltre a alcuni tra i suoi più celebri dipinti, come Solitudine (1925, esposto alla Prima Mostra del Novecento Italiano), vi sono anche capolavori non esposti da diversi anni, come i dipinti futuristi Testa del 1913, e numerose tra le sue più significative opere grafiche.

Informazioni generali sulla mostra 

Sede: Comune di Pordenone – Galleria Harry Bertoia, Palazzo Spelladi, Corso Vittorio Emanuele II, 60 

Date: fino al 9 dicembre 2018

Orario di apertura: da martedì a venerdì dalle 15 alle 19; sabato e domenica dalle 10 alle 13 
e dalle 15 alle 19. Chiuso 1° Novembre

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