Scoprire, o meglio riscoprire il territorio, la sua storia, le sue trasformazioni utilizzando la fotografia come strumento di documentazione e analisi: questa è la filosofia che sta alla base del progetto “Territori da [ri]scoprire”.
Si tratta della naturale evoluzione di una serie di iniziative programmate dal Consorzio Culturale del Monfalconese a partire dal 1990, che hanno visto la partecipazioni di numerosi fotografi - dilettanti e professionisti - a corsi e workshop coordinati da autori di spicco.
Dopo il seminario sulla “Nuova cartolina” e il workshop “Isonzo-Soča” dedicato ai territori bagnati dal fiume, dopo gli interventi di documentazione dell'area del Comune di Staranzano, oggi nel contesto del progetto ecomuseale “Territori”, è stato proposto a due fotografi, Massimo Crivellari e Roberto Francomano, di interpretare con la macchina fotografica il particolare rapporto del nostro territorio con l'acqua.
Crivellari, fotografo d'architettura, ha documentato i segni lasciati dall'uomo – legati al mondo della bonifica e dell'irrigazione – quelli di oggi e quelli di ieri: “Il trasporto delle acque, attività fondamentale del Consorzio di bonifica della Pianura Isontina, è al cuore di questa mia esplorazione, organizzata su due linee principali, che coincidono con altrettanti oggetti d’indagine: le grandi strutture di trattamento delle acque – come centrali, dighe, idrovore - e i dettagli delle strutture secondarie – quali chiuse, argini e chiaviche. I due temi, declinati ognuno con un linguaggio definito, seguono entrambi il flusso dell’acqua che li attraversa. Costruite per dare forma all’acqua, incanalandola per poterla utilizzare al meglio, le strutture diventano così espressione sia dello spirito di chi le ha progettate che dell’acqua che le percorre e sono icone di un’integrazione uomo-territorio unica.”
Francomano invece racconta con brevi sequenze di immagini otto storie di vita: sono storie di lavoro che si snodano tra terra e acqua: “Ho cercato di entrare, con la macchina fotografica, nel mondo e nella storia di questi uomini, di queste famiglie e delle loro aziende, che ieri come oggi, hanno caratterizzato ed arricchito il nostro territorio, contribuendo ad assicurare il delicato equilibrio tra terra ed acqua.
Momenti di vita, sapori, suggestioni e ricordi... per il nostro piacere e per averne memoria.” L'incontro con le persone è interpretato attraverso pochi scatti e otto testi che, in poche righe, sintetizzano la storia di un paio di generazioni e raccontano un legame profondo con la terra: c'è spazio per il ricordo, per la nostalgia, ma anche per l'orgoglio di aver contribuito a costruire cose nuove, a modificare l'ambiente con il rispetto e l'attenzione propria di chi lo ama.
I due lavori fotografici sono esposti a Gorizia, nella Sala espositiva della Fondazione Cassa di Risparmio, in occasione della mostra promossa dal Consorzio di bonifica Pianura Isontina per ricordare il 140° anniversario di fondazione del Consorzio Acque dell'Agro Monfalconese. Nell'archivio del Consorzio di Bonifica la fotografia di documentazione occupa uno spazio importante ed è una fonte essenziale per la storia delle trasformazioni del territorio, oggi l'Ecomuseo Territori vuole proporla come mezzo di analisi e intepretazione di una contemporaneità ancora fortemente legata alla terra e all’acqua.
La mostra “Territori da [ri]scoprire”, allestita in occasione della Settimana UNESCO di Educazione allo Sviluppo Sostenibile 2013, potrà essere visitata a Gorizia fino al prossimo 24 novembre (da martedì a venerdì 16 → 19 / sabato e festivi 10 → 19 / lunedì chiuso / ingresso gratuito).
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Sul filo dell’acqua
Massimo Crivellari fotografa le opere di architettura presenti sul territorio, legate all’attività di irrigazione e bonifica, le centrali, le dighe, le canalizzazioni, ponendo particolare attenzione ai dettagli che raccontano il passare del tempo. La scelta della luce crepuscolare per alcuni manufatti rende gli elementi "privi di ombre, immersi in una luce diffusa rarefatta e tenue" invece "l’oggetto-struttura, isolato dal suo usuale contesto antropico, interagisce e si fonde con l’acqua la cui spumosità viene volutamente enfatizzata per elevarla a una dimensione quasi mitica".
Massimo Crivellari
Esordisce come fotografo naturalista negli anni '80 pubblicando su riviste del settore. A metà degli anni '90 diventa fotografo professionista, collabora con diverse agenzie di pubblicità e parallelamente continua a coltivare la sua passione per il mondo naturale e il paesaggio urbano e antropico del Friuli Venezia Giulia; lavora a progetti su Raibl e Sella Nevea, l’architettura spontanea dell’Alto Adriatico, l’ambiente delle cave, l’architettura del Sacro, attualmente è impegnato in una ricerca sul patrimonio architettonico della prima guerra mondiale. È presente sulla scena nazionale e internazionale con mostre personali e collettive. Nel 2010 il CRAF gli assegna il premio Friuli Venezia Giulia fotografia.
Storie di terra e acqua
Roberto Francomano visita le aziende agricole e gli impianti irrigui, incontra le persone, parla con loro, raccoglie racconti di vita che ruotano intorno all’acqua e alla campagna: si tratta di incontri genuini, spesso realizzati negli ambienti in cui le persone lavorano, approfittando di una breve pausa e di uno scambio di battute...
Le sue foto finiscono per essere narrazione di un mondo in cui la terra, l’acqua, le piante, gli animali sono presenze essenziali...
Roberto Francomano
Fotografa dal 1979, dedicandosi prevalentemente alla foto di viaggio e al reportage di carattere sociale. È affascinato dall’uomo, dalla natura e dall’opera di trasformazione svolta dal tempo sulla materia. Le sue fotografie sono state esposte in numerose mostre personali e collettive (Trieste, Bologna, Milano, Roma, Bruxelles) e pubblicate su riviste specializzate. Nel 2008 affronta il tema del lavoro nel cantiere navale di Monfalcone con il reportage "Tra il muro e il mare", edito dal Consorzio Culturale del Monfalconese.
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31 Ottobre → 24 Novembre 2013
Sala espositiva della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia
via Carducci 2, Gorizia
martedì → venerdì 16 → 19
sabato / festivi 10 → 19
lunedì chiuso / ingresso gratuito
Territori da [ri]scoprire è un progetto dell’Ecomuseo “Territori. Genti e memorie tra Carso e Isonzo”
La mostra è allestita in collaborazione con Consorzio di bonifica Pianura Isontina, Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, Associazione Culturale Metarte con il sostegno di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia [L.R. 10/2006]
Questa iniziativa è realizzata in occasione della Settimana UNESCO di Educazione allo Sviluppo Sostenibile 2013
INFO:
Ecomuseo Territori. Genti e memorie tra Carso e Isonzo
Consorzio Culturale del Monfalconese
Villa Vicentini Miniussi - Piazza dell'Unità 24 - 34077 Ronchi dei Legionari
0481.774844
info@territori.it
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